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Trucchi per convincere il bambino a fare l’aerosol

di Nostrofiglio Redazione - 06.02.2013 - Scrivici

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Pianti, fughe, capricci: molti bambini non ne vogliono sapere di fare l’aerosol. E allora che fare? Leggetegli una storia e acquistate un apparecchio silenzioso

No, l’aerosol non lo voglio fare. In inverno, però, tra tossi, faringiti, catarro e raffreddore, infezioni delle basse vie aeree, come le bronchiti e le bronchioliti, l’aerosol deve essere fatto. E allora come fare di fronte al rifiuto del bambino?

  • leggigli una storia o gioca
  • scegli un apparecchio silenzioso
  • prova con un distanziatore

Leggigli una storia

Gli esperti consigliano di sdrammatizzare il più possibile e provare a distrarlo, inventando magari una storia. Tutto passerà quando di accorgeranno di stare meglio, assicurano. “E' importante non enfatizzare il momento, far diventare queste attività una tra le tante della giornata”, dice Giovanni Poggi, del reparto di Pediatria dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, secondo il quale è importante limitare l'uso dell'aerosol ai casi in cui è veramente necessario.

“Giocare o leggere un libro, a seconda dei gusti e della personalità del bambino - aggiunge -, può aiutare a non pensarci: poi sarà lui stesso ad accorgersi che il trattamento lo fa stare meglio e comincerà a non rifiutarlo”.

Scegli un apparecchio silenzioso

E' anche importante, come evidenzia il professor Gian Vincenzo Zuccotti dell'azienda ospedaliera Luigi Sacco di Milano “scegliere un apparecchio nuovo, magari con gli ultrasuoni, perché è meno rumoroso: una delle cose che danno maggiore fastidio dell'aerosol ai piccoli, infatti, è proprio il rumore”.

Secondo Zuccotti, inoltre, bisogna evitare di fare l'aerosol al bimbo mentre dorme, come pensano alcuni genitori come soluzione estrema, “perché per inalare le sostanze correttamente ci vuole una minima partecipazione da parte del bambino”.

Magari può bastare il distanziatore

In alcuni casi esistono sono anche alternative efficaci all'aerosol, ricorda infine Salvatore Renna, della Uoc Pronto soccorso e medicina d'urgenza pediatrica del Gaslini di Genova. Per esempio c'è il distanziatore, un dispositivo dotato di due aperture, una per lo spray e una per la bocca, che consente di rendere più veloce il trattamento perché il bimbo deve respirare all'interno per pochi secondi.

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Aggiornato il 13.10.2016

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