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Il bambino ha il raffreddore: informazioni e consigli

di Angela Bisceglia - 28.02.2024 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il bambino ha il raffreddore : per molti bambini, naso che cola e starnuti sono una costante soprattutto in autunno e inverno. Ecco che cosa si può fare

In questo articolo

Il bambino ha il raffreddore

Il raffreddore è l'infezione più frequente delle alte vie respiratorie ed è causata da vari virus, appartenenti nella maggior parte dei casi alla famiglia dei rinovirus. I sintomi sono naso chiuso, starnuti, tossemal di gola e talvolta febbre. Non c'è una cura vera e propria: basta aspettare che passi da sé. Spesso, però, tenere pulito il naso con semplice soluzione fisiologica può aiutare ad alleviare il fastidio.

Perché i bambini si ammalano di più

Perché non hanno ancora sviluppato un 'bagaglio' sufficiente di anticorpi. Si stima che ogni anno i bambini in media abbiano 6-8 episodi di raffreddore, soprattutto durante la stagione invernale, quando il freddo e gli sbalzi di temperatura favoriscono l'ingresso di germi. Inoltre, quando fa freddo si soggiorna spesso in ambienti chiusi, dove è più facile il contagio.

I sintomi del raffreddore

Il sintomo più caratteristico è il naso chiuso, dovuto all'infiammazione della mucosa e all'accumulo di muco nelle cavità nasali. A questo si possono accompagnare tosse e starnuti, con i quali l'organismo cerca di espellere le secrezioni, associati a mal di gola e, talvolta, febbre.

Come si trasmette il raffreddore: il contagio

Il contagio del raffreddore è facilissimo: il virus infatti si trasmette con le goccioline di saliva, che possono passare da un soggetto all'altro tramite starnuti e colpi di tosse, ma anche indirettamente, toccando oggetti toccati da una persona infetta e portandosi le mani alla bocca.

Come si cura il raffreddore

"Sicuramente non con i farmaci" premette Antonio Clavenna, responsabile dell'Unità di farmacoepidemiologia dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche"Mario Negri di Milano.

"Il raffreddore è una malattia che guarisce spontaneamente nel giro di una settimana, quindi basta aver pazienza e lasciare che faccia il suo corso". E' vero però che alcuni accorgimenti possono essere utili per alleviare il fastidio provocato dal raffreddore.

La pulizia del naso: lavaggi nasali, aspiratori nasali

Il primo accorgimento in questo senso è la pulizia del naso. Per liberare il naso dal muco, la via da tentare è quella dei lavaggi nasali, che in molti casi possono effettivamente dare un certo sollievo, almeno temporaneo. Si possono fare specialmente prima della della nanna e, nei bambini più piccoli, prima della poppata, utilizzando soluzione fisiologica. In commercio si trovano confezioni in spray o flaconcini monodose, comodi soprattutto quando si è fuori casa.

L'alternativa più conveniente è acquistare un flacone più grande di soluzione fisiologica "oppure preparare una soluzione 'casalinga' con acqua e sale (90% di acqua e 10 % di sale) bolliti e lasciati raffreddare" suggerisce Giovanni Cavagni, allergologo pediatra, già responsabile dell'Allergologia pediatrica dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

"Per iniettare il liquido, è perfetta una siringa senza ago con 5-10 ml di soluzione per narice: l'importante è spingere sullo stantuffo piuttosto velocemente, così da esercitare una pressione che aiuta la rimozione delle secrezioni". Prima di iniettarla, conviene scaldare un po' la siringa con la mano, perché l'acqua fredda potrebbe dar fastidio al bambino.


In farmacia si trovano anche aspiratori nasali, collegati a una bocchetta attraverso la quale la mamma aspira delicatamente il muco dalle narici, oppure pompette aspira-muco: possono essere utili e non sono dannosi (a meno che non si insuffli aria nel naso del bebè!) ma tutto sommato non presentano vantaggi aggiuntivi rispetto ad alternative più semplici ed economiche.

Areosol? Sì, con soluzione fisiologica

Oltre ai lavaggi nasali, si può fare l'aerosol, dal momento che il vapore aiuta a sciogliere le secrezioni. L'importante è adoperare solo soluzione fisiologica e non aggiungere farmaci, come fluidificanti o cortisonici, che non hanno alcuna documentata efficacia.

"Come laboratorio abbiamo coordinato uno studio con 40 pediatri di famiglia italiani concluso a fine 2012 in cui a un gruppo di bambini soggetti a bronchite asmatica con infezione delle vie aeree (ad esempio raffreddore) è stata somministrata la sola soluzione fisiologica per aerosol e ad un altro gruppo aerosol con beclometasone (il cortisonico per aerosol più diffuso)," dice Antonio Clavenna.

Ebbene "non sono state osservate differenze tra i due gruppi, né nel rischio di andare incontro ad episodi di bronchite asmatica, né nella durata di tosse, raffreddore, mal di gola, né nella percentuale di genitori che avevano ritenuto utile la terapia".

Per quanto riguarda i mucolitici, come l'ambroxolo, "studi specifici per verificarne l'efficacia non ne sono mai stati condotti" prosegue Clavenna, "anche perché l'uso su larga scala è diffuso solo in Italia e altri paesi mediterranei, mentre nei paesi anglosassoni e del nord Europa i mucolitici hanno un'indicazione solo per patologie specifiche come la fibrosi cistica, che provoca la produzione di muco particolarmente denso. Per il muco prodotto da un banale raffreddore la loro azione è praticamente nulla".

Consigli utili per alleviare i fastidi del raffreddore, oltre ai lavaggi nasali

  • umidificare gli ambienti
  • sollevare il materasso
  • offrire spesso da bere
  • tenere a casa il bambino se non sta ancora bene o se la giornata è molto ventosa o fredda


Umidificare gli ambienti 

L'aria secca e calda di certi ambienti chiusi asciuga le mucose e favorisce la formazione di croste, che tappano ancor di più il naso. È bene regolare allora il termostato dei caloriferi a temperature più ragionevoli e adoperare umidificatori per ambienti, almeno nella stanza dove dorme il bambino.

Sollevare il materasso 

Nei giorni in cui il bambino è raffreddato, si può collocare un cuscino sotto il materasso del suo lettino: dormire con la testa leggermente rialzata fa defluire meglio le secrezioni.

Offrirgli spesso da bere 

L'assunzione di liquidi è molto utile per rendere fluido il muco e liberare il naso: se il bambino è allattato, conviene offrirgli il seno più spesso, se è già svezzato, dargli da bere acqua o bevande tiepide. "Le bevande si possono dolcificare con un cucchiaino di miele, ma solo dopo i 12 mesi poiché è stato dimostrato che contiene spore che sui più piccoli possono avere effetti tossici "dice il pediatra Quattrone.

Conviene tenere il bambino a casa? 

Se il bambino non ha febbre, può uscire. Ma se la giornata è particolarmente rigida e ventosa, meglio evitare, così come è preferibile tenerlo a casa da nido o scuola per qualche giorno per non diffondere il contagio ed evitare di esporlo a germi in una fase in cui può essere più vulnerabile.

Il bambino ha il raffreddore: quando rivolgersi al pediatra

Rivolgersi al pediatra se:

  • sopraggiunge febbre elevata, che non passa dopo 2-3 giorni;
  • si notano persistenti secrezioni purulente giallo-verdognole;
  • il bambino è particolarmente inappetente e lamentoso;
  • abbiamo l'impressione che il bambino avverta mal d'orecchie;
  • il piccolo ha meno di 3 mesi di vita.

I farmaci per il raffreddore: quasi tutti bocciati!

Oltre a quelli citati, anche altri farmaci comunemente usati per il raffreddore hanno dimostrato scarsa efficacia, oltre a possibili effetti indesiderati.

1. Spray e gocce nasali ad azione vasocostrittrice: vietati sotto i 12 anni

"Studi combinati condotti dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Agenzia Italiana del Farmaco hanno evidenziato che spray e gocce nasali contenenti farmaci ad azione vasocostrittrice, ad esempio fenilefrina, ossimetazolina, possono, sia pure in rari casi, dare effetti anche gravi, come tremori e convulsioni. Questo ha portato nel 2007 alla controindicazione all'uso nei bambini sotto i 12 anni" sottolinea Clavenna. "D'altro canto, non esiste una documentazione di efficacia in età pediatrica".

2. Cortisonici in spray: inutili per il raffreddore

Gli spray a base di cortisone possono essere utili in caso di raffreddore dovuto ad allergia. "Per il raffreddore causato da virus non solo non hanno alcun effetto, ma, dal momento che il cortisone è un immunosoppressore, si rischia anche di allungare la durata della malattia, poiché si impedisce al sistema immunitario di compiere il suo dovere" spiega il farmacologo.

3. Sciroppi e gocce ad azione mucolitica: inefficaci e controindicati sotto i 2 anni

Come i mucolitici per aerosol, non hanno alcuna documentata efficacia sul raffreddore, in compenso possono causare effetti collaterali. "Nei bambini piccoli, che hanno le vie aeree più sensibili, possono provocare piccole crisi di asma" evidenzia Antonio Clavenna. "Proprio per questo, sono controindicati nei primi 2 anni".

4. Pomatine balsamiche

Si applicano vicino alle narici ed hanno un lieve effetto balsamico, che dovrebbe aiutare a respirare meglio. L'efficacia è ridotta, inoltre alcuni bambini potrebbero risultare ipersensibili e avere crisi di broncospasmo; se contengono oli canforati, poi, possono irritare le vie aeree e dare piccole crisi asmatiche nei bambini a rischio di asma.

Farmaci e altri prodotti che invece, al bisogno, possono essere utilizzati:


1. Paracetamolo: sì se c'è febbre

Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta in età pediatrica per abbassare la febbre, ma conviene darlo solo se supera i 38-38.5° e se il rialzo della temperatura si accompagna a fastidio e malessere generale.

2. Caramelline e pastigliette balsamiche

Qualsiasi caramella o pastiglia può avere un effetto lenitivo locale, dovuto al fatto che si produce saliva e si umidifica la gola. Ben venga se dà un po' di sollievo momentaneo, basta non eccedere con l'uso se contengono zucchero.

Come si manifesta il coronavirus nei bambini

Secondo i dati della letteratura scientifica internazionale, i sintomi principali che possono essersi manifestati nei bambini compiti da Covid-19 sono:

  • febbre
  • tosse
  • mal di testa
  • nausea/vomito
  • diarrea
  • mal di gola
  • difficoltà respiratoria
  • dolori muscolari
  • rinorrea/congestione nasale
 

Purtroppo, però, sono gli stessi sintomi che possono essere causati da altre infezioni virali, come influenza o sindromi parainfluenzali.

Michele Fiore, pediatra di famiglia a Genova e tra gli animatori del gruppo Facebook L'nfluenza, questa sconosciuta, che da quando è scoppiata l'emergenza Covid ha seguito e comunicato con attenzione i risultati della ricerca scientifica sul tema, ha affermato: "Non si può dire con una semplice visita se raffreddore, tosse, febbre siano causati dal Sars-Cov-2 o da qualche altro virus. L'unico strumento che permette di distinguere i due casi possibili è il tampone naso-faringeo".

Le infezioni respiratorie ricorrenti nei bambini sono causate da virus come rinovirus, adenovirus, coronavirus e altri, che di solito si risolvono facilmente. Tuttavia, talvolta le infezioni possono essere causate anche da batteri. Alcune malattie come il raffreddore sono fastidiose ma non gravi, mentre altre come bronchiti e polmoniti sono più preoccupanti.

Ci sono bambini che sono più suscettibili a queste malattie, e questo può dipendere da diversi fattori. Tra questi ci sono fattori biologici e genetici che influenzano il sistema immunitario, fattori sociali come l'ambiente in cui vivono e l'esposizione a microbi, e fattori ambientali come l'esposizione al fumo passivo e allo smog cittadino. Anche il fumo durante la gravidanza può aumentare il rischio di infezioni respiratorie nei bambini.

Bibliografia

Ulteriori fonti per questo articolo: materiale informativo dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; materiale informativo del sito Healthy Children, promosso dall'associazione pediatri americani; materiale informativo della Società italiana di pediatria. 

Domande e risposte

Perché ai bambini viene il raffreddore più spesso degli adulti?

Perché non hanno ancora sviluppato un 'bagaglio' sufficiente di anticorpi.

Come si trasmette il raffreddore?

Il virus legato al raffreddore si trasmette con le goccioline di saliva, tramite starnuti e colpi di tosse, ma anche indirettamente, toccando oggetti toccati da una persona infetta e portandosi le mani alla bocca.

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