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8 regole per prevenire l’obesità infantile

di Angela Bisceglia - 06.03.2014 - Scrivici

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Fonte: Di kwanchai.c / shutterstock
Conoscere i rischi dell’obesità per la salute dei nostri figli, riconoscere quando un bambino è in sovrappeso, non dargli da mangiare qualunque cosa purché mangi, rispettare l’orario dei pasti, adottare uno stile di vita attivo ma soprattutto condividerlo insieme a loro. Ecco come prevenire l’obesità dei bambini.

È definita l’epidemia del terzo millennio ed è in forte aumento anche in Italia: secondo recenti dati ISTAT, il 24% dei ragazzi tra i 6 e i 17 anni è sovrappeso, e il 12% è obeso.

Una ‘epidemia’ che espone il bambino a gravi rischi per la sua salute e che, contrariamente a quel che si potrebbe credere, non è figlia del benessere, visto che risulta più diffusa tra i ceti meno abbienti ed è favorita dalla larga diffusione di cibo ‘spazzatura’ a basso costo.

Ecco riassunti in 8 punti i consigli per riconoscere il problema e prevenire i rischi che l’obesità infantile può comportare.

1 - Un bambino obeso può avere maggiori problemi di salute e psicologici

Un bambino sovrappeso può andare incontro a maggiori problemi di salute rispetto ad un bambino di peso normale: ad esempio è più soggetto a malattie alle alte vie respiratorie, come raffreddori e bronchiti, e a disturbi asmatici; soffre più spesso di insonnia, dovuta principalmente alle apnee notturne; può avere disturbi ortopedici, dovuti al carico eccessivo di peso sulla colonna e sulle articolazioni ed al maggior rischio traumi; è più esposto a malattie cardiovascolari e metaboliche, come ipercolesterolemia, ipertensione e diabete di tipo 2. Ma i rischi sono anche di tipo psicologico: il bambino grasso può essere facilmente preso in giro dai suoi compagni e tende a chiudersi in se stesso.

2 - Come capire se un bambino sovrappeso è a rischio

È fondamentale capire se il bambino è realmente sovrappeso o no. Se il bambino ha un peso leggermente superiore alla norma ma mangia cibi sani e poco elaborati e pratica un’attività sportiva regolare, non bisogna assillarlo con diete e restrizioni: basta continuare a tenere sotto controllo il suo peso, insegnargli a mangiare in modo corretto e seguire le variazioni di peso nel tempo.

 

Decisamente diverso un bambino non solo grassottello, ma che si alimenta male e soprattutto conduce vita sedentaria. Così come è a rischio se la sua curva di crescita subisce un’impennata nel giro di poco tempo: sono questi ultimi i bambini che in futuro potrebbero andare incontro a problemi di salute importanti e perciò sarà necessario modificare gli stili di vita, alimentari ma non solo.

(Leggi anche: calcola il BMI)

 

3 - Si mangia cinque volte al giorno e tutti insieme a tavola

Per evitare di mangiare più del dovuto, è importante rispettare l’appuntamento con tutti i pasti della giornata: colazione, pranzo, cena e due spuntini, a metà mattino e metà pomeriggio.

Se possibile, i pasti principali devono essere consumati tutti insieme in un clima di serenità, perché vengano percepiti come momenti piacevoli di condivisione. Durante i pasti, la tv deve restare spenta, perché distrae da quel che si sta mangiando e fa mangiare più del necessario. (Leggi anche: bambini, non si mangia davanti alla tv)

4 - Non si mangiano snack fuoripasto

Sono tanti i genitori che si lamentano perché ‘il bambino non mangia’, solo perché a tavola mostra poco appetito.

E allora durante la giornata approfittano di qualunque momento in cui dice di aver fame per accontentarlo a dargli qualunque cosa ‘purché mangi’, con l’unico risultato che il bambino si rimpinza di cibo altamente calorico e poco nutritivo e arriva già sazio all’appuntamento con i pasti principali, quando i genitori vorrebbero fargli mangiare cibi più salutari.

Si tenga presente che uno snack confezionato fornisce in media 400 calorie, su per giù come un piatto di pasta: in compenso non sazia quasi per niente e dopo un po’ il bambino ha di nuovo fame. (Leggi anche: la barretta ai cereali è sana? No)

5 - Non si mangia per noia o per tenerlo buono

Il maggior introito calorico i nostri figli lo hanno quando si annoiano: spesso mangiano per noia, per avere un diversivo, per far passare il tempo, non perché hanno realmente fame.

Il cibo allora diventa un modo per riempire un vuoto, ad esempio perché sono soli in casa o, anche quando i genitori sono presenti, sono impegnati in altre attività. A volte dare del cibo, soprattutto snack, pratici da portare ovunque ma troppo grassi e calorici, è anche un modo per ‘tenere buono’ il bambino, non solo in casa, ma anche quando si va a passeggio, al supermercato o in macchina.

(Leggi: 14 dritte su cosa fare se il bambino è sovrappeso)

6 - Frutta e verdura: date il buon esempio

Frutta e verdura sono i capisaldi di un’alimentazione corretta. Ma per convincere i nostri bambini a mangiarle non basta decantarne i benefici. Occorre innanzitutto dare il buon esempio: se i genitori per primi consumano una grande quantità di frutta e verdura, se tali alimenti sono proposti tutti i giorni a tavola, magari in modo visivamente piacevole e cambiando la forma di presentazione, il tipo di cottura o gli abbinamenti, i figli saranno incuriositi e motivati ad assaggiarne.

E poi devono essere offerti come alimenti appetibili, non come imposizioni o punizioni (“se non mangi la verdura…”). (Leggi anche: come far mangiare la frutta e la verdura ai bambini)

7 - Fate attività fisica tutti insieme

L’attività fisica è fondamentale per la crescita e lo sviluppo armonico del fisico del bambino, in più favorisce lo sviluppo di massa magra, che è costituita da tessuto muscolare, che stimola il metabolismo e fa consumare molte calorie, pertanto è indispensabile per tenere il peso sotto controllo.

Ma praticare attività fisica non significa solo iscrivere il bambino ad un corso di un paio di ore alla settimana, ma far entrare il movimento nelle abitudini quotidiane di tutta la famiglia, un’occasione per stare insieme in modo piacevole e divertente: solo così avrà una valenza educativa, perché il genitore sarà un modello positivo al quale ispirarsi.

Attività fisica significa allora andare a scuola a piedi o in bici e, se è troppo lontana, parcheggiare l’auto un po’ distante, per avere la possibilità di camminare un po’ insieme e scambiare due chiacchiere; far incontrare i bambini a giocare al parco o in cortile (anche quando fa freddo!) e non sempre in casa a far merenda; assegnare al bambino qualche piccola commissione, come andare dal panettiere o in edicola, così da responsabilizzarlo ed offrirgli occasioni per muoversi; chiedergli aiuto nelle piccole faccende domestiche, come apparecchiare o spazzare, in modo da distoglierlo da attività più sedentarie; al posto della tv, accendere la radio e ballare e far ballare il bambino; se si ha un cane in casa, uscire insieme per portarlo a spasso; approfittare di ogni weekend libero per andare tutti insieme al mare, in montagna, in campagna, dove fare lunghe passeggiate o giocare al pallone.

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8 - Fast food: ogni tanto sì, ma con buon senso

Inutile demonizzare i fast food: si otterrebbe probabilmente il risultato di renderli ancora più desiderabili, specie se ‘ci vanno tutti gli amici’. Gli si può insegnare allora a fare scelte migliori, ad esempio a prendere il panino senza salse o una piccola porzione di patatine (che con la frittura sviluppano sostanze tossiche) senza maionese, acqua al posto di bevande gassate e zuccherate. E poi compensare con una lunga camminata o qualche attività sportiva. .

Gianfranco Trapani è Pediatra, con perfezionamento in Scienza dell'Alimentazione, e svolge attività di consulenza didattica presso l'Università Statale di Milano. È direttore didattico della Scuola Superiore di Bioterapie (SBM Italia), nonché autore di numerosi libri divulgativi.

Leggi gli approfondimenti sull' alimentazione dei bimbi da 3 a 6 anni

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Aggiornato il 10.10.2017

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