Nella classifica delle difficoltà ortografiche che i bambini incontrano nel corso della scuola primaria, un posto d'onore spetta alle parole con qu, cu e cq. Certo, non è semplice riconoscerle, e scriverle correttamente, perché hanno lo stesso suono. Aquilone o acuilone?
Per fortuna, tempo, 'allenamento' e pazienza possono aiutare ogni piccolo scolaro a superare anche questo scoglio. A patto, naturalmente, di conoscere bene le regole grammaticali ed esercitarsi un po' a casa. Come? Con attività e giochi divertenti, capaci di stimolare l'apprendimento del bambino senza farlo sbottare: 'Uffa, mamma, ancora roba di scuola!'.
Ecco le regole, giochi e strategie per coinvolgere vostro figlio a casa e aiutarlo a 'digerire' l'ortografia delle parole più antipatiche.
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Impara bene le regole sull'uso di qu, cu e cq
A sentirle sembrano uguali... E, purtroppo, è vero: i suoni qu e cu sono identici (corrispondono, cioè, allo stesso fonema), non si distinguono 'a orecchio'. Le ragioni di questa doppia versione dipendono dall'origine latina di molte parole, quindi è possibile avere qualche dubbio e difficoltà su come scriverle giuste. Per fortuna, anche se non conosciamo la lingua dei nostri antenati, alcune regole generali possono venirci in soccorso.
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La consonante q è sempre seguita dalla u e da un'altra vocale, a, o, i, e.
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All'inizio di parola si usa sempre la forma qu: quaderno, quesito, quinto, quota, quadro. Attenzione! Ci sono 5 eccezioni a questa norma: cui, cuocere, cuore, cuoco, cuoio.
Filastrocca della Q
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Se la u è seguita da consonante, la grafia corretta è CU. Ma, ahimè, ci sono alcune parole 'capricciose' (certo, molto antipatiche a tutti i bimbi!) che non seguono la regola e fanno eccezione: cuore, cuoco, cuoio, scuola, circuito, taccuino, innocuo, cui, vacuo, arcuato, cospicuo, acuire, proficuo, promiscuo, riscuotere, scuoiare, scuotere, cuocere, evacuare, percuotere. Provate a recitare insieme (imparandola, poi, a memoria!) la filastrocca Gli Indiani CU CU, consigliata da Paola Cassani, insegnante della scuola primaria. “Di solito presento questa filastrocca in seconda elementare - dice la maestra milanese, ma nulla vieta di impararla, in modo divertente, anche a casa con i genitori.
Invito gli alunni a memorizzarla anche attraverso momenti di drammatizzazione... E loro si divertono un mondo a far finta di cucinare o raccogliere le more e così via”.
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Si usa cqu nella parola ACQUA e in tutti i suoi derivati e composti acquazzone, acquedotto, acquitrino, acquaio, acquolina, acquaragia, acquario, acquamarina, risciacquare. Oltre a queste si usa in poche altre parole: acquistare, acquisire, nacqui, tacque, acquirente, piacque, giacque.
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Il suono cq può sembrare uguale a quello di una doppia c o q: attenzione, non facciamo confusione! Nella nostra lingua non si raddoppiano quasi mai queste due lettere (c e q). Il rafforzamento della consonante avviene sempre con cq. Solo due parole, un po' birichine, fanno eccezione a questa regola: taccuino è l’unica parola con due c. Soqquadro è l’unica parola con due q.
(Fonti: M. Birattari, Benvenuti a Grammaland, Feltrinelli; B. Braga, Imparo l'ortografia e la punteggiatura, Centro Studi Erickson; F. Musso, N. Prandi, Scioglilingua e ortografia, Lattes & C.)
L'ortografia si impara giocando
Anche l'ortografia può diventare più semplice e divertente con l'approccio giusto. Secondo Beatrice Braga, maestra della scuola primaria e autrice di diversi libri (Imparo l'ortografia e la punteggiatura, Centro Studi Erickson), ogni occasione è perfetta per stimolare i bambini a imparare in modo divertente.
Un esempio di gioco semplice semplice. Eccolo qua.
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Prima di tutto impara la rima per la q
RIMA PER LA Q
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Adesso cerchia, nelle parole qui sotto, la lettera che viene dopo “U”.
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Rileggi la filastrocca e decidi tra Q e C, scrivi la lettera sui puntini.
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Leggi le parole che hai scritto.
Pesca e... completa con QU o CU!
Gioca a carte con le parole capricciose
“Solo dopo questa importante tappa dell'apprendimento, si arriva all'automatizzazione, il momento in cui scrivere correttamente diventa una pratica acquisita e consolidata”, dice la maestra.
Quindi, se vostro figlio pare allergico all'ortografia, incoraggiatelo, dategli fiducia e non ridicolizzate mai i suoi errori (per esempio, è sbagliato dirgli “Ma è possibile che non riesci a imparare a scrivere cuoco con la cu?').
Per aiutarlo a 'digerire' le parole dispettose con la CU, provate a creare un mazzo di carte con i disegni o le immagini ritagliate che le riproducono (es. il disegno di quadro, il disegno di un cuoco). Potete anche plastificare i cartoncini per renderli più robusti e usarli, per esempio, anche per un gioco in auto.
L'idea, infatti, è semplice ma si presta a numerose varianti: fate pescare al bimbo una carta e invitatelo a scrivere la parola corrispondente su un foglio cronometrando il tempo.
Naturalmente, se l'attività si trasforma in una gara in famiglia o tra amichetti (ogni giocatore pesca le carte e chi scrive più velocemente le parole giuste, vince) è più divertente.
Ricomponi le non-parole
Per stimolare vostro figlio ad allenarsi con le parole con cu e qu, provate a organizzare una gara a non-parole. In base alle esigenze del bambino, potete rendere la sfida più difficile aggiungendo parole poco usate e altre con cqu.
Preparate dei cartoncini con le non-parole, tipo le 10 dell'elenco qui sotto.
1 DROQUA (soluzione: QUADRO)
2 DRASQUA (SQUADRA)
3 ORECU (CUORE)
4 CECUORE (CUOCERE)
5 RETESCUO (SCUOTERE)
6 QUAINIRTT (QUATTRINI)
7 STIOQUENE (QUESTIONE)
8 UOCCO (CUOCO)
9 TOCIRCUI (CIRCUITO)
10 DERQUANO (QUADERNO)
Indovina, indovinello...
In genere, ai bambini gli indovinelli piacciono molto: proponete una gara 'scritta' un po' speciale per allenare l'ortografia. Consegnate ai giocatori carta e penna, stabilite un tempo (tipo 30 secondi a parola) e invitate tutti a trovare la parola esatta (e a scriverla correttamente!).
Fornite indicazioni tipo quelle qui sotto, dedicate alle parole con cqu, ispiratevi e, naturalmente, inventate indovinelli simili per i vocaboli più antipatici a vostro figlio.
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È una pioggia forte e improvvisa che dura poco.
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Ti viene in bocca quando non vedi l'ora di mangiare un dolce buonissimo.
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A scuola e a casa, li usi per dipingere con un po' di acqua.
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Porta acqua in tutta la città.
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È il posto dove abitano i pesci quando non sono più liberi!
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Un uomo che può andare in profondità sotto il mare.
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Una palude, ma molto più piccola, con acqua stagnante.
Anche in questo caso, la gara degli indovinelli è un'idea divertente per una sfida a casa, in famiglia - magari in un pomeriggio piovoso! - tra amici o durante un viaggio in auto. Attenzione, naturalmente vince chi indovina il maggior numero di parole, scrivendole giuste!
Una canzone animata per le parole 'acquatiche'!
È inutile negarlo, qualsiasi tipo di 'schermo' attrae (e ipnotizza) i piccoli nativi digitali. Per una volta, allora, sfruttiamo pc e Youtube per una 'ottima causa', l'ortografia! Immagini e musica sono sempre alleati super efficaci per 'far entrare in testa' regole ed eccezioni anche a casa. In questo caso, due pupazzi spiegano la regola del cqu e la canzone Acquarello Acquatico aiuta a memorizzare facilmente queste parole difficili.
Il video del brano Acquarello Acquatico è disponibile sul canale Youtube di Mela Music (casa editrice specializzata in progetti didattico-musicale) al link http://www.youtube.com/watch?v=-8luVx7caTk&list=PLzAuN_OrBCblj5H06tvQnxzjI9Cl0Ial8&index=7
Guardate l'animazione con vostro figlio e ascoltate la canzone attentamente fino a quando l'avrà imparata. Il testo è divertente e molto utile per ricordare le parole 'acquatiche' che spesso suscitano dubbi ai più piccoli. Canticchiatela e ripetetela insieme ogni volta che il vostro bimbo vi chiederà: 'Mamma, ma come si scrive acquitrino?'.
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Aggiornato il 09.10.2017