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Adolescenti e popolarità: quando la ricerca dell’approvazione sociale diventa eccessiva

di Giulia Foschi - 06.04.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Per i ragazzi adolescenti, la sana necessità di essere accettati dai propri pari, oggi, complici i social network, passa sempre più spesso dalla necessità di trovare popolarità: quando questo comportamento è rischioso?

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Adolescenti e popolarità

Per gli adolescenti, cercare l'approvazione da parte del gruppo di amici o dei compagni di classe è normale. Fa parte del passaggio all'età adulta attraverso la costruzione della propria identità. Tuttavia, oggi, la tendenza a cercare una popolarità spesso molto superficiale, basata sull'apparenza, rischia di far perdere di vista ai ragazzi i valori più importanti e di determinare una sorta di dipendenza dal giudizio altrui.

Come affrontare questa situazione? Ne parliamo con Rosanna Martin, responsabile del Servizio Psicologia ospedaliera pediatrica dell'ospedale Meyer di Firenze.

Adolescenti e popolarità: perché questa tendenza

Negli ultimi anni gli adolescenti desiderano sempre più spesso essere popolari: che cosa significa?

"Da un certo punto di vista, questo fenomeno è sempre esistito. Parlo della necessità di farsi riconoscere e accettare dal gruppo, anche attraverso l'aspetto esteriore, il linguaggio, l'abbigliamento. Nella fase della crescita un ragazzo deve svolgere un passaggio fondamentale: dal riconoscimento familiare al riconoscimento da parte del gruppo. Per farlo, deve avere una identità da mettere in campo. In questi termini, la ricerca della popolarità in quanto desiderio di inclusione e di emancipazione dalla famiglia non è negativa. Anzi, è necessaria. Può diventare problematica se supera certi limiti e assume la dimensione di un pensiero ricorrente e pervasivo, portando il ragazzo a sopravvalutare l'apparenza a scapito di valori più profondi e concreti.

La paura di essere perdenti e il valore della popolarità

Perché oggi i ragazzi hanno paura di essere dei "perdenti" e il valore della popolarità è diventato così importante?

"E' proprio in questa fase di incertezza identitaria che entrano in gioco l'imitazione degli altri e la conformazione agli stereotipi, fenomeni che rischiano di non facilitare la ricerca delle caratteristiche di unicità e diventare una sorta di gabbie che intrappolano.

La società odierna dà molto più peso di un tempo all'apparenza, al successo e alla prestazione.

La competizione è molto forte. La voglia di primeggiare e la popolarità come valori vengono assorbiti dagli stimoli esterni e, molto spesso, dalla famiglia stessa. Quante volte, senza rendercene conto, avvaloriamo questi principi? Pensiamo a semplici frasi ricorrenti. Cosa diranno le maestre/i professori se ti comporti in quel modo? Cosa diranno i tuoi amici? Cosa ne penseranno la nonna e la zia? Ecco, questi sono stimoli che dovremmo iniziare a limitare perché rafforzano il peso dato al giudizio altrui rispetto ad un determinato comportamento o scelta, dovremmo cercare di trasmettere valori e dare motivazioni che esulino dal "cosa penseranno...". Gli adolescenti di oggi sono inseriti in questo schema fin da bambini: occorre quindi prestare attenzione fin da subito a queste modalità, spesso portate avanti in buona fede"

Adolescenti e popolarità: il ruolo dei social network

Che ruolo hanno i social network in questo fenomeno?

"I social hanno un ruolo importante, perché rischiano di diventare veicolo di modelli non sempre positivi che rafforzano la necessità di apparire in un certo modo. I ragazzi non capiscono quanto sia potente questo strumento. Se andassero in una piazza e ci fossero mille persone ad ascoltarli non si metterebbero in mostra mettendo a nudo la propria vita intima e privata. Lo fanno invece con totale disinvoltura al telefono quando le persone ad osservarli sono molte di più".



Adolescenti e dipendenza da approvazione sociale

Cosa si intende con "dipendenza da approvazione sociale"?

"Più che di dipendenza da approvazione sociale parlerei di dipendenza dal giudizio altrui, perché è questo l'elemento chiave quindi sia in positivo che purtroppo in negativo, con la disapprovazione. Dipendere dal giudizio altrui ci incatena alle altrui aspettative. E' più facile che questa modalità relazionale possa manifestarsi in un ragazzo che proviene da una famiglia in cui esiste già una relazione basata sulla dipendenza, proprio nelle situazioni in cui il ragazzo/a stenta a svincolarsi.

Se si è dipendenti dalla famiglia di origine è più facile sviluppare una dipendenza anche dal gruppo dei pari e quindi dalla loro approvazione, per lo meno nella fase di passaggio all'autonomia".

Adolescenti e popolarità, i comportamenti a rischio

Alla luce di quanto detto, a che comportamenti "a rischio" dovrebbero far attenzione i genitori?

"Quello che osservo di frequente è che esiste una continuità di personalità fra l'adolescente che è, e il bambino che è stato. Per questo, il genitore dovrebbe cominciare ad osservare fin da piccolo il proprio figlio. Può accadere che un adolescente che ha la smania di essere riconosciuto o che corre il rischio di aderire a modelli sbagliati con difficoltà di giudizio, fosse un bambino molto riservato e introverso. Ovviamente non sto dicendo di preoccuparsi se un bambino è timido, ma semplicemente di essere sempre disponibili all'ascolto e di prestare attenzione all'evoluzione dei suoi comportamenti. Quando è più grande, i segnali di un disagio legato alla ricerca della popolarità possono essere il rifiuto di prendere parte ad attività collettive dal "vivo", di fare sport insieme agli altri, ritirarsi o non entrare in un gruppo di coetanei, la dipendenza da internet o videogiochi in solitudine, come all'opposto non avere il controllo sulle proprie reazioni emotive o agire comportamenti pericolosi nel gruppo dei pari".

Come aiutare gli adolescenti a non essere schiacciati dalla ricerca della popolarità

Come possiamo aiutare i ragazzi a non venire schiacciati dalla ricerca della popolarità a tutti i costi? 

"In quanto genitori dobbiamo essere sempre a fianco di nostro figlio ma senza essere invadenti. Non bisogna invadere il suo spazio perché lo renderemmo più debole. Non possiamo offrire sempre una risposta pronta, perché annulleremmo il suo pensiero, scavalcheremmo le sue idee. Dobbiamo stare a latere ad osservare e intervenire solo in caso di bisogno, cercando di accogliere i momenti di difficoltà.

Ricordando che durante l'adolescenza è più che normale che si presentino episodi di frustrazione. Inoltre, quello che possiamo fare – ed è molto importante – è costruire le relazioni in famiglia su un sistema di valori alternativi a quelli della popolarità, dell'apparenza, del giudizio. Ogni famiglia sceglierà i propri: la fiducia, la giustizia, la libertà, il rispetto. È giusto anche parlare apertamente ai figli, ricordando loro che quello che conta è il contenuto, non la superficie; spronandoli ad essere sé stessi, perché è quello che fa la differenza, ciò che li farà sentire amati ed apprezzati: il resto è forma".

Come si può proporre una forma di "digital detox" salutare ai ragazzi, per aiutarli ad uscire da questo circolo vizioso?

"Fissando delle regole e proponendo delle alternative. Chiaramente non possiamo privare i ragazzi dello smartphone né essere sempre presenti nella loro vita. Possiamo però definire dei momenti e delle zone di disconnessione. Sicuramente durante la cena, magari anche un po' prima e un po' dopo. In questi momenti occorre però essere presenti e proporre un'attività o perlomeno un dialogo che sia non forzato, ma piacevole e coinvolgente per tutti".



L'intervistata

Psicologa e Psicoterapeuta, Rosanna Martin è responsabile del Servizio Psicologia ospedaliera pediatrica dell'ospedale Meyer di Firenze.

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