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Come educare alla sessualità: perché ne abbiamo bisogno oggi

di Rosy Maderloni - 24.04.2024 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Cartelloni pubblicitari ammiccanti, inserzioni sul web e spot in tv allusivi come educare alla sessualità i bambini nel 2024 (e come difenderli)

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Educare alla sessualità: perché ne abbiamo bisogno oggi

Cartelloni pubblicitari ammiccanti, spot in tv allusive e brevi inserzioni tra un cartone e l'altro di YouTube decisamente esplicite: come educare alla sessualità i bambini nel 2024? Come reagire di fronte al bombardamento di stimoli alla precocità che ricevono? Come difenderli? E per chi ha figli adolescenti, come parlare loro del pericolo che rappresenta la pornografia? Lo abbiamo chiesto al pedagogista Daniele Novara, che terrà anche una scuola genitori gratuita su questo tema a Milano.

Educazione alla sessualità: perché i nostri figli ne hanno bisogno

Partiamo da una domanda alla base di tutto. Perché abbiamo bisogno nel 2024 ancora di tematizzare l'educazione alla sessualità?

"Ne abbiamo bisogno oggi più di ieri" esordisce Daniele Novara. "Oggi, rispetto al passato, siamo circondati da ambienti iper-eccitanti e da situazioni promiscue sempre più diffuse. L'educazione sessuale diventa quindi un baricentro per potersi orientare in una giungla di messaggi e comunicazioni che spesso e volentieri sono "fake" e più delle volte sono semplicemente provocazioni commerciali di varia natura. Bambini e bambine hanno bisogno del loro spazio e il diritto a un'attenzione e
tutela particolari".

"In Italia, a differenza degli altri paesi europei, non abbiamo ancora una legge in merito, soprattutto a scuola, l'ambiente più idoneo dove realizzare questo progetto. Il motivo è che ancora in alcuni ambienti si pensa che l'educazione sessuale coincida con la precocità sessuale: è esattamente il contrario! Si tratta di un luogo comune pensare che educazione sessuale e precocità sessuale coincidano: è esattamente il contrario! Anzi, serve proprio per stabilire i tempi giusti nella crescita in relazione alle scelte sessuali. Una legge che vada in questa direzione a scuola è assolutamente necessaria e indispensabile".

Come educare alla sessualità i bambini

A che età i bambini iniziano a fare domande sul tema?

"Tutta la prima infanzia è un concentrato di ricerca del piacere a partire dal seno della mamma che permette anche l'alimentazione.

Dai tre ai sei anni, i piccoli si trovano nella fase edipica e vogliono addirittura fidanzarsi con i genitori. Sono momenti di forte intensità sessuale che non vanno presi alla lettera, perché la frustrazione che si crea in ordine alla non soddisfazione di queste richieste permette loro di procrastinare e di vivere poi una vera sessualità quando l'età lo consentirà". 

"Occorre fare attenzione alla promiscuità. Ad esempio in bagno a partire dai quattro-cinque anni e specialmente nella condivisione del lettone con bambini fra i tre e i sei anni, se non di più, che si sostituiscono a uno dei due genitori prendendo il posto del coniuge nel lettone, luogo dell'intimità sessuale".

"Ritengo molto importante che nella scuola dell'infanzia si continui, come da Orientamenti ministeriali, a lavorare sul cosiddetto "schema corporeo": è fondamentale che a questa età conoscano e abbiano un buon rapporto con il proprio corpo, comprese le parti genitali. Una base necessaria per poi sviluppare un incontro sessuale che sia rispettoso in modo reciproco".

Come educare alla sessualità: difendere i bambini dagli stimoli alla precocità

Come reagire di fronte al bombardamento di stimoli alla precocità che ricevono? Come difenderli?

"Occorre che i genitori conoscono le tappe dell'educazione sessuale. Tappe che trovano l'effettiva esplosione nella preadolescenza e nell'adolescenza. La preadolescenza è l'anticamera della maturazione sessuale in senso stretto: fra gli undici e i quattordici anni avviene lo sviluppo della genitalità, le mestruazioni nelle ragazze, ma anche la polluzione notturna nei maschi. Una vera e propria esplosione ormonale".

"Ragazzi e ragazze si cercano, anche nell'ambito dello stesso sesso: i maschi amano toccarsi e le femmine dormire assieme e tenersi la mano per strada. Sono tentativi esplorativi molto intensi, importanti in una nuova fase della vita diversa dall'infanzia, dove si dipende dai genitori, che costituisce un momento di apertura e di libertà, non più legato all'autorizzazione degli adulti, ma alle proprie scelte.

Un periodo difficile che mamme e papà devono accompagnare senza apprensioni eccessive, ma con una chiara motivazione educativa: il cervello a questa età è ancora profondamente immaturo e hanno bisogno di paletti da parte dei genitori".

Attenzione ai social network. "Occorre fare estrema attenzione all'utilizzo precoce dei social che in teoria in Italia sarebbero proibiti per motivi di privacy fino ai quattordici anni. Condivido assolutamente questo limite: stiamo parlando di un ambito dove gli incontri non sono necessariamente positivi e dove si possono trovare degli agganci che non favoriscono la crescita. Anzi, a volte si tratta di vere e proprie trappole. Fatto salvo che è meglio consentire l'uso dei social solo a partire dall'età minima consentita, i genitori devono monitorare, essere sempre comunque presenti e informati perché, finché i figli sono minorenni, la responsabilità, anche penale, ricade sui genitori stessi".

"Dal punto di vista scientifico sappiamo che un eccesso di precocità può suscitare problematiche psicoemotive, se non traumi. In particolar modo, un atto sessuale completo compiuto a tredici anni sia dai ragazzini che dalle ragazzine il più delle volte provoca delle ripercussioni emotive e personologiche non sostenibili, con effetti che possono durare tutta la vita. Ogni cosa a suo tempo per cui gli avvicinamenti a una sessualità completa devono essere molto graduali: la cosiddetta coppia fissa da un punto di vista sessuale va rimandata fra i diciotto e i vent'anni, ossia il tempo delle relazioni stabili".

"Oggi,la tendenza ad anticipare tutto rischia di compromettere l'attraversamento delle fasi necessarie alla stabilizzazione di comportamenti che nella sessualità diano contentezza, piacere, felicità. Proprio così: la sessualità è un luogo dove vivere la felicità, ma se non si fanno i passaggi nei tempi giusti, non è detto che questo avvenga".

Educare alla sessualità: il pericolo della pornografia

Come parlare loro del pericolo che rappresenta la pornografia?

"Specie in Italia, unico paese europeo a non avere una legge sull'educazione sessuale, i siti porno - il 30% dei siti a livello mondiale - rappresentano oggi per tanti ragazzi e ragazze uno dei pochi modi, se non l'unico, per ottenere informazioni in merito, anche dal punto di vista pratico. Un dato estremamente inquietante in quanto i siti porno palesano una forte cultura misogina, deprivativa nei confronti della donna, e una visione della sessualità di carattere meccanico basata sostanzialmente sull'uso degli orifizi. Ritengo estremamente pericoloso che i nostri giovani si formino in questo modo. Da un lato, i genitori devono assolutamente vigilare che i bambini in primis non accedano, magari usando smartphone di altri, a questi ambienti così insidiosi; dall'altro, è veramente importante poter dare - attraverso libri, pubblicazioni e quant'altro - ai figli arrivati a una certa età (a partire dagli undici-dodici anni) le informazioni necessarie, evitando loro di reperirle attraverso i siti porno. Le famiglie dovrebbero essere più attente ponendo paletti sull'accesso a determinati siti in modo da evitare che la socialità diventi un'occasione per condividere certi contenuti."

"I genitori, più che parlare della pornografia, dovrebbero arginarne l'invadenza, stabilendo delle regole basilari, per esempio che non ci sia accesso ai dispositivi digitali durante la notte e quindi nella camera dei propri figli. Oggi la sensibilità al proposito sta crescendo, ma non è ancora a un buon livello educativo: possiamo fare di più".

L'intervistato

Daniele Novara ha fondato il CPP – Centro Psicopedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti nel 1989. Un istituto che offre diversi corsi per insegnanti e genitori. È autore di numerosi libri e pubblicazioni, alcuni dei quali di largo successo e tradotti in altre lingue. È ideatore del Metodo Maieutico nell'apprendimento e nella relazione d'aiuto. Ha ideato il metodo Litigare Bene per gestire i conflitti dei bambini. È docente del Master in Formazione interculturale presso l'Università Cattolica di Milano. "Educare alla sessualità per crescere nel rispetto" è il tema di avvio di questa nuova edizione della Scuola Genitori dedicata a genitori, insegnanti, educatori e a tutte le persone interessate all'educazione di bambini e ragazzi.

Mercoledì 24 aprile alle 20.45 al Teatro Oscar di Milano.

La partecipazione è gratuita con registrazione (qui).

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