Separarsi dai figli non è semplice. Bisogna saper tollerare il conflitto e il distacco, rinunciando a chiedere loro di superare i nostri irrisolti. La responsabilità dei genitori è quella di educare i figli alla separazione per permettere loro di crescere e diventare degli adulti autonomi. Un passaggio che si può fare solo se gli stessi genitori sono sufficientemente sereni e "normalmente imperfetti".
Nelle situazioni peggiori, quando questo non accade, si può assistere a episodi di cronaca anche molto gravi: dall'abbandono della scuola e al ritiro nella propria camera, fino al suicidio o all'omicidio dei genitori.
Come gestire la separazione e il distacco
«Uno dei problemi della società attuale è quello di non stimolare la separazione tra figli e genitori – spiega Giovanna Capello, psicologa infantile e responsabile della sezione Infanzia e Adolescenza del CSTCS di Genova –. La nostra è una società sempre più spaventata dalla morte, dalle crisi economiche, dalla miseria, dal dolore e dalla sofferenza. In questa situazione, il nucleo familiare diventa il luogo dove cercare sicurezze».
Questo spiega il fatto che si crescano i figli cercando di tenerli sempre più attaccati a sé: «Si attiva una sorta di simbiosi, che fa sentire più sicuri la mamma e il papà, più che il bambino. Una simbiosi che, però, si contrappone all'esigenza dei ragazzi, soprattutto quando raggiungono l'adolescenza, di crescere e staccarsi dalla famiglia. Più questa separazione è difficile più è probabile che si arrivi a casi anche molto gravi, come quelli che abbiamo visto sui giornali».
PREPARARE IL TERRENO
Per non arrivare a situazioni di questo tipo è fondamentale capire come gestire bene il distacco dai figli.
«Ogni nucleo familiare è portatore di una serie di esperienze vissute dai suoi singoli elementi nel corso delle generazioni – spiega la terapeuta –. In queste esperienze sono comprese anche quelle non ancora elaborate, come tradimenti, morti e segreti; tutti vissuti negativi che non sono stati “digeriti”, ma che vengono trasferiti dai genitori ai figli, come se fossero loro a poterli risolvere». Ma se chiediamo ai nostri figli di superarci e risolvere per noi ciò che ci fa star male, sarà più difficile staccarci da loro.
EDUCARE I FIGLI AL DISTACCO
L'adolescenza è il momento più critico.
«È in questa fase che compare nei figli un'ambivalenza finora mai provata: sentono infatti la spinta a contrapporsi ai genitori per spezzare il legame che li tiene uniti per trovare la loro strada, ma allo stesso tempo sono spaventati e vorrebbero non allontanarsi».
Questo li porta a momenti di aggressività e rabbia anche molto forti. «Per questo, è compito dei genitori educare i figli al distacco fin da quando sono piccoli e insegnarli a gestire il conflitto. Un insegnamento che deve però partire dagli stessi genitori, che devono saper tollerare in prima persona la conflittualità e non esserne spaventati. Devono anche accettare il fatto che il figlio stia crescendo e che si stia allontanando, smettendo di chiedergli di riparare alle loro disfunzioni».
Imparare a rispettare l'identità del figlio
È importante dunque che i genitori comprendano l'esigenza di distacco del figlio e che lo educhino fin dall'infanzia al fatto che dovrà separarsi da loro. «Bisogna rispettare l'identità del figlio, comprendendo che non è nato per darci delle soddisfazioni, ma che è un'entità autonoma rispetto a noi – prosegue Giovanna Capello –. Questo non vuol dire dargliele tutte vinte, coprirlo di attenzioni e regali ma, al contrario, non aver paura di dargli delle regole e farle rispettare. Senza bisogno di litigare, ma esercitando l'autorità che ci saremo costruiti nel tempo nei suoi confronti».
Tanto più i genitori hanno superato i loro irrisolti, tanto più permetteranno ai loro figli di crescere serenamente. «Questo non vuol dire essere genitori perfetti, basta essere “normalmente imperfetti”» conclude l'esperta.