Home Adolescenza

L’appello: no ai social prima dei 16 anni e niente smartphone prima dei 14

di Luisa Perego - 10.09.2024 - Scrivici

teenager-e-social-media
Fonte: shutterstock
Esperti e personalità del mondo educativo e culturale chiedono al governo di vietare smartphone prima dei 14 anni e social media prima dei 16 per tutelare i ragazzi

In questo articolo

Negli ultimi anni, sempre più esperti si sono mobilitati per sensibilizzare i genitori e le istituzioni sui rischi di un uso precoce degli smartphone e dei social media da parte dei più giovani. Un appello firmato da educatori, pedagogisti, psicologi e attori e lanciata dal Centro psicopedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti del pedagogista Daniele Novara, ha chiesto al governo di fissare dei limiti per proteggere la crescita sana dei bambini e degli adolescenti.

L'appello: niente smartphone prima dei 14 anni

Personalità di spicco come Daniele Novara, Alberto Pellai, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino e Valeria Golino, insieme a tanti altri, hanno firmato un appello per sensibilizzare il governo sulla questione. La richiesta è chiara: vietare l'uso di smartphone personali ai bambini sotto i 14 anni e impedire la creazione di profili social prima dei 16 anni.

Secondo i promotori, lasciare che i ragazzi abbiano un accesso precoce alla tecnologia può influire negativamente sul loro sviluppo emotivo e cognitivo. Daniele Novara e Alberto Pellai, firmatari principali dell'appello, sottolineano come nelle scuole dove gli smartphone non sono ammessi, gli studenti socializzano meglio e hanno risultati scolastici migliori.

Il cervello dei ragazzi è troppo vulnerabile

Uno dei punti chiave dell'appello riguarda l'impatto che i social media possono avere sul cervello dei ragazzi. Gli esperti spiegano che, prima dei 14-15 anni, il cervello emotivo dei ragazzi è particolarmente vulnerabile. L'uso precoce dei social media e dei videogiochi, con il loro meccanismo di ricompensa dopaminergica, potrebbe portare i più giovani a sviluppare dipendenze digitali.

Gli effetti di questa esposizione non sono solo emotivi: le neuroscienze hanno dimostrato che ci sono aree del cervello legate all'apprendimento e alla crescita cognitiva che non si sviluppano correttamente se i bambini passano troppo tempo nel mondo digitale, anziché vivere esperienze nel mondo reale.

Non è una crociata contro la tecnologia

Gli autori dell'appello sottolineano che non si tratta di una battaglia contro la tecnologia in sé.

Al contrario, riconoscono i benefici che la tecnologia può portare in termini di apprendimento e connessione sociale, ma ribadiscono che ogni cosa ha il suo tempo. L'obiettivo è quello di stabilire dei confini che permettano ai ragazzi di sviluppare abilità sociali e cognitive nel modo giusto, senza essere travolti dalle dinamiche virtuali troppo presto.

Una petizione per proteggere i più giovani

La speranza dei promotori è che l'appello possa smuovere il governo e sensibilizzare l'opinione pubblica. Hanno lanciato anche una petizione online che invita genitori, insegnanti e chiunque voglia sostenere questa causa a firmare per chiedere limiti più rigorosi sull'uso di smartphone e social media da parte dei minori.

Per firmare la petizione e scoprirne di più, ecco il link: https://www.change.org/p/stop-smartphone-e-social-sotto-i-16-e-14-anni-ogni-tecnologia-ha-il-suo-giusto-tempo 

Fonte

I migliori articoli sul tema

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli