Home Adolescenza

Manuale per adolescenti che vogliono crescere

di Stefano Padoan - 04.06.2021 - Scrivici

manuale-per-adolescenti-che-vogliono-crescere
Fonte: Shutterstock
L'articolo che ogni genitore dovrebbe far leggere al proprio figlio in età adolescenziale: un manuale per adolescenti che vogliono crescere, scritto in un linguaggio diretto, semplice e chiaro

Manuale per adolescenti che vogliono crescere

Crescere è faticoso e forse fa un po' paura. Soprattutto se, da adolescenti, si guarda il mondo degli adulti e lo si vede noioso e anche un po' "bacchettone" nei confronti delle nuove generazioni. Ecco perché dovreste fare leggere questo articolo ai vostri figli: Helen Redding nel suo libro "Aiuto! Sto diventando adulto!" (Terra Nuova Edizioni, 2020) parla direttamente ai ragazzi e dà consigli su come fare cose "da adulti" e diventare grandi mantenendo un atteggiamento positivo.

In questo articolo

Cosa vuol dire diventare adulto

L'ingresso nell'età adulta non è solo quello definito per legge, quando si può iniziare a votare o essere processato come adulto per un reato. È un processo graduale che comporta sicuramente maggiori responsabilità, ma anche tante opportunità come diventare indipendenti, prendere decisioni autonome, guadagnare dei soldi, andare dove si vuole e fare la propria vita. Ecco i 10 obiettivi più comuni dell'adultità:

  1. Ottenere e mantenere un lavoro.
  2. Autonomia finanziaria (sostenersi, pagare bollette e tasse).
  3. Cucinare da soli e non andare avanti a cibi surgelati.
  4. Avere una lista di cose da fare e farle, perché non ci pensano più i genitori.
  5. Avere aspirazioni e obiettivi realizzabili.
  6. Prendersi cura della propria salute.
  7. Fare da solo il bucato e stirare.
  8. Vivere per conto proprio o con qualcuno che non è un genitore.
  9. Comprare casa e tenerla in ordine.
  10. Essere responsabile delle proprie azioni, senza incolpare nessun altro.

Come prendere una decisione

Da adulti, le decisioni sono difficili perché ci sono più scelte e ognuna può avere un forte impatto sulla nostra vita: cambiare lavoro o troncare una relazione non sono scelte che si possono fare al volo. Una "buona" scelta è una scelta informata, adeguata al momento e al contesto in cui viene presa e giusta per chi sceglie e non necessariamente anche per gli altri.

  • Definisci chiaramente la scelta che devi compiere. Sii concreto.
  • Identifica tutte le strade percorribili: usa la tua immaginazione.
  • Che conseguenze comporta la tua scelta? Modificherà le tue possibilità di raggiungere in futuro un obiettivo?
  • Organizza i pensieri con una lista di pro e contro. Mettere nero su bianco le tue idee possono aiutare a fare chiarezza.
  • Oltre a liste e informazioni, per scegliere serve anche l'intuito: se la pancia suggerisce che una decisione non sia giusta, probabilmente è vero.
  • Non fare scegliere altri: chiedi consigli, ma ricorda che sei tu che dovrai vivere con le conseguenze della scelta.
  • È normale avere paura e un po' di ansia per il cambiamento; ma non possono essere le preoccupazioni a guidare la scelta. Se le metti da parte, vedrai chiaramente tutte le opzioni.
  • Se una scelta, anche se sensata, ti mette a disagio e rischia di lasciare dei sensi di colpa, non farla.
  • Prendi tempo. Dopo che hai preso la tua decisione, non attuarla subito: dormici sopra e vedi che effetto fa il giorno dopo.
  • Dopo aver deciso, inizia a metterla in pratica sapendo che sarà necessaria un po' di flessibilità perché esistono sempre degli imprevisti.
  • A tutti capita di fare scelte sbagliate: non trovare scuse, prendi le tue responsabilità ma poi vai oltre. Chiedi scusa a chi devi, dai spiegazioni e poi basta, analizza cosa è andato storto e fanne tesoro per il futuro.

L’arte della negoziazione

Negoziare serve per raggiungere un accordo o un compromesso evitando il conflitto.

  • Prova ad avviare tu la negoziazione, per avere di più il controllo della situazione.
  • Tieni presente i tuoi obiettivi. Hai ben chiaro in testa cosa vuoi?
  • Stai calmo e usa la testa. Sbuffare e usare comportamenti eccessivamente emotivi non aiuta.
  • Informati. La conoscenza è potere: fai ricerche per conoscere la situazione anche dal punto di vista della controparte.
  • Qual è la tua area di contrattazione? Prima di iniziare a negoziare devi sapere quanto puoi negoziare: a cosa sei disposto a rinunciare? Qual è il livello minimo di cui puoi accontentarti? La zona compresa tra l'uno e l'altro comprende i risultati di cui sarai felice.
  • Non aver fretta. Se qualcuno capisce che sei di corsa, può sfruttarlo a suo vantaggio. Prendi tempo e lascia che la pressione salga dall'altra parte.
  • Sii pronto a lasciare la negoziazione e preparati all'eventuale abbandono altrui. Se non sei contento dei risultati, non scendere a compromessi e tieni la posizione.

Dire no, ma davvero

Specialmente di persona, si fa fatica a dire un "no": si gira intorno alla cosa, si dice "mi piacerebbe", "vediamo", "ti faccio sapere"... Ecco alcuni trucchi per dire no:

  • Nella vita privata. Prima di tutto di' di no, sii chiaro. Poi dai qualche spiegazione, in modo dolce e conciso. Infine suggerisci un'alternativa, qualcosa che invece faresti davvero volentieri.
  • Al lavoro dire di no è più delicato, perché ci si sente sempre in dovere di obbedire. Però se sei già sopraffatto dal lavoro, ti viene chiesto di fare qualcosa in tempi improbabili o fuori dal tuo mansionario, considera cosa reputi giusto per fare un lavoro fatto bene e senza che la tua salute mentale ne risenta. Spiega i motivi, a cosa devi dare priorità; proponi un'alternativa e dillo di persona, perché il tono di una mail può spesso essere frainteso.
  • Non tutti accettano un no in modo composto. In questo caso, mantieni il punto e ricordati che non sta a te rendere felici tutti gli altri. Essere grandi significa capire che dire di no non ti rende una cattiva persona, ma solo una persona che stavolta ha detto di no.

Organizzare il proprio tempo

La vita adulta si riempie in fretta di cose da fare, ed è importante imparare a gestire il tempo per non soccombere e ritagliarti i fondamentali momenti di svago.

  • Datti degli obiettivi. Che cosa vuoi/devi fare? Entro quando? Se hai un obiettivo puoi mettere meglio a fuoco i compiti giornalieri e ignorare ciò che non è funzionale all'obiettivo.
  • Datti delle priorità. Fai prima le cose più pressanti? O parti dalle più facili? Metti a fuoco ciò che devi fare e cerca di capire in che misura contribuisce al tuo obiettivo.
  • Sappi dire di no. Se qualcosa non è necessario e non contribuisce al tuo obiettivo, di' un no forte e chiaro.
  • Scrivi una lista di cose da fare.
  • Fai le cose più impegnative quando ti senti al massimo della produttività. Di solito si rende di più al mattino: rimanda i lavori di routine a più tardi.
  • No alle distrazioni: tieni lontano da te il telefono. Sconnettiti da internet. Ogni distrazione farà durare all'infinito anche il lavoro più semplice. Mantieni la concentrazione, fai una cosa per volta, ignora mail e messaggi e il lavoro finirà presto.

Gestire il fallimento

A nessuno piace fallire, ma imparare ad accettarlo gestendo la tensione porta molti benefici positivi che ricadono su di te e su come appari a chi sta intorno a te. Pratica la resilienza, ovvero l'abilità di recuperare velocemente quando le cose vanno male e di adattarsi alle avversità. Se impari a gestire il fallimento in modo costruttivo, avrai meno paura di fallire la prossima volta.

  • Per un po' puoi sentirti male. Accogli i tuoi sentimenti anche se ti recano dolore: facendolo, li attraverserai e realizzerai che puoi affrontarli adesso o la prossima volta.
  • Sostituisci i pensieri negativi con pensieri positivi. Invece di pensare "Ho fallito, sono un essere inutile", prova a dire "Questo non è andato come speravo a questo giro, ma ho imparato qualcosa per la prossima volta".
  • Parla! Attingi alla tua rete di amici e conoscenti fidati. Fatti guidare dalle riflessioni di un esterno per vedere le cose sotto un'altra luce. Quello che a te sembra un tragico fallimento può essere visto in modo completamente diverso da altri.
  • Accetta le tue responsabilità. Se qualcosa va storto, accertati di esserti fatti carico di un livello adeguato di responsabilità. Non fustigarti se il fallimento è dovuto a qualcosa che era al di fuori del tuo controllo.
  • Non guardare al fallimento come a un passo indietro: vedilo come un'opportunità per andare avanti avendo imparato qualcosa e diventando più saggio.

Come chiedere scusa

Ammettere di aver sbagliato e mostrare una debolezza richiede forza e la capacità di ingoiare il proprio orgoglio. Dopo aver chiesto scusa, ricordati che il perdono non è né automatico né garantito, ma sta all'altra persona. Ricorda di:

  • Assumere le tue responsabilità
  • Accettare le conseguenze
  • Rifare le cose per bene: cosa puoi fare per rimediare o evitare che succeda di nuovo? Promettilo.
  • Dire che ti dispiace per ciò che hai fatto e per le conseguenze.
  • Non scusarti se non hai fatti nulla che richieda una scusa o per le azioni di qualcun altro, anche se ti senti implicato.

Evita:

  • L'ammissione accusatoria: "Ho sbagliato, ma io non sono stato a sottolineare l'ultima volta in cui tu avevi sbagliato".
  • L'ammissione autoincensatoria: "Mi dispiace di aver sbagliato... di solito non sbaglio mai".
  • L'ammissione vuota: "Ho fatto un errore. Ho detto che ho fatto un errore, va bene?".
  • Una scusa autocentrata, che si concentra sui sentimenti di chi sta chiedendo scusa e non su ciò che è successo: "Mi dispiace un casino! Mi sento così male... Non riesco a credere che sia potuto capitare".
  • Una scusa parziale, che rifiuta di prendersi interamente le responsabilità: "Mi dispiace, ma...".
  • Di mettere a confronto intenzioni e impatto. Non dire "Non volevo intendere..." o "Mi dispiace se...", accetta l'effetto di ciò che hai fatto dicendo "Mi dispiace che...".

Gestire i conflitti

Nessuno ama le conversazioni difficili. Se da bambini ci si può permettere di risultare sinceri ai limiti della maleducazione, da adulti i filtri sociali impongono di trovare le parole giuste e di capire i sentimenti di chi ti sta intorno, anche in una situazione conflittuale.

  • Non evitare il confronto, ma scegli il momento adatto. Posporre va bene, ma solo fin al momento giusto. Trova l'attimo in cui non ci sono altre distrazioni.
  • Non rappresentarti in anticipo come ti aspetti che vada la conversazione. Finiresti con l'immaginare solo lo scenario peggiore, e finiresti col rimandare sempre. Se invece lo affronti bene, il risultato potrebbe essere meno drammatico di quanto pensi.
  • Rendi il tutto meno stressante, provando ad essere empatico e ammorbidendo la botta che stai dando all'altro, magari evidenziando qualcosa di positivo.
  • Arriva tranquillo alla conversazione e fallo di persona, non via email o per messaggio.
  • Parti in quarta. Non affrontare una conversazione difficile parlando del più e del meno, vai dritto al punto.
  • Preparati. Cerca di sapere cosa vuoi dire. Anticipa quello che potrebbe dire l'altro. E ricorda che l'onestà è sempre la migliore strategia.

Le frasi da non dire:

  • "Niente di personale".
  • "Ho solo pochi minuti...". È solo una sicurezza, una via d'uscita che suggerisce che l'altra persona non conti nulla.

Di' piuttosto: "So che ciò che sto per dire potrebbe essere duro da sentire, ma è davvero importante che ne parliamo".

Il libro

Tutti i consigli sono tratti dal libro "Aiuto! Sto diventando adulto!" (Terra Nuova Edizioni, 2020) di Helen Redding.

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli