Perché i ragazzi non riescono a svegliarsi la mattina?
Quello della sveglia per molti adolescenti è un vero incubo quotidiano. Occhi gonfi, gambe pesanti, testa che non vuole staccarsi dal morbido abbraccio del cuscino: il risveglio di un teenager è roba per cuori forti, soprattutto se ad attanderlo è una giornata di scuola. Ma come mai i nostri ragazzi faticano così tanto ad alzarsi al mattino? La risposta non è così scontata...
Le abitudini nemiche del riposo
Il sonno è una componente imprescindibile per una vita sana e attiva, ma per molti ragazzi, si sa, quello del riposo viene visto come una perdita di tempo, un'occasione mancata durante la quale si sarebbero potute fare un sacco di cose: c'è chi chatta con gli amici fino a tardi, chi si perde nelle sue serie preferite e persino chi preferisce studiare a notte inoltrata in modo da non essere disturbato e/o poter far altro durante il giorno. Il risultato, in ogni caso, è però sempre lo stesso: poche ore di sonno - spesso anche disturbato e non continuato - e sveglia traumatica al mattino successivo.
Le abitudini quotidiane, infatti, scombinano sia il tempo che la qualità del riposo, tanto che per aiutare i ragazzi a svegliarsi presto (e meglio), spesso basta semplicemente rivedere qualche aspetto della loro routine, evitando (o riducendo) alcuni comportamenti:
- Utilizzo di strumenti tecnologici con schermi luminosi prima di addormentarsi: la luce di computer, smartphone e tablet stimola il cervello, ostacola la produzione della melatonina - l'ormone che regola il sonno e dunque altera il ritmo circadiano del soggetto, influenzando negativamente la qualità del riposo.
- Tv e musica alta prima di mettersi a letto: sono attività stimolanti che ritardano l'arrivo del sonno.
- Consumo frequente di alcolici o caffeina, soprattutto se nelle ore immediatamente precedenti al sonno.
- Attività sociali (chiamate, chat ecc...) fino a notte fonda.
Naturalmente, oltre a simili abitudini, anche i fattori ambientali e sociali possono rendere più complicato addormentarsi e, di conseguenza, svegliarsi al mattino: difficoltà famigliari, problemi sentimentali o guai scolastici sono elementi comuni nella vita di un adolescente, e finiscono quindi per influire inevitabilmente anche sul suo riposo.
Fatica a svegliarsi: è anche questione di cervello
La vita tendenzialmente frenetica e iper-connessa di un adolescente non è però l'unica indiziata cui attribuire le problematiche legate al sonno. Un'altra componente determinate è infatti da ricercare nelle implicazioni fisiologiche dovute all'età dello sviluppo, poiché i cambiamenti ormonali tipici dell'adolescenza vanno spesso a "scombussolare" il ritmo circadiano dei giovani.
«Durante la pubertà - ha scritto Eveline Crone, autrice del libro Nella testa degli adolescenti. I nostri ragazzi spiegati attraverso lo studio del loro cervello (Feltrinellli; 2015) - l'organismo rilascia sempre più tardi la melatonina, un ormone che nelle ore serali viene prodotto dall'epifisi, una ghiandola posta alla base del cervello. La melatonina ha la funzione di indurre sonnolenza e regolare il ciclo sonno-veglia».
Ciò significa che, sebbene le abitudini nottambule dei teen finiscano per accentuare la cosa, il loro cervello si trova già predisposto ad addormentarsi più tardi.
Difficoltà a svegliarsi: i possibili rimedi
Dal momento che un adolescente dovrebbe dormire almeno otto ore (ideale sarebbe dalle otto alle dieci ore), un genitore può favorirne il sonno aiutandolo ad adottare comportamenti più corretti, magari concordando insieme alcuni graduali cambiamenti nella routine quitidiana. Dopotutto un teenager non è un bambino piccolo cui si può imporre con facilità la nanna alle nove di sera.
Per rendere più facile alzarsi la mattina dunque, si potrebbe:
- Staccare da TV, telefonini e musica alta almeno mezz'ora prima di mettersi a letto.
- Evitare bevande contenenti caffeina la sera. Ovviamente bandito l'alcool, e non solo per migliorare il sonno.
- Favorire azioni rilassanti prima di dormire, come un bagno o una tisana.
- Spegnere eventuali fonti di luce nella camera.
- Aprire la finestra al mattino. Aiuterà a riattivare prima il cervello.
- Fare brevi sonnellini durante il giorno: niente dormite di ore, ma pisolini di 20 minuti per recuperare il debito di sonno accumulato dutante la settimana.
Fonti: Istituto Auxologico Italiano; Fondazione Umbero Veronesi; S.I.P.P.S