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Preadolescenza nelle figlie femmine, 5 consigli dell’esperto per sapere come comportarsi

di Daniele Brunetti - 28.07.2016 - Scrivici

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Fonte: pixabay.com
Dall’attenzione eccessiva per l’aspetto fisico all’esigenza di riservatezza, la preadolescenza è un’età di grandi stravolgimenti per le nostre figlie. Per permettere ai genitori di essere una guida in questo percorso di crescita abbiamo chiesto consiglio alla psicoterapeuta Sofia Bignamini

In questo articolo

La preadolescenza è un viaggio in una terra di mezzo in cui spesso il corpo comincia a somigliare a quello di un adulto ma la testa è ancora quella di un bambino. Nelle femminucce questa “trasformazione” comincia intorno agli otto anni e si conclude con la fine della terza media a tredici. In questi anni le forme cambiano e con loro arrivano le prime ripercussioni emotive. Basti pensare che l’inizio di questa fase è segnato dal menarca, il primo flusso mestruale, che è un’esperienza dolorosa che può provocare impaccio e vergogna. (Leggi anche come gestire la preadolescenza)

«Già da qualche decennio – spiega Sofia Bignamini, psicoterapeuta dell’età evolutiva presso la Cooperativa sociale Minotauro – si è registrato un anticipo sui tempi della preadolescenza che costringe le bambine ad affrontare il tema dalla maturazione in un’età precoce nella quale, spesso, ancora non sono dotate della maturità emotiva necessaria per affrontarlo».

La crescita a seconda del modo e dell’età in cui avviene produce degli effetti diretti sulla personalità della bambina che può intraprendere due strade opposte per affrontare la preadolescenza. «Se hanno modo di constatare che la trasformazione suscita consensi – chiarisce la dottoressa – tendono ad esaltare a forzare i rapporti sociali, se invece il loro aspetto fisico le mette in imbarazzo provano vergogna e vogliono rimanere nell’ombra».

Entrambi gli atteggiamenti sono difficili da gestire e spesso il genitore si trova nella situazione di dover trovare la chiave giusta per aprire la porta che queste piccole donne, nel primo slancio di tutela della propria privacy, si chiudono dietro. Per riuscirci abbiamo chiesto alla dottoressa Bignamini di darci dei consigli da applicare nella vita di tutti i giorni.

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IL DIALOGO PRIMA DI TUTTO


  1. Il primo passo per instaurare un rapporto sano con la propria figlia è il dialogo. Affinché risulti proficuo il genitore deve sviluppare le sue capacità di ascolto. Dietro al desiderio di riservatezza, ogni preadolescente conserva la voglia di condivisione di alcuni ambiti della propria vita. L’importante è che siano loro a decidere quando farlo, anche perché l’interrogatorio non ha mai riscosso grandi successi.
  2. RISPETTARE LA PRIVACY, MA NON TROPPO!


    Le ragazze quando chiudono la porta della loro camera hanno comunque a disposizione internet che è una vera e propria finestra sul mondo. La rete è fonte di infinite possibilità ma anche di insidiosi per questa ragione il genitore deve riuscire a vincere la sfida di monitorare quello che fa la propria figlia senza risultare invadente. Anche qui risulta fondamentale mantenere attivo un dialogo.
  3. RISPETTARE I RUOLI


    Il genitore deve fare il genitore, non deve cercare a tutti costi di diventare un amico della figlia. I bambini sentono il bisogno di uno sguardo critico che sappia porgli dei limiti anche in questo frangente.
  4. SOSPENDERE IL GIUDIZIO


    Molti genitori rimangono delusi dal cambio repentino dei propri figli. Può succedere che una bambina che amava leggere tutto a un tratto sia più attratta dai trucchi e da programmi televisivi che reputiamo non troppo intelligenti. In questi casi bisogna imporsi di posticipare la valutazione perché quello che è la propria figlia in quel momento non è necessariamente l’istantanea di ciò che sarà un domani.
  5. ASSECONDARE SE STESSI


    Infine, sospendere il giudizio anche su se stessi. La preadolescenza è un’età difficile anche per i genitori che vengono dall’infanzia, un periodo durante il quale hanno potuto “godere” dei figli a pieno. In questa fase della loro crescita i preadolescenti vogliono emanciparsi ed è giusto concedergli un distacco controllato. In questo processo, sarà impossibile non commettere errori quindi non siate troppo intransigenti con voi stessi.

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