1) Mamma e papà devono dare l’esempio
Uno studio pubblicato sull’International Journal of Obesity ha evidenziato come i genitori abbiano un ruolo chiave sulle preferenze alimentari dei propri figli. L’osservazione e l’esposizione a un determinato gusto spingerà il bambino ad assaggiare quello che mangiano mamma e papà, ma anche fratelli, sorelle, nonni e nonne… influenzando così i suoi gusti alimentari, più per imitazione che obbligo.
2) Sfruttare al massimo l’età prescolare
I bambini che sviluppano i propri gusti nel periodo prescolare, difficilmente cambieranno abitudini durante la scuola: sanno già cosa gli piace e cosa no. Chi impara fin da piccolo a mangiare in modo sano avrà meno rischio di sviluppare patologie come l’obesità. Una ricerca condotta nel dipartimento di psicologia dell’Università di Roehampton (Londra) su bambini in età prescolare (dallo svezzamento ai 5-6 anni), ha evidenziato come in questa fascia di età i genitori avendo un maggior controllo, possano influenzare i figli nelle corrette scelte alimentari.
3) Utilizzare i Super Eroi
Dallo studio condotto dalla Cornell University (Usa) in collaborazione con l’Università di Utrecht (Paesi Bassi), pubblicato su Pedriatric Obesity è emerso come i bambini associano ai Super Eroi un’alimentazione sana: se viene chiesto loro cosa mangerebbe il loro Super Eroe sceglierebbero una mela al posto delle patatine. Per gli scienziati chiedere ai propri figli “Cosa preferirebbe mangiare Batman?” potrebbe essere un primo passo per ridurre il rischio di obesità infantile e ipertensione, com’è accaduto in passato con Braccio di Ferro che ha portato molte generazioni a consumare tanti spinaci nella convinzione di diventare sempre più forti.
4) Appendere foto di frutta e verdura
Secondo un altro studio pubblicato su Jama (Journal of American Medical Association), condotto dall’università di Minneapolis (Minnesota) sugli alunni di una scuola elementare di Richfield, appendere poster con frutta e verdura alle pareti della cucina o della mensa scolastica, porterebbe i bambini a consumarne di più. Durante la ricerca ad esempio si è notato come il consumo di carote e piselli si sia triplicato.
5) Incoraggiare i figli senza obbligarli
Stimolare i propri figli a mangiare frutta e verdura, assaggiando cibi nuovi, senza però obbligarli, ma elogiandoli e premiandoli con una ricompensa non commestibile come ad esempio un adesivo, può rivelarsi utile. La neofobia, riluttanza ad assaggiare nuovi alimenti, è minima a partire dai 6 mesi e aumenta con l’età. Le verdure sono la categoria più respinta. Fin da neonati siamo attirati dai gusti dolci secondo i normali processi evolutivi: dolce, fonte di energia; amaro, velenoso. A sostenerlo psicologi e uno studio condotto nell’Università di Roehampton.
6) Fare giardinaggio
In molte scuole per avvicinare i bambini alla verdura sono presenti dei piccoli orti, dove i prodotti ottenuti vengono poi consumati imparando stagionalità e tecniche di semina e raccolta. Uno studio pubblicato sul Journal of the American Dietetic Association mostra come il consumo nei bambini di frutta e verdura aumenti se si pratica con loro giardinaggio, trasformando quest’attività in un gioco educativo.
7) Consentire ai bambini di autoregolarsi
È importante pianificare gli orari dei pasti e mangiare tutti insieme, insegnando ai propri figli che qualsiasi alimento, nella giusta quantità, può far parte di una dieta salutare, evitando di risultare troppo restrittivi. Uno studio pubblicato sull’Obesity reviews evidenzia come limitazioni severe aumentino il desiderio di consumare quel dato alimento. È importante che il bambino impari ad autoregolarsi prestando attenzione ai segnali di fame e sazietà.
8) Giocare con il piatto
Fornire una varietà di alimenti ricchi di nutrienti servendo frutta e verdura come porzione principale rendendo il piatto visivamente piacevole cambiandone ad esempio forma o tipo di cottura, porterebbe i più piccoli a consumarne di più e più volentieri. Uno studio condotto dall’International Association for the Study of Obesity mostra come: il consumo di carote aumenta del 47% se vengono servite come portata principale raddoppiandone la porzione; i bambini mangiano più frutta se viene presentata sotto forma di barca.
9) Ricorrere ai cartoni animati educativi
In Italia ci pensa Capitan Kuk. Programma promosso dal Ministero della Salute dopo gli allarmanti dati sullo scarso consumo di verdura e frutta da parte dei bambini italiani, in collaborazione con Rai Fiction. Capitan Kuk è il capitano dei pirati nell’arcipelago di Health e grazie all’aiuto di Cercafrutta, lotta contro Golosix immergendosi in numerose avventure divertenti ed educative.
Il video del trailer: https://www.youtube.com/watch?v=VMrNInix2NY
Il video del primo episodio: https://www.youtube.com/watch?v=EFyoB2JJqjM
In questo episodio si parla di ferro, carciofi e lenticchie catapultati nell’antico Egitto.
10) Cercare appoggio a scuola
In aiuto dei genitori verranno incontro anche i distributori automatici presenti nelle scuole che non potranno più erogare “cibo spazzatura” (progetto avviato dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali). Spazio a frutta e verdura anche durante l’intervallo. Dalle mele ai mandarini, dalle castagne alle carote, dai succhi freschi sino a torte salate realizzate con spinaci e altre verdure, per una merenda sana e nutriente.
http://www.fruttanellescuole.gov.it/
http://www.fruitylife.eu/