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Il bambino non vuole mangiare la merenda: cosa fare

di Angela Bisceglia - 15.10.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
È preso dal gioco o è stanco dopo la giornata scolastica e non ha voglia di far merenda? 12 consigli per invogliarlo.

Che esca da scuola al mattino o al pomeriggio, che vada al parco o al corso di nuoto, fare la merenda pomeridiana è importante per un bambino, perché consente di affrontare il pomeriggio con le giuste scorte di energia e di giungere al pasto serale non eccessivamente affamato.

Può capitare però che, preso dal gioco o stanco della giornata scolastica appena terminata, il bambino non abbia voglia di fare merenda. Come fare? Ecco 12 consigli.

  1. Non dirgli: mangia che ti fa bene. Ai bambini non interessa fare una cosa solo perché è salutare, aiuta a crescere e altre nozioni simili: sono concetti che non comprendono, visto che sono interessati solo a quel che a loro piace e solo al qui e ora. Niente predicozzi da nutrizionista, allora!
  2. Evviva la varietà. Forse non vuole la merenda perché gi propiniamo sempre le stesse cose. Cerchiamo invece di variare nelle proposte, alternando merende dolci e salate. Sarà allettato dalle novità e più propenso a sperimentare sapori diversi. E noi genitori, proprio grazie alla varietà, saremo sicuri di avergli garantito un'alimentazione bilanciata.
  3. Cercare di accontentare i loro gusti. Se è giusto che la merenda rispetti un corretto equilibrio nutrizionale, è anche giusto tener conto dei desideri dei bambini: se preferisce qualcosa di salato, non insistiamo con il dolce e viceversa; se nei primi tempi non vuol saperne di mangiare la frutta, assecondiamo il suo gusto: un po' per volta si aprirà ai vari sapori e potremo tornare alla carica.
  4. L'occhio vuole la sua parte. La merenda è un pasto veloce e non c'è bisogno di apparecchiare la tavola in grande stile, però una tovaglietta simpatica, un tovagliolo colorato, il suo piattino preferito e il bicchiere con il personaggio dei cartoon renderanno tutto più allegro e divertente.
  5. La location alternativa. Se per i pasti principali si mangia solo a tavola (e non si transige!), per la merenda, proprio perché è un pasto fast, si può anche pensare ad una location alternativa, ad esempio sul divano o sul tappetone in soggiorno: con piattini di plastica e tovaglietta, le briciole non si spargeranno e non faremo pasticci, ma loro saranno contenti.  
  6. Lavoriamo di fantasia. La fantasia è sempre l'ingrediente di maggior successo con i bambini e a volte basta davvero poco per trasformare un qualunque piatto in qualcosa di allegro: una fetta di un affettato ad esempio può diventare un sole, con due rondelle di carote come occhi, un pomodorino come naso, un pezzetto di formaggio come bocca e dei grissini come raggi.
  7. Prepariamo insieme a lui. Cerchiamo di coinvolgerlo nell'allestire la sua merenda. Una volta messo sul tavolo il nostro mix bilanciato di cibi, lasciamo a lui il compito di disporseli come meglio crede, così creerà il suo piatto. E chi saprebbe dire di no alla propria creazione culinaria?
  8. Non insistere sulle quantità. A volte i genitori pensano che i figli non vogliano mangiare semplicemente perché gli danno troppo da mangiare. I bambini hanno un'ottima capacità di autoregolazione, per questo proponiamo delle scelte, dopodiché lasciamo che siano loro a decidere quanto mangiare. Senza bis!
  9. Diamo il buon esempio. I bambini tendono ad imitare i nostri comportamenti, quindi mostriamo con il nostro esempio che anche la merenda è un pasto importante. Magari non mangeremo le loro stesse quantità, però, nei limiti dei nostri impegni, cerchiamo di condividere questo momento con loro, sedendoci a tavola o sul divano insieme, a sgranocchiare, ridere e scherzare. Perché per i bambini non è importante solo che cosa si mangia, ma tutto il contesto che si crea intorno al cibo.
  10. Insieme… a tv spenta! Se diciamo che facciamo merenda insieme, facciamo merenda solo con lui, senza "ospiti" aggiuntivi, come la tv o il cellulare. La merenda dura pochi minuti: stiamo insieme per davvero, in un'atmosfera rilassata e serena, raccontandoci la giornata trascorsa e ascoltando con attenzione e interesse sincero quel che lui ci racconta.
  11. Un occhio particolare ai preadolescenti. Finché sono piccoli, abbiamo un controllo quasi completo dei loro pasti e riusciamo abbastanza facilmente ad orientare le loro scelte, ma ad un certo punto arriva quell'età in cui vogliono fare da soli, o almeno vogliono provarci, in cui vogliono essere loro a dire che cosa, come e quando. Non creiamo inutili conflitti e non poniamo ricatti – "se non mangi niente cellulare per un giorno" - ma cerchiamo di assecondare il loro desiderio di mostrarsi autonomi e troviamo un compromesso, proponendo alternative gustose per conciliare i loro desideri con le esigenze nutrizionali. E invitandoli ad assaggiare almeno un boccone di quel che proponiamo noi.
  12. Merenda on the road. Alcuni giorni tempo per sedersi a mangiare la merenda non c'è, perché siamo in giro tra un impegno e l'altro o c'è l'attività extrascolastica che incombe e dobbiamo affrettarci. E allora ben venga una merenda consumata al volo mentre lo accompagniamo. In tal caso diamo la preferenza a soluzioni già pronte, meglio ancora se prevedono combinazioni di alimenti ben bilanciate, che possono stare senza problemi fuori dal frigo e possono essere consumate facilmente anche al parco giochi o nel tragitto dalla scuola alla palestra. Così ci assicuriamo una merenda sfiziosa e nutrizionalmente corretta anche… on the road!

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