Come far mangiare le verdure ai bambini? Spesso è difficile superare la loro diffidenza e introdurre nella loro dieta broccoli, zucchine, ecc. Eppure è fondamentale, per adulti e piccini, mangiare quotidianamente varie porzioni di ortaggi: è ormai noto il ruolo svolto da un'alimentazione verde nella prevenzione di diverse patologie.
Nel libro Le verdure in quindici passi. Cucinarle, amarle e vivere felici (Mondadori), il medico psichiatra e nutrizionista, direttore del Centro per i disturbi alimentari dell'ospedale San Raffaele di Milano, Stefano Erzegovesi suggerisce uno sguardo nuovo e stimolante sulle infinite risorse del pianeta vegetale.
L'approccio ideale è sicuramente l'empatia: per sfruttare le virtù benefiche di fagiolini, cavoli e carote, e insieme esaltarne le qualità a tavola, occorre «mettersi nei loro panni», conoscerne natura e «carattere», rispettarne stagionalità e tempi di raccolta, luoghi e sistemi di coltivazione e di conservazione. Il libro è un'antologia di ricette tradizionali e, al tempo stesso, un saggio sulla ricchissima biodiversità delle colture italiane.
Abbiamo intervistato Erzegovesi, chiedendogli maggiori informazioni sul libro e alcune modalità valide per offrire un'alimentazione ricca di verdure ai bambini.
Ascolta il podcast su come far apprezzare le verdure ai bambini
Far mangiare le verdure ai bambini: come "camuffarle"
«I bambini sono più predisposti verso cibi con consistenze morbide e cremose, dal gusto dolce (o comunque tipico della farina bianca), che richiamano alimenti ricchi di energia. Inoltre, hanno, più degli adulti, un sistema di difesa accentuato in relazione alle sostanze amare (che possono richiamare le sostanze tossiche, come la stricnina) e in relazione alle sostanze acide (dove l'acidità ricorda qualcosa che è andato a male).
Dunque, il bambino istintivamente mangia cose non amare, poco acide, scioglievoli e croccanti (che richiamano la presenza di sale, zucchero, grasso) e poca fibra (percependo gli alimenti con fibre come "legnosi"). Dobbiamo dunque fare in modo che i bambini possano avvicinarsi alle verdure sentendole più familiari.
Occorre, come prima cosa, far familiarizzare i bambini con le verdure, dando loro un messaggio di maggiore vicinanza attraverso la conoscenza e la preparazione di queste. Quando si va a fare la spesa, ad esempio, le si sceglie insieme. Quando le si prepara, si possono coivolgere i bambini, offrendo loro attività varire (fare a pezzettini le patate, sbucciarle, ecc.). Un bimbo che ha già avuto esperienza nella preparazione delle verdure, è già un bimbo che ha familiarizzato con esse.
Seconda cosa: quando noi mangiamo la verdura, dobbiamo farlo in maniera convincente. Bambini e adolescenti hanno le antenne e seguono l'esempio dei genitori. Dunque i genitori devono mangiare apprezzando e gustando le verdure.
Infine c'è una componente legata alle tecniche di cucina. Quando si fanno i pasti, è consigliabile fornire le verdure ai piccoli sempre come antipasto. Se si serve la verdura come contorno, un bimbo o un adolescente la percepiranno quasi come un fastidio e avranno un palato saturato da altri sapori», spiega Erzegovesi.
Verdure, come proporle? Le alternative
«Se ci sono verdure con cui il bimbo ha già familiarità e che hanno - dal punto di vista del gusto - un profilo aromatico dolce (zucca, zucchina, carota, ecc.), possiamo offrirle al piccolo sotto forma di bastoncini, cubetti, ecc.
Se dobbiamo invece far familiarizzare il bambino con una verdura che ha un profilo più amaro, è meglio unirla con altri alimenti maggiormente graditi al piccolo (ad esempio, mettere spinaci nella torta salata, ecc.)».
Ricette con verdure per bambini, esempio
«Una che consiglio spesso è sicuramente la salsa di pomodoro con soffritto rinforzato. Fate cuocere la salsa al pomodoro con un corposo soffritto a base di verdure, che può essere l'equivalente di 100 o anche 200 grammi a persona di sedano, carote e cipolle.
Il bambino così mangerà la "sua" pasta al pomodoro, senza quasi accorgersi di mangiare tantissime verdure».
Consigli per genitori
- «Ci sono dati scientifici molto forti che collegano in maniera precisa l'assunzione di alimenti salutari con la cosiddetta autoefficacia dei genitori. Questi ultimi devono sapere e sentire che se cambiano abitudini per i loro figli ci sarà un effetto sui bambini in senso positivo. Occorre evitare l'atteggiamento, spesso frequente, in base al quale si pensa di perdere tempo proponendo una verdura che il bambino invece rifiuta. Un genitore con bassa autoefficacia pensa spesso: "E' inutile fare la fatica di offrire le verdure al bambino, se ciò non serve". L'autoefficacia è una caratteristica della persona: possiamo rinforzarla e allenarla. Sbucciate, per esempio, sempre insieme ai vostri figli, una carota, poi tagliatela in striscioline fini, mettete sopra succo di limone e mangiate tutto insieme. I bambini così, felici di aver fatto qualcosa con un adulto, mostrano più curiosità verso le verdure. Inoltre possono sentirsi orgogliosi del fatto che il piatto è stato preparato da loro stessi insieme alla mamma o al papà. Anche nel bambino e nell'adolescente l'autoefficacia va risvegliata e attivata dai genitori attraverso esperienze condivise. Preparare insieme petali di carota o una frittatina con verdure può essere molto importante. La cosa fondamentale è che i più piccoli sentano di aver partecipato attivamente alla preparazione. Ciò vale anche per gli adolescenti.
- Un atteggiamento coercitivo ("Ti obbligo a mangiare") non ha alcun tipo di efficacia sul lungo periodo. Invece di costringere i bambini a mangiare qualcosa, occorre prendere l'argomento "verdure" alla larga. Si potrà dunque dire ai più piccoli: "Vediamo cosa accade se uniamo il cavolo viola con il succo di limone: il colore cambia!". I bambini, incuriositi da ciò, proveranno maggiore interesse.
- Se siete proprio disperati e vi sembra che i bambini non abbiano nessun tipo di interesse nei confronti delle verdure, friggetele. Funziona sempre! Potete friggere i fagiolini (seguendo magari la ricetta del libro), che diventeranno simili a patatine fritte».
Il libro "Le verdure in quindici passi"
Il dottor Stefano Erzegovesi ha affermato che nella cura dei pazienti obesi, che hanno un palato simile a quello dei bambini o degli adolescenti, tutti i trucchi da sapere per aiutare le persone a familiarizzare con le verdure costituiscono un tema forte.
«Non bisogna dare per scontato che i più piccoli non mangino le verdure solo perché non piacciono», ha detto Erzegovesi.
«Il libro nasce dagli incontri fatti con i pazienti obesi resistenti, che hanno fatto un'infinità di diete, ma che non riescono a dimagrire e, a quel punto, quando i medici dicono loro che devono cambiare alimentazione e introdurre più verdure, hanno la seguente obiezione: 'Se non ci è spiegato come introdurre determinati aliementi nella nostra dieta, non è scontato riuscire a mangiarli'.
Su questo sono nati incontri di cucina didattica, nel nostro stesso ospedale, dedicata ai pazienti. A questo punto ci siamo proposti di realizzare un manuale di accompagnamento per riavvicinare le persone alle verdure».