Istamina negli alimenti dei bambini
L'istamina è una molecola con più di 20 diverse funzioni per l'organismo umano e, in particolare, svolge un ruolo nelle reazioni infiammatorie di tipo allergico. Questa sostanza è anche contenuta naturalmente in alcuni specifici cibi e, alcuni bambini o adulti, possono essere particolarmente sensibili alla presenza della molecola negli alimenti. Tra i prodotti più ricchi di istamina troviamo pomodoro, birra, formaggio stagionato e fermentato, spinaci, funghi, cioccolato, tonno in scatola e cibi istamino liberatori come le fragole o i frutti di mare.
Cos’è l’istamina
L'istamina è un composto azotato diffuso nell'organismo con un ruolo nella segrezione gastrica e in alcune attività cerebrali e, in particolare, svolge un'azione di risposta alle condizioni infiammatorie e allergiche. In pratica l'istamina:
- stimola la produzione di acidi digestivi nello stomaco
- reagisce nei casi di infiammazioni di tipo allergico
- ha un ruolo di neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale, per esempio regola il ciclo sonno-veglia
Le concentrazioni di istamina negli alimenti dipendono dalla ricchezza in amminoacidi liberi e dalla presenza di determinati microorganismi.
Le allergie alimentari e le reazioni all’istamina negli alimenti
Gli alimenti direttamente o indirettamente ricchi di istamina, assunti in grande quantità, possono provocare reazioni allergiche i cui sintomi sono:
- Prurito
- Arrossamento del viso e del collo
- Orticaria
- Nausea
- Vomito
- Diarrea
- Cefalea
- Vertigini
Il consumo di alimenti verso cui si è allergici provoca il rilascio immediato di istamina da parte del sistema immunitario. Nella maggior parte dei casi di allergie alimentari, gli effetti della sostanza sono limitati ad alcune parti del corpo come bocca, gola o pelle, ma alcuni pazienti potrebbero sviluppare reazioni più gravi fino ad andare in shock anafilattico. Riguardo agli alimenti naturalmente ricchi di istamina, invece, si possono individuare due diverse condizioni mediche:
- intolleranza all'istamina
- sindrome sgombroide, intolleranza causata dall'ingestione di pesce alterato
Nel caso dei cibi ricchi di istamina, la sostanza viene introdotta con la dieta, mentre in caso di allergia c'è un rilascio della molecola da parte dell'organismo come risposta immunitaria a un'infiammazione.
Se si notano alcuni sintomi nel bambino che possono fare pensare a una intolleranza da parte del piccolo a degli alimenti, è utile chiamare un medico ed effettuare dei test per comprendere se si è in presenza di una allergia ed è consigliabile evitare di fargli mangiare cibi che contengono naturalmente istamina.
Quali sono gli alimenti allergizzanti
Riguardo agli alimenti allergizzanti, l'Ospedale Bambino Gesù segnala che potenzialmente qualsiasi prodotto può provocare una reazione e che sono stati riportati più di 170 cibi che possono causare allergie. Se il bambino nasce con una forte predisposizione familiare allergica, le proteine contenute negli alimenti che la mamma assume più di frequente mentre allatta o che il piccolo mangia attraverso le pappe possono sensibilizzare il bimbo e provocare reazioni allergiche. Le proteine del latte vaccino sono le prime da tenere sotto controllo, in quanto le formule artificiali che sostituiscono il latte materno sono a base di latte di mucca (intolleranza al lattosio). Da tenere a mente c'è che l'80% dei bambini non sviluppa allergia a più di due alimenti contemporaneamente. I cibi allergizzanti più frequenti sono:
- l'uovo
- il grano
- la soia
- con la crescita anche il pesce (merluzzo, trota, sogliola)
- alcuni tipi di frutta a guscio e legumi (noce brasiliana, mandorle, nocciole, arachidi)
Come si cura un’allergia alimentare
Quando viene diagnosticata un'allergia alimentare nel bambino, la terapia consiste semplicemente nell'eliminare dalla dieta l'alimento che causa la reazione. In caso di allattamento, per evitare l'impiego di latte di muccaformulato, si può ricorrere a formule a base di idrolisati di riso, oppure a prodotti dietetici per l'infanzia a base di proteine del latte vaccino sottoposte a processi di digestione enzimatica.