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Scegliere le uova di Pasqua per i bimbi, consigli della dietista

di Sara De Giorgi - 27.03.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Come scegliere le uova di Pasqua per i bimbi, identificando quelle di qualità? Grazie alla consulenza della dietista Verdiana Ramina abbiamo creato una vera e propria guida

In questo articolo

Manca poco alla Pasqua e già i più piccoli chiedono a gran voce le uova di cioccolato. Per evitare indigestioni e abbuffate nocive, è opportuno capire come scegliere le uova di Pasqua, identificando quelle che non facciano male e che siano adatte ai bambini.

Grazie alla preziosa collaborazione della dietista Verdiana Ramina, che abbiamo intervistato sul tema, abbiamo realizzato una vera e propria "guida" alla scelta dell'uovo di Pasqua ideale per i più piccoli. 

La dottoressa Ramina si occupa di effettuare consulenze online in particolare per la donna in gravidanza, allattamento, per i bambini in fase di svezzamento e per le famiglie in generale che vogliono migliorare l'alimentazione dei loro figli e di conseguenza per tutta la famiglia. Tramite la piattaforma Nutricam Academy propone inoltre video-corsi sul tema dello svezzamento, alimentazione dei bambini e dell'alimentazione in gravidanza, oltre a numerosi e-book di approfondimento. È autrice di L'ora della merenda (Uppa Editore, 2020) e di Svezzamento per tutta la famiglia (Gribaudo, 2021), Pappa con le carte degli animali (Gribaudo, 2022), e Gelatini (Gribaudo, 2022).

Buona lettura.

Come scegliere le uova di Pasqua per i bambini

La dottoressa Ramina ha spiegato che «quello pasquale è il periodo dell'anno in cui sulla tavola abbonda il cioccolato. Basta girare per gli scaffali del supermercato per rendersi conto di quanta scelta vi è in relazione alle uova pasquali. Negli anni le tipologie di uova di cioccolato si sono moltiplicate e pertanto, ad oggi, è difficile riuscire a scegliere un prodotto di qualità e non essere attratti soltanto dagli incarti colorati o dalle sorprese all'interno.
 
Se è vero, dunque, che spesso i bambini sono attirati più dal gioco che dal cioccolato, è vero pure che comunque stiamo scegliendo per loro un dolce che, anche se consumato per un periodo limitato di tempo, può comunque avere un impatto sulla salute. Sottolineo che è la somma dei fattori che fa davvero il danno, pertanto non è di certo un solo uovo di qualità scadente a fare la differenza. 
 
Vediamo quindi alcuni suggerimenti per scegliere le uova di Pasqua di qualità
 
Fondamentale è leggere gli ingredienti con cui sono composte le uova di pasqua e cercherò pertanto di darvi solo alcuni consigli per la lettura di queste etichette.
  1. Più la lista ingredienti è corta più è indice di qualità del prodotto.
  2. La pasta di cacao è uno degli ingredienti base con cui si compone un uovo di cioccolato, pertanto la sua percentuale è fondamentale per stabilirne la qualità. Consiglio di valutare percentuali di cacao sopra il 45% del totale.
  3. Il burro di cacao è un altro ingrediente fondamentale che costituisce la parte grassa del cacao e ha il compito di rendere morbido e scioglievole il cioccolato. Anche in questo caso la percentuale è importante, quindi valutiamo uova che ne contengano dal 14% al 18%.
  4. La presenza dello zucchero nella sua forma più semplice (come quello bianco da tavola o di canna) è un valore aggiunto rispetto alla presenza di sciroppi o addirittura di dolcificanti aggiunti. Ricordiamoci che non esiste l'uovo light e non dobbiamo sicuramente spaventarci per il carico di zuccheri dopo l'assunzione del cioccolato. Fa parte del gioco e del fatto che stiamo consumando un dolce a tutti gli effetti.
  5. La vaniglia viene utilizzata per aromatizzare il cioccolato e per conferire un gusto piacevole. Chiaramente l'utilizzo di vaniglia in bacche o in polvere è migliore rispetto al suo corrispettivo chimico vanillina.
Cosa non ci dovrebbe mai essere nell'uovo di Pasqua:
  1. Olio di palma, cocco o simili, che sono grassi utilizzati in sostituzione del burro di cacao e che ne abbassano notevolmente la qualità nutrizionale.
  2. Dolcificanti acalorici: non ha davvero senso valutare l'acquisto di un uovo con dolcificanti, soprattutto se parliamo di bambini. La quantità della porzione che consumiamo è molto più importante della presenza degli zuccheri nell'uovo stesso».

Fondente o al latte, qual è il cioccolato migliore per i bambini?

La dottoressa ha chiarito che non c'è una risposta unica e che dipende da molti fattori.

«Ci sono bambini abituati fin da piccoli al gusto meno dolce e che apprezzano il cioccolato fondente, per cui è corretto proseguire con questa scelta. Altri invece nel tempo manifestano apprezzamento per un gusto più dolce e quindi gradiscono di più il cioccolato al latte, gianduia, ecc.

Non vi è nulla di male nella scelta del cioccolato al latte. Come ho detto prima, stiamo consumando un dolce, e quello che farà la differenza sarà la quantità totale che verrà consumata.

Cercate di valutare, per un acquisto di qualità, sempre la lettura delle etichette nutrizionali se ne avete l'opportunità. Sicuramente oggi poi si pone grande attenzione anche a quelle categorie di bambini allergici o intolleranti, peri quali vi è la possibilità di consumare uova al latte senza lattosio o senza le proteine del latte (solitamente sostituite con componenti di bevande vegetali) oppure prodotti sicuri senza glutine, in modo da portare in tavola - anche per loro e in tutta sicurezza - un momento di condivisione dolce».

Cioccolato e bambini, esiste il rischio di soffocamento?

«È importante fare attenzione alla tipologia di cioccolato con nocciole intere perché ad alto rischio soffocamento per i bambini con età al di sotto dei 4-5 anni. Infatti, secondo le linee guida ministeriali per la prevenzione del soffocamento, la frutta secca intera può comportare un rischio per un bambino di età inferiore ai 4-5 anni. In questo caso il divieto di acquisto e di somministrazione di questa tipologia di uova riguarda più l'aspetto della sicurezza che quello alimentare.

Lo stesso vale per la somministrazione di uova con sorprese a bambini di 1 o 2 anni, che non hanno ancora la capacità di discernere ciò che va mangiato da ciò che non va messo in bocca. È importante che il genitore vigili al momento dell'apertura dell'uovo per evitare che la sorpresa possa essere ingerita.

Spesso infatti le sorprese all'interno delle uova sono composte da elementi piccoli e staccabili ed occorre fare molta attenzione».

Uova di Pasqua, come leggere le etichette nutrizionali

Secondo Verdiana Ramina gli ingredienti delle etichette nutrizionali vanno letti partendo dal primo componente: si tratta solitamente dello zucchero; poi c'è la pasta di cacao (almeno il 45% se è cioccolato fondente, non inferiore al 25% se al latte, nel cioccolato bianco la pasta di cacao è totalmente assente).
 
«Il contenuto di cacao è sicuramente l'ingrediente da valutare perché è proprio questo che dà valore all'alimento stesso: è importante considerare la presenza di flavonoidi, i quali sono una classe di molecole antiossidanti e svolgono importanti azioni benefiche sulla salute del nostro organismo. Detto ciò non bisogna chiaramente consumare chili di cioccolato, ma è opportuno capire che gli ingredienti di qualità hanno comunque un impatto positivo sulla nostra salute (a patto sempre di consumare piccole dosi). Un buon cioccolato fondente ha una percentuale di zucchero aggiunto che rimane attorno al 50% e, anche in questo caso, la percentuale di zucchero è presente nel cioccolato fondente (per chi magari è convinto che il fondente in quanto amaro non contenga zuccheri).
 
Facciamo qualche esempio pratico.
  • Ecco un'etichetta nutrizionale con un elenco di ingredienti di un uovo di cioccolato fondente con una quota di cacao pari al 50%. La lista ingredienti è minima e soprattutto la vaniglia viene aggiunta come aroma naturale. Ingredienti: zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, emulsionante (lecitina di soia), aroma naturale di vaniglia. Cacao 50% min. Può contenere tracce di latte e frutta a guscio. Senza glutine.
  • Di seguito invece un esempio di un'etichetta di cioccolato al latte. Vi è un elenco di ingredienti buoni in linea di massima, la presenza della vanillina anziché della vaniglia naturale rende il prodotto sicuramente meno alto in qualità totale. Ingredienti: cacao 31,5% minimo, zucchero, burro di cacao, LATTE intero in polvere, pasta di cacao, emulsionante lecitina di SOIA, aroma vanillina».

Bambini, da quale età si può proporre l'uovo di cioccolato?

«Anche in questo caso non vi sono assoluti, può capitare infatti che un bambino piccolo venga in contatto con il cioccolato che stanno consumando magari i fratelli e che ne assuma di conseguenza piccole quantità. 
 
Non bisogna spaventarsi, ma è bene ricordare che le linee guida per una sana alimentazione ci ricordano che i bambini al di sotto dei 2 anni dovrebbero limitare l'assunzione di zuccheri aggiunti nella loro alimentazione, ed anche il cioccolato fondente ne contiene.
 
Inoltre il cacao contiene una sostanza che si chiama teobromina, un alcaloide naturale ad azione stimolante sul livello del sistema nervoso centrale. La sua assunzione in piccole dosi è considerata generalmente sicura e ben tollerata da parte degli adulti, ma esistono categorie più sensibili come quella dei bambini piccoli, per i quali in dose elevata può portare ai famosi sintomi indotti anche da un'assunzione massiccia di caffeina (che ha gli stessi effetti ma molto più potenti). In particolare, possono presentarsi effetti psico-stimolanti che portano a irrequietezza, tremori, sudorazione, perdita di appetito, nausea, riduzione del sonno, ecc.
 
Anche in questo caso, come ripetuto fin dall'inizio, è la dose che fa il veleno, pertanto una piccola quantità di cioccolato pari a 10-20 grammi non darà effetti particolarmente significativi. Però è importante capire che non vi è davvero la necessità di somministrare questo alimento al bambino piccolo al di sotto dei 2 anni, a meno che l'ambiente familiare o scolastico non metta il soggetto in condizioni di desiderarlo».

Uova di cioccolato in più a casa, come smaltirle?

Cosa fare se, dopo Pasqua, vi ritrovate in casa con molte uova di cioccolato? «Nessun problema e nessuna paura», afferma la dottoressa Ramina, «come dico sempre il cioccolato in casa alla fine torna sempre utile,  perché vi capiterà di voler preparare una torta o dei dolcetti e di avere la necessità di acquistare del cioccolato.
 
Quindi vi do un consiglio per lo smaltimento regolamentato con i vostri bambini, vi basta lasciare a disposizione una piccola quantità per i vostri figli in modo che in una settimana, pezzettino alla volta, il cioccolato venga tranquillamente finito.
 
Non è giusto far sparire tutto il cioccolato il giorno dopo Pasqua come se fosse qualcosa di negativo, non è questo il messaggio che dobbiamo trasmettere nel consumo dei dolci, altrimenti l'effetto desiderio può aumentare.
 
Però, è consigliabile non conservare nella dispensa il cioccolato in più sotto la vista di grandi e piccini, è invece preferibile spezzarlo e congelarlo (sì, il cioccolato si può congelare) in un contenitore ermetico o in sacchetti (meglio ancora se sottovuoto).
 
Quando avrete la necessità di adoperare del cioccolato, potrete prendere la vostra quantità direttamente dal congelatore e usarla per le vostre ricette».

Aggiornato il 26.03.2023

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