Scene di genitori che inseguono con la forchetta in mano il pargolo che non ne vuole sapere di mangiare sono decisamente comuni. Ma non tutti i bimbi 'schizzinosi' a tavola sono uguali. Secondo una ricerca dell'università dell'Illinois (Usa) e pubblicata sulla rivista Scientific American i bambini per cui mangiare è uno stress sono di ben quattro tipi diversi.
La ricerca è stata condotta su 170 bambini tra i due e i quattro anni, che per due settimane hanno mangiato pasti standard mentre i genitori prendevano appunti sul loro comportamento. Ecco i quattro tipi di bambini che non mangiano.
1) I sensoriali,
cioè i
bambini che rifiutano il cibo per l'odore o la consistenza.
2) I preferenziali
che si rifiutano di mangiare cibi nuovi o mescolati in modo inusuale.
3) I perfezionisti
che ad esempio non mangiano ciò che e' stato assaggiato da altri.
4) I comportamentali,
cioè che rifiutano di sedersi a tavola, o hanno pretese impossibili.
"Al momento non ci sono strategie mirate per ogni tipo, ma possono andare bene i vecchi metodi, come servire i cibi preferiti dal bambino, inserendo però anche qualche alimento nuovo o precedentemente rifiutato. L'importante è avere pazienza, a volte servono oltre 10 tentativi per introdurre un cibo nuovo e spesso i genitori non hanno la pazienza di provare così tante volte" dice Soo-Yeun Lee, uno degli autori dello studio.

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I bambini con questi disturbi alimentari sono definiti Nofed
Questi bambini difficoltosi a tavola sono definiti Nofed, acronimo di Non-Organic Feeding Disorders, sono bambini che hanno difficoltà ad avere un' alimentazione regolare, fino a manifestare una avversione al cibo.
Secondo uno studio di Claudio Romano, pediatra dell'università di Messina, presentato all'ultimo congresso della Società Italiana di Pediatria, sono nofed il 25% dei bambini sotto i sei anni. Ma nella gran parte dei casi non c'è da preoccuparsi e crescendo questo problema si supera da solo.Leggi anche: Bambini che hanno problemi con il cibo: i consigli PRATICI della psicologa da 0 a 16 anni
Quali sono le cause di questi disturbi alimentari?
Le cause possono essere diverse, sottolineano gli autori dello studio Usa. "Alcune ricerche indicano che qualche bambino è geneticamente più sensibile ai
sapori amari, e quindi potrebbe fare più fatica ad abituarsi ad alcuni tipi di verdure.
In altri casi invece il bambino potrebbe semplicemente essere innervosito dal fatto di dover smettere di giocare per mangiare, e voler esprimere la propria indipendenza rifiutando il cibo" spiega Sharon Donovan, l'autrice principale dello studio. Leggi anche: 10 consigli se il bimbo non vuole mangiare
Abituate i bambini ai gusti forti già dal nono mese
Secondo Romano questi disturbi si possono prevenire offrendo prima dei nove mesi alimenti dal 'forte gusto' quali i vegetali, pomodoro ed agrumi. "Dal decimo mese in poi può essere offerta una alimentazione da adulto e senza limiti, rispettando però i gusti del bambino. Uno svezzamento troppo lento e con tardiva introduzione dei gusti forti può favorire l'instaurarsi di un "comportamento alimentare di tipo neofobico, in cui alimenti nuovi vengono rifiutati. Leggi Le nuove regole di 'Io mi svezzo da solo'ù
Guarda il video Svezzamento tradizionale o autosvezzamento