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Attività Montessori per bambini da 6 a 12 mesi

di Stefano Padoan - 04.11.2021 - Scrivici

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Attività Montessori per bambini da 6 a 12 mesi. Simone Davies e Junnifa Uzodike , entrambe insegnanti Montessori nel loro libro "Il bebè Montessori" (Il Leone verde, 2021), ci consigliano molte attività montessoriane adatte ai bimbi che vanno verso l' anno di vita .

In questo articolo

Attività Montessori per bambini da 6 a 12 mesi

Il Metodo Montessori non è indicato solo per i bambini in età scolare, ma è applicabile anche a casa con neonati, lattanti e infanti. Simone Davies e Junnifa Uzodike, entrambe insegnanti Montessori dell'AMI (Association Montessori Internationale) nel loro libro "Il bebè Montessori" (Il Leone verde, 2021), ci consigliano molte attività montessoriane adatte ai bimbi che vanno verso l'anno di vita.

Periodi sensitivi del Metodo Montessori da 6 a 12 mesi

Ognuno di noi nasce con degli istinti o delle inclinazioni naturali. Le tendenze umane orientano il nostro comportamento, le nostre percezioni e le nostre reazioni e un Periodo sensitivo è proprio la fase in cui il bambino sviluppa un'irrefrenabile attrazione o un interesse per una competenza o abilità.

  • Ordine e Orientamento. È il desiderio di sapere dove siamo, di familiarizzare con l'ambiente circostante e avere idea di quello che ci accade intorno o di cosa ci aspetta. Punti di riferimento per i bambini sono il tono di voce della madre e il suo battito cardiaco, una giostrina appesa sopra al lettino, un'immagine in camera o i vari mobili. Ordine e prevedibilità aiutano il neonato a orientarsi e sentirsi al sicuro, per questo è fondamentale che ci sia un posto per ogni cosa e che il ritmo della giornata sia una routine consolidata e ripetitiva.
  • Movimento. In soli 12 mesi i bambini passano dal semplice allungare le braccia all'afferrare oggetti, al gattonare, allo stare seduti fino all'alzarsi in piedi e camminare.
  • Linguaggio. La comunicazione è una tendenza innata dell'essere umano: così noi esprimiamo i nostri sentimenti e condividiamo le nostre esperienze, i nostri pensieri e le nostre necessità. Un bambino comunica con i gesti, il corpo, il pianto, i balbettii e infine le parole. Inoltre, il piccolo ascolta quanto gli diciamo, lo assorbe e gradualmente inizia a comprenderne il significato.
  • Mangiare cibi solidi. Quando il neonato inizia a mettere i denti e si può iniziare lo svezzamento: l'introduzione dei cibi solidi e non più direttamente "materni" accelera il suo viaggio verso l'autonomia.
  • Esplorare e osservare. Siamo esploratori per natura: interagiamo con la realtà per capirla e dominarla. I bambini guardano, osservano, annusano, toccano, spostano, sbattono, lanciano: è così che capiscono come funzionano le cose. Il compito dei genitori è fornire al figlio ambienti sempre nuovi da esplorare, con calma e naturalmente in sicurezza. Dalla nascita ai tre anni, ad esempio, il bambino mostra molto interesse per i dettagli e gli oggetti di piccola dimensione: proponiamogli immagini e libri illustrati adatti alla sua età e lasciamogli il tempo di goderseli. Portiamolo a fare delle passeggiate per dargli l'occasione di esplorare il mondo che lo circonda.

Sviluppo motorio del bebè 6-12 mesi

Da 6 a 9 mesi

In questa fase la mielinizzazione sta coinvolgendo la parte inferiore del tronco, le cosce e le gambe, muovendosi anche verso le dita.

Lasciamolo muovere liberamente per terra per sviluppare le abilità grosso-motorie: da strisciare passa gradualmente a gattonare e comincia a coprire distanze sempre maggiori. Se in questi mesi si è utilizzato un letto basso, forse avrà imparato come scendere. Tra le abilità fino-motorie, tra gli 8-9 mesi sviluppa la presa con il pollice opponibile e riesce a lasciare volontariamente la presa per far cadere un oggetto.

  • 6 mesi. Usa le mani per strisciare più in fretta; inizia a reggersi sulle gambe; riesce a sedersi con un po' di aiuto. Riesce ad afferrare le cose con una presa a pinza precisa senza ancora usare il pollice.
  • 7 mesi. Inizia a gattonare; riesce ad alzarsi in piedi tenendosi a qualcosa; inizia a piegarsi. Riesce a prendere gli oggetti con tutta la mano; si passa un oggetto da una mano all'altra; sa fare "ciao ciao" con la mano.
  • 8 mesi. Cammina tenendosi ai mobili; inizia a reggersi sulle gambe. Ha sviluppato la presa con pollice, indice e medio, ma ancora non opposte l'una all'altra.
  • 9 mesi. Sta in piedi davanti a un ripiano. Riesce a gestire la pinza inferiore con pollice e indice; usa l'indice per indicare; inizia a lasciare la presa volontariamente.

Da 9 a 12 mesi

Il nono mese è un momento importante nello sviluppo del bambino, tanto da essere considerato il termine dell'esogestazione. In nove mesi da un ovulo fecondato si

è trasformato in un bambino pronto per venire al mondo, in altri nove mesi è passato dall'essere un neonato indifeso a diventare un essere umano in gamba. A quest'età, se gli avremo fornito l'ambiente giusto e tante esperienze, il piccolo avrà acquisito fiducia in se stesso e nel mondo che lo circonda: si sente in grado di muoversi e comunicare non solo col pianto, mangia e gioca da solo, compie delle scelte, si prefissa e raggiunge piccoli obiettivi e risolve problemi.

È in grado di andare a prendere un oggetto che era nascosto e inizia a capire il rapporto di causa ed effetto. Lo svezzamento è un'altra opportunità perché il bambino sviluppi le proprie abilità fino-motorie.

  • 10 mesi. Si alza in piedi anche senza tenersi. Sa gestire una presa a pinza molto precisa usando la punta del pollice e due dita; sa lanciare.
  • 11 mesi. Cammina in modo irregolare. La sua presa a pinza ora avviene usando la punta del pollice e dell'indice.
  • 12 mesi. Cammina. Lascia la presa anche quando si tratta di oggetti di grandi dimensioni; ha sviluppato una coordinazione occhio-mano sempre più fine.

Oltre 12 mesi

In questa fase il bambino inizierà anche a camminare senza avere più bisogno di usare le mani, che potrà impiegare in diverse attività casalinghe, come cucinare, lavare, apparecchiare la tavola e mettere via la spesa. Tutte opportunità di arricchire il proprio lessico, perché imparerà il nome di frutta, verdura, altri alimenti, utensili, procedimenti e mobili, oltre ai termini specifici della propria cultura.

Cosa osservare da 6 a 12 mesi:

  • Come manipola gli oggetti. Cosa fanno le dita? Cosa fa il pollice?
  • Cerchiamo di capire le sue intenzioni. Sceglie cosa vuole e va a prenderlo dal ripiano o si sposta verso il ripiano e poi si guarda intorno per decidere?
  • Notiamo come reagisce quando incontra una difficoltà o quando cade.
  • In che modo preferisce spostarsi? Preferisce gattonare o camminare?
  • Come cambia direzione quando sta strisciando o gattonando?
  • Come si alza in piedi da seduto e come si siede quando è in piedi?
  • Quando sta in piedi, sta sulle punte o appoggia tutta la pianta del piede? E per stare in equilibrio, quanto usa le braccia o distanzia i piedi?
  • Come esplora gli oggetti. Facciamo caso al fatto che esplori meno con la bocca e di più con gli occhi e le mani.
  • Facciamo caso alle sue preferenze: ha una stanza preferita? Un oggetto preferito?
  • Quando ha in mano qualcosa, gattona, cammina senza aiuti o si tiene da qualche parte? Tiene l'oggetto con una sola mano o con due?

10 attività motorie Montessori da fare con il tuo bebè

  1. Cesta di palline. Le palline incoraggiano il bambino a compiere azioni sia grosso che fino-motorie, inseguendole se rotolano via o manipolandole. Offriamogli poi dei sonaglini o altri oggetti dalla circonferenza ristretta, come ad esempio un braccialettino, per esortarlo a usare il pollice. La palla sensoriale (o una di scampoli di tessuto) sarà perfetta invece per un bambino che è in grado di stare seduto.
  2. Giostrina da seduto. Da seduto, avrà una prospettiva diversa da quella che aveva tendendo le braccia verso la giostrina da sdraiato. Le abilità che dovrà usare in questo caso saranno del tutto differenti: cercare di afferrare le palline gli darà la possibilità di sviluppare la propria coordinazione occhio-mano e acquisire un maggiore controllo del movimento.
  3. Carrello per i primi passi. Un carrellino che è dotato di una maniglia e può essere spinto (attenzione, è diverso da un girello che mette invece pressione sui fianchi del bambino e lo costringe in una posizione per la quale non è ancora pronto). Se ha appena imparato a camminare, ricordiamoci di mettere dei libri pesanti all'interno del carrello, così da rallentarlo.
  4. Pista per le biglie in legno. Se è un modello che si snoda in verticale il piccolo ha occasione di alzarsi, mettere la pallina sul binario e piegarsi a raccoglierla quando questa completa il percorso. Inoltre il bambino ha l'occasione di seguire con lo sguardo il movimento della biglia e di attraversare la linea mediana (muovendo il braccio destro sul lato sinistro del corpo e il braccio sinistro sul lato destro).
  5. Scatole. Permettono di sperimentare la nozione di permanenza dell'oggetto, ovvero la capacità di immaginare la presenza di un oggetto anche se non è alla propria vista. Di solito hanno un buco in cui si inserisce qualcosa (ad esempio una pallina) e si aspetta che rotoli fuori o da recuperare mediante un cassettino.
  6. Giochi che prevedono di infilare in un foro un piolo. I bambini amano mettere una cannuccia dentro a una bottiglia, ad esempio. All'inizio si tratta di fori dal diametro ampio, ma diventano gradualmente sempre più piccoli man mano che il bambino migliora la propria coordinazione e le proprie abilità fino-motorie.
  7. Giochi a incastro. Partiamo da quelli con solo un paio di pezzi. Fra i 9 e i 12 mesi, il bambino si dedicherà soprattutto a togliere i pezzi dal gioco, esercitandosi nella presa a pinza ed esplorando con la propria bocca. Sistemiamo le sagome di legno nel gioco perché il piccolo possa tirarle fuori di nuovo.
  8. Anelli da impilare su un piolo. Ci sono anche giochi che permettono di infilarli in base al colore.
  9. Aprire cassetti. Quando il bambino diventa più stabile sui propri piedi, amerà sempre di più aprire cassetti e svuotarli del loro contenuto. Scegliamo un cassetto che sia abbastanza basso per il piccolo e mettiamoci dentro degli oggetti che non si rompano dopo essere stati fatti cadere per terra.
  10. Cestino dei tesori. Quando il bambino riuscirà a stare seduto, potrà usare le proprie mani per esplorare liberamente. A questo punto diamogli un cestino dei tesori che, oltre a offrirgli esperienze sensoriali ricche e divertenti, gli dia anche l'opportunità di mettere alla prova la propria concentrazione per un periodo prolungato di tempo. Si tratta di ceste contenenti dai tre ai sei oggetti di forma, dimensione, peso e consistenza differenti, così che il bambino possa scegliere che cosa esplorare. Cogliamo l'occasione per dare un nome ai vari oggetti che il bambino trova nel cestino. Possono essere oggetti appartenenti a una stessa categoria o con caratteristiche comuni, qualche esempio:
  • utensili da cucina (cucchiaio di legno, frusta di metallo, spatola in silicone, tazza, bottiglia con il tappo da avvitare)
  • tessuti (cotone, lino, feltro, raso, lana, tulle, meglio se tutti dello stesso colore così che l'unica differenza sia la sensazione che danno al tatto)
  • oggetti per la cura personale (spazzola, spazzolino da denti, pettine, asciugamano ecc.)
  • oggetti dello stesso colore
  • oggetti da manipolare come paperelle di gomma, carta velina da strappare o plastilina, se non è già più tentato di mettersela in bocca.

Sviluppo linguistico del bebè 6 -12 mesi

Da 6 a 9 mesi

Verso la fine del sesto mese il bambino inizia a comprendere i differenti toni di voce e il significato delle parole; è in grado di rispondere a richieste come "batti le mani", "apri la bocca", "saluta".

Conosce il nome dei suoi familiari e può reagire a frasi del tipo "papà è fuori dalla porta" gattonando verso l'ingresso.

  • Cerca e individua la sorgente di suoni deboli;
  • Comprende il significato di "no"
  • Può fare "ciao ciao" con la mano
  • Produce suoni sillabici intonati e lallazioni standard (in cui duplica i suoni, del tipo "ma ma" e "ba ba")
  • Si volta quando viene chiamato
  • Può iniziare a imparare la lingua dei segni.

Da 9 a 12 mesi

A 9 mesi, il bambino comprende molte parole, anche se non riesce a pronunciarle. Fa molte lallazioni e prova a comunicare a segni e gesti. Continuiamo a parlare, cantare, leggere e usare un vocabolario chiaro e specifico.

  • Può rispondere a semplici indicazioni
  • Riconosce diverse parole
  • Sa riconoscere e indicare le varie parti del corpo
  • Può pronunciare alcune sillabe delle parole
  • Può esprimere una volontà e una preferenza senza piangere
  • Può ripetere alcune parole nella lingua dei segni
  • Può indicarci qualcosa se lo reputa interessante

Oltre 12 mesi

Quando il bambino avrà compiuto un anno, forse pronuncerà la propria prima parola, e poco dopo altre ancora (di solito il nome dei suoi familiari o richieste del tipo "acqua", "latte", "su" ecc.): è il prodotto di un intero anno di lavoro! Ricordiamoci che ognuno segue i propri ritmi e, anche se in media si pronunciano le prime parole a 11 mesi e mezzo, l'intervallo di dati statistici è tanto ampio da spaziare dai 5 ai 36 mesi.

Cosa osservare da 6 ai 12 mesi:

  • Prestiamo attenzione ai suoni che fa: sono vocalici o consonantici?
  • Come produce i suoni?
  • Come reagisce quando qualcuno chiama il suo nome?
  • Se gli abbiamo insegnato la lingua dei segni, notiamo quando inizia a rispondere e a utilizzarla a propria volta.
  • Facciamo attenzione alle sue reazioni quando gli leggiamo un libro: è incuriosito da una pagina in particolare?
  • Prestiamo attenzione a come esprime piacere e disagio, piangendo e non.
  • Prestiamo attenzione alle prime parole che pronuncia volontariamente.

5 attività linguistiche Montessori da fare con il tuo bebè

  1. Diamo un nome agli oggetti e ai suoni. A questa età continuiamo a parlargli e a dare un nome a ciò che incontra quotidianamente: se sente squillare un cellulare e gira la testa, possiamo dire "Il mio cellulare sta squillando", oppure spieghiamogli che quello che sente è un cane che abbaia. Diamo un nome anche alle cose che indica.
  2. Cantate. Cantare è una grande opportunità per giocare con intonazione, tono, velocità e volume, cantando sempre la stessa melodia ma modificando di volta in volta queste variabili. Se sappiamo suonare uno strumento e contemporaneamente cantare, vedremo il piccolo aprire la propria bocca e a volte ripetere i suoni che facciamo.
  3. Eliminate ogni ostacolo alla comunicazione. Niente ciuccio, televisione e rumori di fondo per permettere al neonato di provare a ripetere i suoni che sente, soprattutto della propria lingua madre. I suoni che emettono infatti cambiano a partire dai 7-8 mesi, quando il neonato inizia a produrre suoni vocalici e lallazioni più consapevoli. Per questo motivo, continuate anche a usare un linguaggio ricco.
  4. Gioco del cucù. A 9 mesi un bambino comprende meglio anche la permanenza degli oggetti: si è dimostrato che un bambino di 4 mesi si ricorda se un oggetto prima si trovava in un certo posto, mentre a 9 mesi è ancora più capace di prendere un oggetto che è stato nascosto. Proviamo con lui il gioco del cucù.
  5. Ogni giorno una nuova parola. Per introdurlo a nuove parole della vita quotidiana si possono anche usare dei giocattoli con la forma di animali e utensili, e più avanti anche immagini. A quest'età il bambino è incredibilmente recettivo al linguaggio, per cui cerchiamo di usare con lui quante più parole possiamo. Parliamo, cantiamo e leggiamo tanto. Abbassiamoci al suo livello e ascoltiamolo quando parla.

Il libro

Tutti i consigli sono stati tratti dal libro "Il bebè Montessori" (Il leone verde, 2021) di Simone Davies e Junnifa Uzodike.

Simone Davies è un'insegnante Montessori dell'AMI (Association Montessori Internationale), ed è anche autrice di The Montessori Notebook, il popolare blog e profilo Instagram in cui offre consigli, risponde a domande e organizza laboratori on-line per i genitori di tutto il mondo. Nata in Australia, vive ad Amsterdam con la sua famiglia, dove organizza corsi genitori-figli nella sua scuola Montessori, la Jacaranda Tree.

Junnifa Uzodike è un'insegnante Montessori dell'AMI. Vive in Nigeria con la sua famiglia, dove ha fondato la scuola Fruitful Orchard Montessori, ed è autrice del blog Nduoma, a good life.

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