Bambini/adolescenti e filosofia? Si tratta di un connubio che funziona e che deve essere incoraggiato. La filosofia, infatti, come sosteneva un grande filosofo del Novecento, Ludwig Wittgenstein, consiste anzitutto in in lavoro su se stessi e sul proprio modo di vedere le cose. Per questo motivo può fornire strumenti davvero fondamentali ai più piccoli.
Luca Mori, professore a contratto di Storia della Filosofia per il corso di laurea in Scienze e Tecniche di Psicologia Clinica e della Salute dell'Università di Pisa, che progetta e conduce da anni laboratori di filosofia con bambini e adolescenti, ha realizzato il libro Sfide filosofiche. Attività per ragazze e ragazzi della scuola secondaria di primo grado (Erickson), per mettere a disposizione dei ragazzi idee e mezzi utili per affrontare "con filosofia" le sfide che li coinvolgono.
Il testo, pensato soprattutto per insegnanti, presenta dieci situazioni, dieci sfide ispirate dai classici del pensiero e della letteratura al limite della realtà, non facili da decifrare poiché aperte a diverse interpretazioni e accompagnate da domande che non hanno una risposta unica. I problemi esposti sono stati ripresi da libri di grandi pensatori e scrittori e proposti come enigmi per allenare l'abilità nel ragionare.
Grazie alle dieci sfide filosofiche, ragazzi e ragazze possono allenarsi a rileggere le loro sfide quotidiane sul senso del limite, sul rapporto con se stessi, sul confine tra realtà e illusione, sui sentimenti sociali, sul buon uso delle tecnologie, sul mondo più desiderabile, sull'arte di navigare bene nella vita, sul mettersi nei panni degli altri, sulla forza e sulla debolezza di volontà, sulla condivisione e sul conformismo. Abbiamo intervistato il professore Luca Mori per sapere qualcosa in più sul suo libro.
Cos'è la filosofia e come spiegarla ai ragazzi?
«Mi piace definire la filosofia come un'esplorazione ai confini della nostra mente, lungo la soglia tra i pensieri che abbiamo già detto e già pensato e quelli che ancora non abbiamo pensato e che – una volta pensati – potrebbero aiutarci a comprendere qualcosa di più su di noi, sugli altri e sul mondo.
In questa prospettiva, più che di spiegare la filosofia ai ragazzi, si tratta di condurli lungo quella soglia con buone domande, sperando che possano provare il senso di spiazzamento e di meraviglia che fa da propulsore alla ricerca.
Quando la ricerca inizia, diventa facile anche "spiegare" quel che un filosofo pensava, perché il filosofo diventa a quel punto un compagno di viaggio, che può aiutarci a chiarirci le idee e a mettere a fuoco i concetti di cui abbiamo bisogno per avanzare».
Modi e giochi per scoprire la filosofia
«Esistono molti modi per scoprire la filosofia. A me piace iniziare (e ho messo a punto un metodo per farlo) proponendo enigmi, domande ed esperimenti mentali che si possono ritrovare nei grandi classici del pensiero e della letteratura, aprendo però prospettive multiple che mettono in evidenza come spesso le discipline più diverse possono intersecare le loro strade, quando affrontiamo grandi domande».
Come può la filosofia insegnare l'inclusione ai ragazzi?
«Molto dipende da quel che si fa, dai problemi che si affrontano e da come vengono posti, da come vengono condotte le conversazioni. In generale, direi che la filosofia può aiutare allargando gli orizzonti del pensiero, alimentando il senso della possibilità e rafforzando la capacità di mettere in questione se stessi e i pregiudizi in circolazione. Può aiutare, inoltre, perché introduce in classe uno spazio interattivo insolito, in cui possono emergere dinamiche coinvolgenti per tutti».
Storia della filosofia per ragazzi
«Epicuro, vissuto tra il IV e il III secolo a.C., diceva che non si è mai troppo giovani né troppo vecchi per filosofare. Nell'Ottocento si trovano testi in cui si invita a proporre qualche domanda filosofica a bambini e ragazzi.
Ma è agli inizi degli anni Settanta che si diffonde il metodo più citato di filosofia rivolta ai bambini e ai ragazzi, la Philosophy for Children di Matthew Lipman.
Tengo a chiarire che io non seguo quel metodo e che oggi, a dire il vero, quello della filosofia con i bambini è un vasto arcipelago, dove gli approcci sono come isole, a volte ben collegate tra loro, a volte molto distanti».
Come la filosofia può aiutare a far stare a casa i bambini (soprattutto in questo momento storico difficile)?
«Questo libro, ma anche il precedente Giochi filosofici (pubblicato con le Edizioni Erickson e rivolto ai bambini dagli 8 agli 11 anni, con un gioco da tavolo sull'utopia), è in fin dei conti una raccolta di enigmi che danno molto da pensare e che sono risultati coinvolgenti per ragazze e ragazzi coetanei dei potenziali lettori.
L'auspicio è che risultino coinvolgenti e sfidanti anche per i lettori, e che facciano quindi trascorrere diverse ore nella meravigliosa dimensione parallela dei pensieri non ancora pensati. In particolare, il libro Sfide filosofiche mette a disposizione degli spazi per mettere su carta i propri schemi e le proprie riflessioni. Tra l'altro, per ogni problema sono riportati molti pensieri di chi li ha già affrontati, quindi sfogliando alcune pagine ci si mette (per così dire) in dialogo con coetanei sconosciuti che hanno molto da dire. Un dialogo virtuale, ma senza la mediazione di alcuno schermo».
Consigli per aiutare i ragazzi ad allenare il pensiero
Ecco tre modi fondamentali, suggeriti da Luca Mori, per aiutare i ragazzi ad allenare il pensiero:
- COINVOLGERE LE SCUOLE. È opportuno proporre alle scuole di ospitare conversazioni filosofiche con esperti validi e competenti;
- COLTIVARE LA CURIOSITA' E ALLENARE L'IMMAGINAZIONE. I ragazzi possono fare ciò immergendosi nella lettura di buoni romanzi, racconti, poesie (scoprendo i "classici"), guardando buon cinema, e così via;
- CERCARE MOTIVI DI MERAVIGLIA ATTORNO A SÉ, sia nelle esperienze di ogni giorno nei luoghi in cui si vive, sia nelle esperienze più rare e nei viaggi.

L. MORI, "Sfide filosofiche"

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"Sfide filosofiche", il libro
Questo libro è nato dalle esperienze fatte in giro per le scuole di diverse regioni italiane e dalla constatazione del fatto che affrontare certi "enigmi" filosofici risultava molto appassionante per le ragazze e i ragazzi della secondaria di primo grado.
«Il libro propone perciò una decina di "sfide" che hanno già funzionato per riflettere in modo insolito su alcuni grandi problemi della vita di tutti, che durante l'adolescenza diventano particolarmente "pressanti" e urgenti».