Secondo i dati del progetto europeo Periscope, il 27% dei bambini italiani non mangia verdura cruda e il 40% nemmeno cotta. E convincerli a farlo non è facile: «Spiegargli che fa bene è inutile, perché il concetto di “salutare” nell’infanzia non è attraente», afferma Teresa Denise Spagnoli, specialista in scienza dell’alimentazione e dirigente medico del Servizio sanitario nazionale a Collegno (Torino).
«Si può allora provare con le favole: con il loro linguaggio semplice e gli elementi magici, diventano un canale di comunicazione eccellente per far passare messaggi positivi anche sulla dieta», spiega l’esperta, autrice del libro Le fiabe per imparare a mangiare in modo sano (Franco Angeli, 20 €).
C’ERA UNA VOLTA... come strutturare la fiabe?
Come strutturare la storia? «Il tema della favola deve sempre essere legato al piatto che il bambino ha davanti: la carota o il cavolfiore improvvisamente si animano, cominciano a raccontare le loro avventure», suggerisce l’esperta.
«Devono essere però sempre personaggi saggi, intelligenti e “buoni” (da mangiare e nei comportamenti), in modo che il bambino possa associarli al bene e ad azioni positive. Devono poi esserci gli elementi classici delle favole, come la magia, l’ostacolo e chi aiuta a superarlo. Si possono anche modificare storie già conosciute dai bimbi: Cappuccetto Rosso o Biancaneve, per esempio, a un certo punto incontrano spinaci e zucchine nel mezzo della loro avventura».
UN AIUTO ANCHE DAL GIOCO
Per stimolare ancora di più la fantasia del tuo bambino, puoi raccontare la fiaba a tavola accompagnandola con disegni e illustrazioni prese dai libri per l’infanzia. «Un’altra efficace alternativa consiste nell’inventare dei giochi in cucina, per esempio preparare insieme il minestrone e poi, una volta a tavola, far indovinare al papà gli “ingredienti segreti”. In linea generale, tutto ciò che coinvolge e diverte i piccoli diventa uno strumento efficace per spingerli a mangiare in modo corretto», conclude la dottoressa Teresa Denise Spagnoli.