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Bambini: come metterli a nanna per davvero!

di Federica Baroni - 12.12.2016 - Scrivici

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La nanna è il problema più sentito da ogni genitore e riguarda i bambini di ogni età. Dai piccoli che si svegliano spesso la notte ai più grandicelli che si rifiutano di andare a dormire o che non vogliono mai staccarsi da voi. Ecco alcuni consigli, divisi per fasce d'età, tratti dal libro "Sleeping through the night" della psicologa americana Jodi Mindell.

In questo articolo

Mettere il proprio piccolo a nanna presto e riuscire a farlo dormire tutta la notte senza interruzioni è il sogno di ogni genitore. Ma nella pratica non è così facile. Ecco alcuni consigli per abituare il bambino a un buon sonno tratti dal libro "Sleeping through the night" della psicologa americana Jodi Mindell. (Leggi anche: 10 metodi Montessori per fare la nanna)

Dai 12 ai 18 mesi


A questa età il problema più comune è che i bambini si svegliano spesso durante la notte. Ma la questione da risolvere non è il motivo per cui i bambini si svegliano, ma aiutarli a rimettersi a dormire da soli.

La soluzione: allenatelo dalla sera ad appisolarsi da solo creando un nuovo rituale della nanna. In questo modo non sarà necessario che voi accorriate ogni volta che si sveglia. Quindi la prima cosa da cambiare è la messa a nanna, in modo che si abitui a prendere sonno senza di voi.

Il bambino quando si sveglia di notte deve ritrovare la stessa camera che aveva in mente prima di addormentarsi: il pupazzo nel letto, la lucina accesa e nessuno accanto a lui.

Ecco perché è tanto importante che voi usciate dalla cameretta prima che si addormenti. Perché se per addormentarsi alla sera ha bisogno di voi, avrà la stessa necessità anche alle due di notte.

Inoltre quando il piccolo vi chiama, andate da lui e ditegli che va tutto bene, rassicuratelo, ma siate fermi. Evitate coccole e non fermatevi troppo a lungo.

Dovete fargli capire che la vostra presenza non è così fondamentale.
E, ultima raccomandazione: non correte appena vi chiama, aspettate la prima volta un minuto, poi cinque minuti, dieci... e così via.

Da 18 mesi a tre anni

Quando il bambino diventa un po' più grande i problemi possono iniziare anche prima.

A questa età i bambini odiano andare a letto. Perché? Loro vogliono avere tutto sotto controllo (e dormire significa abbandonare ogni controllo), inoltre hanno una fervida immaginazione che può contribuire a creare paure notturne, "aiuto c'è un mostro sotto il letto!"
Rimanere un pochino in camera con il piccolo è legittimo: rimboccategli le coperte, leggetegli un libro, ascoltate le sue paure che però vanno lenite e non incoraggiate. Ad esempio potete spruzzare un po' di pozione anti-mostro (un po' d'acqua) o posizionare una lucina notturna.


Poi siate fermi sulle vostre decisioni. Se avete problemi a dare dei limiti al piccolo di giorno, probabilmente ce li avrete anche la sera. Non dovete cedere alle sue richieste di rimanere in camera un altro po'. Quando annunciate la "buona notte" deve essere la buona notte e voi dovete uscire dalla stanza. Se poi lui vi segue, riportatelo tranquillamente a letto e salutatelo nuovamente con un "buona notte".


Dai 3 ai 6 anni

alla sera non si vogliano staccarsi da voi

Ma voi potete usare questo stesso bisogno di attenzione per aiutarli a dormire.


Mettete in scena la vostra presenza. Dategli la buona notte e ditegli che tornerete dopo cinque minuti per un ultimo bacio o una piccola storiella, ma solo se rimarrà tranquillo a letto. Sera dopo sera allontanatevi per periodi sempre più lunghi.

Certo dovrete tornare per rispettare la promessa, l'importante però è allungare gli intervalli e diminuire i vostri "ritorni" nel corso della settimana.

All'inizio potete usare qualche trucchetto creativo, tipo "ho dimenticato di far partire la lavatrice", oppure "vado un attimo in bagno", per rassicurarlo del vostro ritorno lasciate sulla sedia il libro aperto e letto a metà, oppure il vostro scialle... E quando tornate, se ancora sveglio, dategli un bel bacio dicendogli che è stato bravissimo a rimanere fermo nel lettino.

Un altro consiglio è di essere sinceri con lui. Potete dirgli: "la mamma è molto più felice e allegra alla mattina, se di notte dorme senza interruzioni".

E se davvero la nanna va bene, alla mattina abbracciatelo e ditegli che siete felicissime.

Un problema comune dei bambini in età prescolare sono gli incubi notturni, con picchi tra i tre e i sei anni. Di solito avvengono due ore dopo l'addormentamento. Non spaventatevi se vedete vostro figlio gridare sudato e agitato, è più impressionante per voi che per lui.


Quindi state tranquilli, se si sveglia rassicuratelo, altrimenti non fate nulla.


Qualsiasi età abbia vostro figlio, la cosa più importante è che siate coerenti e cerchiate di farlo dormire nel suo letto tutta la notte. Magari ci vuole un po' di tempo per abituarlo alla nuova routine e all'inizio sarà faticoso. Ma il risultato sarà che avrete molto più tempo per riposare. E questo sarà un bene per tutta la famiglia.

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Aggiornato il 20.11.2018

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