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Bronchite nei bambini, sintomi e come curarla

di Nostrofiglio Redazione - 19.10.2023 - Scrivici

bronchite
Fonte: shutterstock
Bronchite nei bambini: sintomi e come riconoscerla. Quanto dura e come curare la bronchite nei bambini, anche senza febbre. Cosa fare e come prevenirla

In questo articolo

Bronchite nei bambini

Tosse, muco nasale giallo-verdastro, starnuti e febbre? Probabilmente vostro figlio ha la bronchite.  "Si tratta di un'infezione delle alte vie respiratorie – spiega la pediatra Mariella Rossitto di Milano – dovuta a virus e batteri presenti nell'aria". Vediamo come riconoscere e come curare la bronchite nei bambini.

Le cause della bronchite

La bronchite si manifesta principalmente d'inverno perché in questo periodo dell'anno concorrono diversi fattori:

  • in città l'aumento dei livelli di inquinamento da polveri sottili (Pm10) irrita i bronchi,
  • le finestre chiuse in casa facilitano la proliferazione dei germi,
  • il riscaldamento eccessivo asciuga l'aria, rendendo difficile all'organismo mantenere la giusta umidità interna perché le mucose svolgano il proprio ruolo di protezione dalle infezioni.

E a questi elementi si può aggiungere il fumo passivo. Studi recenti hanno infatti dimostrato che non basta fumare in balcone: il fumo si deposita sotto forma di particolato nelle fibre dei vestiti (come pure i gas di scarico delle automobili), che poi viene respirato dai bambini una volta in braccio ai genitori".

Bronchite virale

Alcune dei virus che possono causare la bronchite sono gli stessi che causano influenza e parainfluenza:

Bronchite batterica

La bronchite può essere anche di origine batterica. Tra i batteri che possono causare la bronchite acuta troviamo Mycoplasma pneumoniae, Chlamydia pneumoniae e Bordetella pertussis (che causa la pertosse).

La bronchite è contagiosa nei bambini?

La bronchite si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva o di muco che la persona infetta diffonde nell'aria quando parla o tossisce. Si può trasmettere anche con il contatto di superfici, oggetti e mani infette.

Come prevenire la bronchite nei bambini

Casa pulita

Per prevenire la bronchite è quindi importante un ambiente domestico salubre.

Per prima cosa

  • evitare di fumare;
  • ricambiare spesso l'aria delle stanze;
  • favorire la giusta umidità mettendo bacinelle d'acqua sopra i caloriferi o stendendo sui radiatori teli di spugna bagnati e strizzati.

Un altro consiglio della pediatra è quello di tenere in casa piante acquatiche: essendo specie che necessitano di acqua per sopravvivere, favoriscono l'umidificazione dell'aria, oltre al ricambio d'ossigeno, grazie alla fotosintesi clorofilliana.

Tra queste, per esempio, il papiro.

Altre norme da seguire sono:

  • togliersi sempre le scarpe appena si entra in casa;
  • cambiare gli indumenti al piccolo quando torna dall'asilo;
  • abituarlo a lavarsi le manine, in modo da eliminare i germi eventualmente trasmessi da altri.

E' poi utile tenere sempre libero il naso del bambino, soffiandolo spesso; per i più piccoli la mamma potrà intervenire con lavande di soluzioni saline.

Inoltre per favorire l'umidità delle mucose interne, è utile incoraggiare i bambini a bere molta acqua, succhi di frutta o meglio spremute d'arancia ricche di vitamina C che rafforza il sistema immunitario.

Bronchite nei bambini: come riconoscerla

Come si capisce se un bambino ha la bronchite? Il sintomo più evidente è la tosse insistente. Possono esserci anche altri sintomi tipici di un'influenza stagionale, come:

La bronchite può presentarsi con o senza febbre.

Bronchite: la diagnosi

Il pediatra con l'auscoltazione dei polmoni con il fonendoscopio può decidere l'eventuale terapia e escludere la presenza di broncospasmo.

Nella maggior parte dei casi non è necessario fare una radiografia.

Bronchite nei bambini quanto dura

Quanto dura bronchite nei bambini? Dipende dalla causa. La maggior parte dei casi è provocata da un virus, quindi la bronchite si risolverà spontaneamnete in pochi giorni.

Se la causa è batterica, allora ci vorranno cinque o sei giorni quando la cura antibiotica avrà fatto effetto.

Come curare la bronchite nei bambini

La bronchite virale guarisce da sola: il pediatra potrà dare dei farmaci che trattano i sintomi e il disagio legato alla tosse o al raffreddore (quindi un antipiretico o uno sciroppo). In caso di bronchite batterica prescriverà un antibiotico.

Bronchite bambini: quanti giorni a casa

In media, dopo l'intervento del pediatra e l'avvio di una terapia adeguata, una brochite dura 5-7 giorni. Ovviamente se i sintomi non dovessero migliorare è importante contattare nuovamente il medico.

Quando si può tornare a scuola?

Questi accorgimenti vanno mantenuti anche durante il periodo di malattia, oltre alla terapia prescritta dal proprio pediatra.

Quando si ha la bronchite si può uscire? Una volta passata la fase acuta, si può mandare il bimbo nuovamente all'asilo anche se ha ancora un po' di raffreddore e tosse. Quest'ultimo è il sintomo più fastidioso della bronchite, soprattutto perché aumenta durante la notte a causa della posizione sdraiata.

Per calmarla va bene la classica tazza di latte e miele. Ma senza dimenticare di lavare i dentini prima di andare a nanna! E che il miele non va dato ai bambini sotto l'anno di età.

Quando peggiora la bronchite? Vediamo le differenze della bronchite con la bronchiolite. All'inizio la bronchiolite si presenta come un comune raffreddore, con

Nella maggior parte dei casi finisce tutto qui, anche se possono volerci fino a tre settimane per la risoluzione completa dei sintomi, ma in alcuni bambini possono comparire segni di insufficienza respiratoria.

In questi casi il peggioramento avviene in genere dopo tre-cinque giorni dall'inizio dei sintomi.

  • Il bambino ha più di 60 atti respiratori al minuto,
  • il respiro è sibilante,
  • si notano rientramenti intercostali e del giugulo (ossia la fossetta che si vede tra la gola e lo sterno),
  • l pancino fa su e giù velocemente, segno di un respiro più affannoso.
  • nei casi più seri compare cianosi".
  • difficoltà all'alimentazione.

C'è anche il rischio di disidratazione, sia per le difficoltà di alimentazione sia per l'aumentata perdita idrica determinata dalla fatica respiratoria.

Bibliografia

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Revisionato da Francesca Capriati

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