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Asilo nido, pochi e troppo cari

di Nostrofiglio Redazione - 08.01.2009 - Scrivici

Il tasso di copertura delle domande in media è dell’11,4%. I comuni arrivano a spendere oltre 15mila euro all’anno per bambino.

Entro il 2010, cioè il prossimo anno, ogni Paese dell’Unione Europea dovrebbe avere tanti asili nido da soddisfare almeno il 33% della domanda. Ma l’Italia – denuncia un’inchiesta del Corriere – è ben lontana dal raggiungere l’obiettivo di Lisbona concordato in sede europea.

L'ultimo dato certificato dall'Istat dice che il tasso di copertura delle domande è dell’11,4%. E’ vero – evidenzia l’inchiesta - che in Italia soltanto l’11,3% degli “utenti potenziali” presenta domanda al nido (indagine Banca Intesa). Ma è pur vero che l'offerta è così bassa che appena il 76% riesce a mandare i piccoli all'asilo comunale. E andrebbe ancora peggio se nel 2006 non fossero stati aperti 122 nuovi nidi: nel 2005 infatti i cittadini che riuscivano ad avere il posto non raggiungevano il 60% di quanti l'avevano chiesto.

 

Da uno studio Anci (Associazione comuni italiani), emerge che al comune di Roma ogni posto in un asilo nido costa 15.049 euro l'anno: 1.254 euro al mese per 12 mesi. Anche di più di quanto costerebbe una babysitter per ogni bambino.

 

E Roma non ha il record assoluto dei costi. Il comune dove gli asili nido sono più salati è Leonforte, 14 mila anime in provincia di Enna: 15.746 euro, ovvero 1.312 euro al mese per un anno intero. Appena sette euro e cinquanta al mese più di quanto costi un posto al nido comunale di Ascoli Piceno: 15.656 euro l'anno. Scendendo ancora nella classifica, si incontrano la città ligure di Ospedaletti (15.575), il paese siciliano di Piraino (15.399), poi Ventimiglia (14.622), Vimercate (14.483) in provincia di Milano, Venezia (14.098), Nizza Monferrato (14.045), Borghetto Santo Spirito (13.856) in Liguria, Brescia (13.840), Marcianise (13.580) in Campania, Como (13.288).

 

Tra le grandi città italiane gli asili nido di Roma sono i più costosi in assoluto, considerando che la media delle metropoli è di 6.802 euro pro capite l'anno. A Roma costano quasi il doppio rispetto a Milano (7.774 euro l'anno), città che può soddisfare il 22% delle domande. Ancora meno che nel capoluogo lombardo costano gli asili al comune di Napoli: 5.830 euro l'anno pro capite.

Peccato però che nel capoluogo campano il tasso di copertura delle domande non vada oltre il 4%.

 

 

 

Quali comuni si distinguono in positivo? Casi ce ne sono ma sono soprattutto piccoli centri, come per esempio Gaglianico, 4 mila abitanti nella provincia di Biella, dove c'è posto all'asilo nido comunale per i due terzi dei potenziali utenti. Situazione analoga a quella del comune siciliano di Caltabellotta, nella provincia di Agrigento, che con il 65% supera di un soffio anche la cremonese Piadena (64%). Sotto questo livello si trovano Peccioli (Pisa) con il 62%, Arcidosso (Grosseto) con il 56%, e poi Fogliano Redipuglia, in Friuli Venezia Giulia, e Ghemme, in Piemonte, con il 52%. Fino al 50% di Brescello.

L'unico capoluogo di Regione che supera il fatidico obiettivo di Lisbona è Bologna, con il 35%. Firenze si ferma al 29%, quattro punti al di sotto della soglia stabilita in sede europea.

Differenze enormi ci sono anche nei costi del servizio. Al comune di Massafra, 32 mila abitanti nella provincia di Taranto, un posto nell'asilo nido costa appena 1.074 euro l'anno: 89 euro e cinquanta al mese. Quasi quindici volte meno di Leonforte, quattordici meno rispetto a Roma, e un euro in più nei confronti di Montignoso, in Toscana. Che per un pelo non è il comune con l'asilo meno caro d'Italia.

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