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Bimbi sempre più al nido che in famiglia

di Nostrofiglio Redazione - 22.12.2008 - Scrivici

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I bambini dei Paesi ricchi crescono sempre più fuori casa e all'asilo passano più tempo che con i genitori. Lo rileva uno studio dell’Unicef Centro di ricerca Innocenti.

L’80% dei bambini dai 3 ai 6 anni del mondo ricco si trova in una struttura di servizi educativi assistenza per la prima infanzia. Per i bambini sotto i 3 anni, la percentuale si attesta intorno al 25% nei paesi OCSE, con l’Italia al penultimo posto (meno del 10% di iscrizioni) e con Danimarca (intorno al 60%), Islanda e Norvegia ai primi posti. Lo rileva uno studio dell’Unicef Centro di ricerca Innocenti, intitolato “Come cambia la cura dell’infanzia - Un quadro comparativo dei servizi educativi e della cura della prima infanzia nei paesi economicamente avanzati”.

Dal report emerge inoltre che per i bambini di 4 anni, 16 dei 24 Paesi per i quali vi sono dati disponibili hanno superato il livello del 75% delle iscrizioni prescolari. L’Italia è al primo posto con il 100% di iscrizioni come Francia, Belgio e Spagna. Per l’iscrizione prescolare dei bambini dai 3 ai 6 anni: l’Italia è al secondo posto, con circa il 100% di iscrizioni, dopo la Francia; agli ultimi posti: Finlandia e Svizzera.

Negli ultimi dieci anni, evidenzia il report, in molti Paesi si è iniziato a registrare un forte aumento del numero di bambini di età inferiore a 1 anno che viene assistito fuori casa. Questi cambiamenti in parte riflettono le nuove opportunità occupazionali per le donne, ma in parte anche le loro nuove esigenze. Più povera è la famiglia maggiore è pressante la necessità di tornare a lavorare il più presto possibile dopo la nascita; spesso si tratta di posti di lavoro non qualificati e mal retribuiti.

Il rapporto propone 10 parametri di riferimento per monitorare e paragonare i progressi nei servizi educativi e nella cura della prima infanzia nei paesi Ocse. L’Italia soddisfa solo 4 parametri comparativi (standard minimi di base) su 10:

  • un Piano nazionale che dia priorità alle persone svantaggiate;

  • servizi educativi per l’infanzia finanziati e qualificati per l’80% dei bambini di 4 anni;

  • formazione dell’80% di tutto il personale di assistenza all’infanzia;

  • 50% del personale dei servizi educativi per l’infanzia qualificati con istruzione di livello universitario e relative qualifiche.

La Svezia è in cima alla tabella in quanto soddisfa tutti e 10 i parametri, l’Islanda 9 su 10, Danimarca, Finlandia, Francia e Norvegia ne soddisfano 8; all’ultimo posto Canada e Irlanda con 1 solo parametro.

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