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Come insegnare l'ABC delle emozioni ai bambini

di Federica Baroni - 02.10.2017 - Scrivici

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Fonte: Ipa
I bambini vivono le emozioni con grande intensità, per questo è importante insegnargli fin da piccoli come fronteggiarle senza lasciarsi sopraffare. Solo così diventeranno degli adulti emotivamente competenti e in grado di affrontare la vita. 

In questo articolo

Tutti siamo emotivi, ma non tutti siamo emotivamente competenti.

E saper gestire le emozioni è fondamentale, significa non farsi travolgere dalla rabbia, non perdere l'autocontrollo, affrontare le paure, riconoscere ed esternare in modo corretto i sentimenti. Tutte competenze che aiutano a vivere bene con se stessi e con gli altri. "E' quindi importante insegnare ai nostri figli l'abc delle emozioni per prepararli alla vita" spiegano le psicologhe Ludovica Nay-Oleari e Giovanna Arisi Rota. Ecco i loro suggerimenti.


1. Date il buon esempio

2. Non abbiate paura delle emozioni dei vostri figli


Un'altra cosa che i genitori non devono assolutamente fare è negare le emozioni dei bambini. I genitori faticano a vedere il figlio triste, arrabbiato, impaurito, perciò tendono a sminuire queste emozioni con frasi come: "non c'è da aver paura!", "non essere triste"; ma in questo modo i bambini si sentono confusi e temono di essere sbagliati perché provano qualcosa che il genitore non riconosce.

3. Accogliete le loro emozioni e mostrategli come superarle


Quello che invece bisogna fare è riconoscere le emozioni del piccolo, dar loro un nome e insegnargli a lasciarle andare.
Bisogna prima di tutto sintonizzarsi sul piccolo: entrare in empatia con lui dicendogli per esempio: "ti vedo triste..."; poi accogliere l'emozione negativa: "ti capisco, anch'io sarei triste se mi fosse capitato...."; infine aiutarlo ad attivare un ragionamento per vedere il risvolto positivo di un accadimento, fargli capire che poi passerà e che anche le crisi ci possono insegnare qualcosa, ad esempio: "lo so che sei triste perché hai litigato con la tua amica, perché non le prepari un bel disegno da regalarle così domani fate pace?"; o anche domandargli: "cosa posso fare per farti star meglio?".

Oppure davanti a un capriccio dire: "ti capisco, ma proprio un altro gelato non si può! Che ne dici, invece, se andiamo un po' al parchetto?".

4. Parlate delle vostre emozioni


Un clima famigliare salutare non quello è dove aleggia sempre una finta felicità; ma un luogo dove si alternano momenti positivi e negativi.
Col cercare di proteggere i nostri figli dalle emozioni negative nascondendole dietro a un muro superficiale in cui tutto sembra andar bene, si finisce per non educare i bambini alla vita, che è fatta di momenti belli e brutti. La nostra casa deve rispecchiare quello che incontreranno nel mondo, non deve essere un ambiente iperprotetto.

Inoltre i piccoli solo molto perspicaci e capiscono quando qualcosa non va, quindi tanto vale parlarne. Ovviamente usando le parole adatte alla loro età e condividendo l'emozione, ma non il contenuto.
Un genitore che ha dei problemi al lavoro e torna a casa turbato, può dire che ha avuto una giornata difficile e per questo si sente triste, ma con un bell'abbraccio starà meglio.
Ovviamente in famiglia si devono condividere anche le emozioni positive: "oggi sono felice perché..."
Abituare i bambini a parlare delle emozioni, servirà tantissimo quando saranno adolescenti e si troveranno ad affrontare delle vere e proprie tempeste emotive. Sarà per loro un aiuto sapere che "come succede a me, succede alla mia mamma".

Le dottoresse Ludovica Nay-Oleari e Giovanna Arisi Rota organizzano a Milano incontri con piccoli gruppi di genitori (massimo 10) per parlare di genitorialità. Tra i principali argomenti: 1. Essere genitori oggi. Nuovi modi di realzionarsi. 2. Figli nella rete. 3. I "mattoni" dell'autostima. 4. L'alfabeto delle emozioni. Info: ludovica.naj@gmail.com; giovanna.arisirota@fastwebnet.it

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