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Lettone, sì ma non oltre i 3 anni. La parola agli esperti

di Antonella Galli - 16.05.2013 - Scrivici

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Lettone si o no? La parola a Lidia Magistrati, educatrice della “Casa di Maternità La Via Lattea” di Milano, 57 anni, madre di due figli, di 30 e 22 anni.

Lettone si o no? La parola a Lidia Magistrati, educatrice della “Casa di Maternità La Via Lattea” di Milano, 57 anni, madre di due figli, di 30 e 22 anni.

È molto difficile dare un’unica risposta a questa domanda, soprattutto quando si parla di neonati.

Per un bimbo appena arrivato nella sua nuova casa, infatti, che cosa c’è di meglio che stare il più possibile vicino a mamma e papà, sia di giorno che di notte?

Fin che i ritmi delle poppate non si sono assestati e la “conoscenza reciproca” non si è fatta più profonda, quindi, tenere il piccolo nel lettone può essere rassicurante e positivo oltre che comodo. Ovviamente, questa scelta deve essere condivisa da entrambi i genitori, non “spaventare” nessuno né turbare l’equilibrio della coppia.

Fino a quando dormire tutti insieme? C’è un limite che credo non debba superare i tre anni. A questa età, infatti, i bambini dovrebbero ormai aver imparato a capire che, sia per loro che per gli adulti, esistono spazi “personali” distinti e riconosciuti, che vanno rispettati e accettati. Leggi anche: Bambini, è l'ora della nanna

Arrivare a questa consapevolezza, però, non è sempre così facile né rapido né automatico come magari si vorrebbe. A volte, è meglio andare per gradi, senza farsi influenzare dai pareri dei nonni, degli amici, dei vicini di casa… Se si sente che non è ancora il momento giusto, magari per “colpa” di un evento esterno che turba la serenità familiare (l’arrivo di un fratellino, l’inizio dell’asilo nido, la mamma che ha ripreso il lavoro), meglio rimandare ancora un po’.

Per i bimbi, accettare di andare a dormire non è mai semplice, perché per loro addormentarsi è un po’ come staccarsi dal mondo, rinunciare a tutto ciò che amano e che temono di non ritrovare più al loro risveglio.

Il fatto che oppongano resistenza, quindi, è del tutto normale.

Il compito di mamma e papà è quello di far sì che si sentano il più possibile sereni, così da riuscire a lasciarsi andare senza timori al sonno e poi dormire tranquillamente per tutta la notte. Possibilmente, nel loro lettino…

Lettone sì, allora, almeno fino a una certa età. Facendo attenzione, però, a non trasformarlo in uno strumento di “ricatto”. Oggi, infatti, è molto frequente che i genitori - le mamme in particolare - provino moltissimi sensi di colpa nei confronti dei figli. Il timore maggiore è quello di non dedicare loro tempo a sufficienza per colpa dei ritmi di lavoro sempre più intensi e dei tanti impegni quotidiani. Dormire insieme, quindi, può diventare un modo per “recuperare” di notte quegli aspetti emotivi che, di giorno, si pensa siano carenti.

In questo caso, però, il lettone finisce per perdere ogni valenza positiva, perché si intreccia con sentimenti e stati d’animo di tutt’altra natura. E fa correre il rischio che i bambini si trasformino in piccoli “despoti”, abilissimi nel giocare la situazione del tutto a loro favore…

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