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Mantenere la pazienza con i bambini: 5 consigli per i genitori

di Alice Dutto - 18.03.2019 - Scrivici

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Fonte: Alamy
Un comportamento di nostro figlio ci fa arrabbiare, perdiamo la pazienza e arriviamo a litigare. Poi ci pentiamo e chiediamo scusa. E tutto ricomincia da capo. Uscire da questa dinamica "tossica" è possibile, ecco come

In questo articolo

Può capitare che, nonostante i migliori propositi, si arrivi a perdere la pazienza con i propri figli. «Spesso questo accade per due motivi: cause esterne, come lo stress quotidiano; oppure specifici comportamenti che urtano la nostra sensibilità» spiega Elisabetta Rossini dello Studio di consulenza familiare Rossini-Urso e co-autrice del libro “I bambini devono fare i bambini”.

«La cosa più importante in questi casi, ma anche la più difficile, è essere onesti con se stessi e avere una buona consapevolezza di sé e delle proprie emozioni in modo da riconoscere ciò che ci fa star male veramente ed evitare di instaurare un rapporto conflittuale con il proprio figlio» precisa l'esperta.

Come evitare di perdere la pazienza

Alcune strategie possono essere molto utili per evitare di cadere in un circolo vizioso e salvaguardare il legame con il proprio bambino.

1. Chiedetevi: «Perché sono nervoso?»

Un esercizio quotidiano


È una cosa che si impara con la pratica: «Ogni giorno è importante dedicare qualche minuto a riflettere sul proprio stato emotivo. Questo è utile in ogni momento della vita, perché aiuta a prendere coscienza con le proprie emozioni».


2. Proteggete voi e i vostri figli

«Se siamo in grado di riconoscere che siamo nervosi o che cosa ci rende nervosi, sarà più facile disinnescare questo meccanismo "tossico" ed evitare il conflitto. Nel momento in cui riconosceremo i segnali di ciò che non ci fa stare bene, potremo allontanarci dalla situazione, andando in un'altra stanza o chiamando un amico».


«La differenza tra adulto e bambino è proprio questa: gli adulti riescono a prevedere che cosa accadrà in una situazione e correggere i comportamenti che possono creare disagio».

3. Ricordatevi che i genitori ideali non esistono

«Dobbiamo sempre ricordarci che non esistono i genitori ideali, sempre sorridenti e felici. E, alla fine, è meglio così. Siamo esseri umani, con le nostre peculiarità e il nostro carattere, e ci sono delle cose che ci possono irritare più di altre. Anche in questo caso, conoscersi è un elemento fondamentale per prevenire le arrabbiature e sedare sul nascere gli scontri».

Come fare


Un esercizio che si può fare per individuare che cosa ci infastidisce più di altro è fermarsi a riflettere sulle situazioni in cui abbiamo perso la pazienza negli ultimi quindici giorni.

«L'importante è trovare un filo comune e dividere le situazioni in cui la rabbia è stata causata da fattori esterni e quando, invece, il nervosismo è stato determinato da un comportamento del bambino».

4. Imparare a delegare

Se riconosciamo i nostri limiti, sarà più facile farci aiutare. «Se abbiamo capito che per noi il momento del bagnetto è critico, allora si può chiedere al partner di sostituirci in questa mansione».

«Chiedere aiuto e saper delegare è un segno di grande equilibrio personale, perché vuol dire riconoscere i limiti che ognuno di noi ha».

5. Non minacciate mai i bambini

«Comunicare direttamente al bambino ciò che ci dà fastidio è la scelta migliore e più efficace in queste situazioni. Invece di minacciarlo ed entrare in una dinamica di sfida, ditegli: "Alla mamma/papà questa cosa fa arrabbiare"».

Dichiarando subito la motivazione dell'irritazione si evita di entrare in un conflitto sterile e si risparmia tempo.


«Ovviamente, non c'è una ricetta magica, ma sicuramente un approccio di questo tipo, con il tempo, andrà a scardinare una dinamica negativa che non è utile per nessuno».

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