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Masturbazione nei bambini, che cosa fare

di Alice Dutto - 07.10.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Masturbazione bambini: cosa fare e come comportarsi se il bambino si tocca? Sono rari i casi vanno problematizzati. Il parere dell'esperta

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Masturbazione bambini

Può capitare che il bambino cominci, anche da molto piccolo, a esplorare il proprio corpo. Lo fa per rassicurarsi e diminuire il senso d'angoscia nei confronti della sua crescita e della progressiva separazione dai genitori.

La prima regola è quella di non spaventarsi, perché sono i rari i casi in cui questi comportamenti diventano compulsivi e vanno problematizzati. Di masturbazione dei bambini parliamo con Paola Ferri, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e psicoterapeuta infantile presso la NPI dell'ospedale San Gerardo di Monza.

1. Che cos'è la masturbazione infantile?

Intorno a questo tema si incorre spesso in alcuni equivoci, perché viene inteso come masturbazione infantile qualsiasi episodio che abbia a che fare con l'esplorazione del corpo da parte del bambino.

In realtà, in questi casi il bambino sta iniziando un'esplorazione a partire da sé. Per masturbazione in senso stretto, invece, intendiamo quello che si intende anche per gli adulti, che però nel bambino è un fenomeno molto meno diffuso di quanto si pensi.

2. C'è un'età in cui i bambini iniziano quest'esplorazione?

Lo fanno abbastanza presto, intorno anche ai due o tre anni d'età. Questo non vuol dire che si stiano masturbando, vuol dire semplicemente che vogliono conoscersi e rassicurarsi relativamente al fatto che stanno crescendo e, quindi, alla separazione rispetto alle figure adulte, in particolare la mamma e il papà.

3. Che cosa possono fare i genitori?

Eviterei di spaventarmi, perché spesso i genitori si spaventano di fronte a manifestazioni che rientrano nell'ordine evolutivo normale del bambino, che hanno a che fare con lo sviluppo della sessualità e con l'inizio della consapevolezza di avere un corpo.

Quindi, gli parlerei abbastanza chiaramente di quello che sta facendo. Questo non vuol dire usare un linguaggio troppo esplicito, soprattutto se il bambino è piccolo, però sarebbe bene cominciare a trattare la corporeità come un qualcosa di naturale, che fa parte della dimensione affettiva dell'esistenza.

A tal fine, si possono utilizzare i giochi oppure i libri: esistono volumi specifici sull'argomento, che accompagnano il bambino nella scoperta del proprio corpo.

4. Che cosa è meglio non fare?

Cercherei di non colpevolizzare mai il bambino che si trova in questa situazione o di avere degli atteggiamenti molto repressivi nei suoi confronti.

In più, eviterei di avere un atteggiamento che induca alla vergogna, facendo diventare l'ambiente castrante nei confronti del bambino che esplora. Questo potrebbe produrre dei problemi – anche futuri – nei confronti dei vostri figli.

5. Quando bisogna preoccuparsi?

Sono casi molto particolari, in cui il bambino si isola e non solo ha il sintomo di una masturbazione coatta, ma anche altri sintomi relativi ad altre aree della psiche. Ad esempio, si parla di bambini che diventano improvvisamente iperattivi, che diventano molto aggressivi, che hanno dei comportamenti particolari all'interno dell'ambiente scolastico o dell'asilo, che hanno dei sintomi ossessivi, ripetitivi, soprattutto nel gioco, che non riescono più a condividere tanto le relazioni con i coetanei. Solo in questi casi parlerei di un comportamento che va problematizzato.

6. Cosa si può fare in questa situazione?

Affronterei la questione con il bambino ma, prima di tutto, mi rivolgerei a uno specialista per avere dei consigli e per capire se non sia il caso di portare il bambino in terapia o in consultazione. Inserendo quindi questo sintomo all'interno di una dimensione problematica più vasta, perché il corpo non è mai isolato dalla mente. E tutte le problematiche che riguardano il corpo sono collegate con la psiche.

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Revisionato da Francesca Capriati

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