I 12 segnali per capire se tuo figlio potrebbe soffrire di allergie sono stati individuati con la consulenza del prof Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ecco quali sono.
La crosta lattea è una forma di dermatite seborroica che interessa il cuoio capelluto nei primi mesi di vita. A volte non è legata ad alcuna causa specifica, ma in molti casi è un primo segnale che precede la comparsa di dermatite atopica.
La dermatite atopica è una forma di eczema che si manifesta con prurito e per questo spinge il bambino a grattarsi, dando origine a una cute arrossata, ispessita e ruvida al tatto. La dermatite atopica può manifestarsi dal secondo mese di vita e sparire da sé nel giro di pochi mesi o perdurare anche fino all’adolescenza. Spesso il bambino con dermatite atopica tende a svegliarsi più volte durante il sonno proprio perché ha prurito.
Si manifesta già nel lattante e la mamma se ne accorge perché, quando il piccolo sta in braccio, si sfrega di continuo il nasino sulla sua spalla o sul suo petto.
Dopo l’anno di età, il bambino comincia a manifestare sintomi più evidenti in specifiche occasioni: ad esempio comincia a starnutire appena entra in una stanza dove c’è un gatto o fa una passeggiata al parco, oppure gli si arrossano gli occhi se entra in una biblioteca o altro ambiente dove c’è molta polvere, o respira male quando piove e si liberano le spore della muffa.
È un segnale tipico di una reazione allergica: il bambino è spesso moccioso e ha spesso bisogno di soffiarsi il naso. Le secrezioni sono in genere bianche e liquide, ma non di rado possono diventare dense e purulente perché il ristagno di catarro può provocare infezioni.
La congestione nasale provocata dall’allergia fa gonfiare le ghiandole poste dietro al naso, determinando un aumento di pressione all’interno dei vasi venosi, che quindi non riescono a drenane efficacemente la zona intorno agli occhi; questo rallentamento della microcircolazione dà origine appunto alle occhiaie.
Nelle palpebre inferiori si nota una pieghetta, detta “plica di Dennie-Morgan”, determinata dal prurito e dal grattamento della zona perioculare, che si secca e si segna più facilmente.
Con questa definizione si intende il gesto tipico del bambino allergico di grattarsi il naso con la manina dal basso verso l’alto; proprio in seguito al saluto allergico, è facile che si formi una piega trasversale sopra il lobulo nasale.
Dal momento che la mucosa è congestionata, il bambino ha spesso il naso chiuso e tende a respirare con la bocca aperta, sia durante il giorno che di notte.
È dovuto sia alla respirazione a bocca aperta sia al ristagno delle secrezioni nasali, che provocano colonizzazioni batteriche responsabili di alitosi.
Una delle manifestazioni dell’allergia, che può verificarsi in età prescolare è l’asma. In tal caso si nota un fischio durante il respiro, che può associarsi a tosse soprattutto in seguito a uno sforzo, come l’attività sportiva, una risata intensa, una lotta con il fratellino.
Il mal di testa può essere determinato da allergia se le secrezioni causate dall’allergia ristagnano e si infettano, provocando una sinusite.
In tal caso il mal di testa è frontale, pulsante e soprattutto si accentua con i cambi di posizione, ad esempio quando il bambino si piega in avanti.
Se il bambino manifesta anche uno solo dei segnali di allergia, è opportuno rivolgersi al pediatra, che può prescrivere i seguenti esami:
In base all’esito dei test, il pediatra valuterà l’approccio terapeutico più adeguato.