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Giocare con frutta e verdura aiuta i bambini mangiarne di più

di Niccolò De Rosa - 21.02.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Uno studio inglese mostra come l'approccio a certi alimenti "sgraditi" come frutta e verdura attraverso il gioco e la manipolazione possa aiutare ad aumentare la voglia d'assaggio nei bimbi più piccoli.

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In genere si insegna ai bambini a non giocare con il cibo, ma per far mangiare più frutta e verdura ai bambini, forse si può fare un'eccezione.

Un recente studio della De Monfort University (Leicester, UK) ha infatti dimostrato come la sperimentazione di vegetali e frutti attraverso il tatto ed il gioco aiuterebbe ad instillare nei bambini piccoli una maggiore curiosità nei confronti di tali alimenti, che di norma non vengono particolarmente apprezzati.

Lo studio ed il "gioco alimentare"

Il Team di ricercatori guidato dalla Dott.ssa Helen Coulthard ha osservato il comportamento 62 bambini tra i 3 e i 4 anni divisi per gruppi: nel primo i piccoli dovevano utilizzare frutta e verdura messa a disposizione (broccoli, spinaci, banane, carote, ravanelli, arance, limoni, cetrioli, pomodori e mirtilli) per riprodurre le figure di un libro per bambini, consentendo anche di spremere, schiacciare o manipolare gli alimenti per ottenere l'effetto desiderato. Nel secondo gruppo invece i partecipanti venivano incoraggiati a giocare con piume e brillantini. I bimbi del terzo gruppo infine dovevano semplicemente guardare uno dei ricercatore mentre manipolava e giocava lui stesso con frutta e verdura.

Gli studiosi hanno poi chiesto ai genitori di ogni partecipante di registrare la quantità di frutta e verdura consumata durante la settimana immediatamente successiva all'inizio della ricerca.

Risultato? Chi aveva "giocato" con frutta e verdura voleva provarne molta di più rispetto ai membri degli altri due gruppi:

«Una spiegazione risiede nel fatto che i bambini hanno avuto tempo di famigliarizzare e interagire con i cibi - affermano i ricercatori - Ciò suggerisce che l'esposizione all'alimento non deve essere basata solo sull'assaggio. Abbiamo riscontrato infatti i maggiori risultati con cibi che erano meno conosciuti, come la melagrana o il kiwi».

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