Settimana mondiale per la riduzione del sale
Il suo utilizzo dà sapore al cibo, ma abusarne può essere molto deleterio per la nostra salute.
Tutta la comunità scientifica è ormai unanime nell'affermare le implicazioni negative di un eccessivo uso del sale, anche se ridurne il consumo, un po' per abitudini alimentari, un po' perché il 75% del sale che consumiamo è "nascosto" nel cibo che compriamo, risulta essere un'operazione più difficile del previsto.
Rispetto al limite di 5 grammi giornalieri raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) a livello globale il consumo giornaliero di sale è in media circa il doppio della quantità raccomandata (sono stati stimati 10.78 g/die nel 2019).
In Italia nel periodo 2018-2019 è stato riscontrato, attraverso la raccolta delle urine delle 24 ore in campioni di popolazione di età 35-74 anni residenti in 10 Regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, risultando inferiore a 5 grammi al giorno soltanto nel 9% degli uomini e nel 23% delle donne.
Tali valori risultano in miglioramento rispetto a quelli riscontrati nel periodo 2008-2012 (10,8 g negli uomini e 8,3 g nelle donne, con un consumo inferiore a 5 grammi al dì nel 4% degli uomini e nel 15% delle donne), sebbene restino ancora ben al di sopra di quello raccomandato dall'OMS.
Una settimana mondiale per informare e prevenire i danni del sale
La Settimana Mondiale per la riduzione del sale è stata dunque indetta per la prima volta nel 2005 dalla World Action on Salt & Health (WASSH) proprio per sensibilizzare i 100 Paesi aderenti ad una conoscenza più approfondita del tema.
Secondo gli esperti basterebbe infatti ridurre il consumo di sale nel mondo da 10 a 5 grammi al giorno per ottenere un calo del 23% del rischio di ictus, equivalente a 1,2 milioni di morti, e del 17% per le malattie cardiovascolari, pari a 3 milioni di morti ogni anno.
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WASSH dedica la settimana 2023 al tema "Ditch the salt" ("Abbandona il sale") per sensibilizzare l'industria alimentare a ridurre il contenuto di sale nei propri prodotti e ricordare a tutti di utilizzare meno sale in cucina e a tavola.
In particolare si possono affinare le ricette preferite o crearne di nuove, ugualmente saporite grazie a spezie ed erbe aromatiche e si può ridurre il consumo di prodotti alimentari che possono contenere molto sale (salse di soia, ketchup, condimenti per insalata, salumi, sughi pronti, cibi in scatola o precotti, ecc.). WASSH ricorda, infatti, che con solo un "pizzico" in meno di sale al giorno si potrebbero prevenire oltre 4.000 infarti e ictus ogni anno nel solo Regno Unito.
Come ridurre il sale sulla nostra tavola?
- Prestando sempre attenzione all'etichetta nutrizionale per scegliere in ciascuna categoria i prodotti a minore contenuto di sale e cerca i prodotti a basso contenuto di sale, cioè inferiore a 0.3 grammi per 100 g (corrispondenti a 0.12 g di sodio)
- Riducendo l'uso di sale aggiunto sia a tavola che in cucina, preferendo il sale iodato, e utilizzando in alternativa spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi
- Limitando l'uso di altri condimenti contenenti sodio (dadi da brodo, salse, maionese ecc.)
- Riducendo il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, alcuni salumi e formaggi, cibi in scatola)
- Evitando l'aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno per il primo anno di vita.
- Scolando e risciacquando verdure e legumi e in scatola e mangiando più frutta e verdura fresca.
- Controllando le etichette prima di acquistare per scegliere prodotti alimentari meno salati.
- Non mettendo a tavola sale e salse salate, in modo che anche i più giovani della famiglia si abituino a non aggiungere il sale.
FONTE: Ministero della salute, WASH, Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale
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