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10 modi per crescere bambini felici

di Sara De Giorgi - 06.08.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Crescere bambini felici è possibile: occorre soltanto seguire alcune accortezze fondamentali e cercare sempre di aiutarli a riconoscere e a gestire tutte le emozioni. Ecco 10 consigli per educare i figli alla felicità secondo la psicopedagoga spagnola Èlia López Cassà.

I più piccoli, generalmente fino a sei anni, hanno molto bisogno di sentirsi accettati e rispettati. È fondamentale che imparino a gestire le proprie emozioni, in modo da poter definire così la loro identità, il modo di pensare e, infine, il posto che vogliono occupare nella vita.

Dal punto di vista della metodologia di intervento, è importante che gli educatori tengano presente anche la teoria dell'apprendimento sociale di Albert Bandura, che enfatizza il ruolo dei modelli nel processo di apprendimento. È dunque utile l'inclusione della "modellistica" come strategia educativa di intervento ed è anche importante capire come i modelli (genitori, insegnanti, familiari, colleghi, personaggi dei media, ecc.) possono influenzare atteggiamenti, credenze, valori e comportamenti di bambini così piccoli.

Ma esistono anche alcuni consigli pratici per educare i bambini ad essere sereni e felici. Ecco, tratti dal testo Educar las emociones en la infancia (de 0 a 6 años). Reflexiones y propuestas prácticas, di Èlia López Cassà (Ed.Wolters Kluwer) e riportati dal magazine spagnolo Serpadres.es, 10 suggerimenti per crescere bambini felici.

  1. Accettare e permettere il pianto. È importante consentire ai bambini di esprimere, senza divieti, le emozioni che provano. Bisognerebbe dire ai più piccoli "Se hai bisogno di piangere, piangi", invece di obbligarli a non piangere. Il pianto è un modo per chiedere aiuto. Quando è un bambino a versare lacrime, può significare che ha fame, che prova dolore o rabbia, che si è sporcato. Può anche voler dire "Voglio che tu mi prenda" o semplicemente "Lasciami in pace". Meglio evitare le frasi che tendono a sopprimere le emozioni, come: "Non piangere!", "Che assurdità!", ecc.
  2. Anche le emozioni negative sono importanti. Non bisogna eliminare le emozioni negative: occorre vivere sia emozioni positive sia negative per un buon apprendimento emotivo. Sentire paura, angoscia, colpa o vergogna è importante tanto quanto provare gioia, felicità, amore o affetto. (LEGGI: 5 consigli per crescere bimbi felici secondo il metodo danese)
  3. Le emozioni hanno nomi. Poi, bisogna insegnare al bambino ad esprimere e a definire le emozioni. Un bambino non ha parole fin dalla nascita e la sua prima lingua è il pianto. Quando il piccolo imparerà a parlare, se l'adulto gli ha offerto un modello di apprendimento emotivo basato sulla comprensione emotiva, potrà esprimere facilmente le sue emozioni e dare loro un nome.
  4. Le emozioni sono legittime. È importante anche ricordare al piccolo che i genitori continuano sempre ad amarlo, anche quando piange o è arrabbiato, dicendogli per esempio: "Capisco che ti senti arrabbiato e ti amo ancora". Sì, perché il bimbo può interpretare male e pensare che se ci arrabbiamo con lui, smettiamo anche di amarlo. Dunque, occorre chiarire verbalmente che non è così. (LEGGI ANCHE: Come insegnare ai bimbi a riconoscere le emozioni)
  5. Manifestare il linguaggio emotivo attraverso il corpo e la parola. La gioia è dimostrata anche da un sorriso che accompagna la frase: "Mi sento felice". Meglio, dunque, non dimenticare di sorridere.
  6. Fare sentire il bambino prezioso. È importante che vengano presi in considerazione i suoi bisogni e la sua realtà; occorre infatti far sentire il bimbo sempre accettato ed è bene valorizzarlo per ciò che lui è. L'emozione è un movimento che parte dall'interno e che si esprime all'esterno. Ed è il movimento della vita emotiva a identificare la persona.
  7. Gli errori sono importanti. Consentire al bambino di sbagliare è importante: così lui impara ad essere più autonomo dal punto di vista emotivo. In tal modo sempre di più il piccolo capirà le sue emozioni e diventerà consapevole dei suoi sentimenti, senza avere sempre bisogno degli adulti per calmarsi.
  8. Farlo socializzare in spazi appositi. È necessario cercare spazi adatti affinché il bambino possa stabilire relazioni sociali sane. Il piccolo deve interagire con gli altri e fin dalla più tenera età può farlo se l'avvio al percorso verso le relazioni interpersonali è facilitato da spazi di gioco appositi.
  9. Le emozioni possono essere regolate. Occorre far capire ai bambini che una determinata emozione non deve necessariamente derivare da un certo comportamento, ma che è invece possibile regolare e controllare le varie emozioni. Ad esempio, bisogna fargli capire che la violenza non deve mai derivare dalla rabbia.
  10. Incoraggiare l'apprendimento e lo sviluppo dell'empatia nel bambino. L'adulto deve insegnare al bambino a tenere conto della prospettiva altrui, a capire i punti di vista, i sentimenti e le emozioni degli altri. Ciò contribuirà alla coesistenza e al rapporto con gli altri.

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