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Perché il cellulare non dovrebbe essere usato come babysitter: i rischi

di Zelia Pastore - 06.04.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Quali sono i reali danni che l'utilizzo precoce dello smartphone provoca nei bambini? E come possono fare i genitori quando avrebbero la tentazione di intrattenere i propri figli con il cellulare come se fosse la loro babysitter?

In questo articolo

Cellulare ai bambini: i rischi da non sottovalutare

Succede quando si è in casa, si sta preparando la cena e contemporaneamente avviando la lavatrice , oppure al ristorante (prima dell'attuale quarantena), quando i genitori sono ancora all'antipasto e i bambini danno già segni di insofferenza, ma anche sui mezzi pubblici, quando i piccoli sono insofferenti e mamma e papà hanno l'impressione che tutti li stiano guardando. Sappiamo tutti i rischi che corriamo nel dare uno smartphone in mano ai bambini, ma spesso sembra che le circostanze esterne non ci lascino altra scelta che lasciare che i cellulari diventino delle babysitter per i nostri figli. 

Abbiamo chiesto a Marta Versiglia, pedagogista del Centro PsicoPedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti di aiutarci a capire bene perché e quanto sia effettivamente dannoso questo utilizzo improprio del cellulare e di darci qualche suggerimento pratico da applicare nelle situazioni di difficoltà.

Smartphone ai neonati: i rischi da 0 a 3 anni

"Da 0 a 3 anni i videoschermi dovrebbero essere vietati" spiega Marta Versiglia. L'infanzia non ha bisogno di schermi che fanno da filtro, ma di vivere esperienze sensoriali che utilizzino tutti e cinque i sensi: il bambino deve muoversi, sperimentare concretamente, giocare, sfogliare con le mani le pagine di un libro. Se si pensa che tutto questo possa essere sostituito da un video si fa un grosso errore. Per spiegare meglio ai genitori questo concetto mi riferisco a Maria Montessori, che parlava di "intelligenza della mano": toccare un tasto, come nel caso del telefonino, non è utilizzare una mano intera ma un dito solo. Un tasto non sostituisce l'esperienza sensoriale".

Che cosa succede se impieghiamo lo smartphone per intrattenere i piccini?

"Se un bambino fissa uno schermo per ore, non ha occasione di sviluppare la manualità. Questo potrebbe comportare grandi probabilità di avere ritardi nel linguaggio e il piccolo potrebbe incorrere in disturbi dell'apprendimento. Spesso nel mio studio arrivano genitori con bambini di 3 anni che tardano a parlare in maniera comprensibile: approfondendo la situazione con i genitori, capiamo che sono abituati da tempo ad utilizzare videoschermi".

Gli effetti dello smartphone sui bambini

"Uno dei miti da sfatare sul tema è che molti genitori pensano che sia più difficile e "traumatico" per il bambino sottrargli il cellulare piuttosto che lasciarlo 2 ore davanti a video di Youtube o altri intrattenimenti. - prosegue Marta Versiglia - A creare questa confusione ha contribuito anche il marketing: "Se gli dai il cellulare fin da piccolo, tuo figlio avrà più possibilità nella vita" è il messaggio subliminale".

Ma la realtà è ben diversa. "Se vogliamo ad esempio che il nostro bambino impari l'inglese, dovremo farlo stare in compagnia di bambini che parlano l'inglese, trovargli una babysitter reale, in carne ed ossa, che parli inglese o cantargli canzoncine e filastrocche in lingua: non dobbiamo piazzarlo davanti al tablet che riproduce un cartone in inglese".

"Per aiutare i genitori a comprendere i reali rischi che si corrono, cito un articolo di Alberto Oliverio, professore emerito di Psicobiologia all'Università La Sapienza di Roma apparso sulla rivista "Vita e pensiero" nel 2014: il bambino piccolo che sta 1 ora davanti allo smartphone corre un rischio di sviluppare un deficit di attenzione 2 volte superiore a chi non lo guarda".

Cosa possono fare concretamente i genitori per evitare questo problema

  • ATTENZIONE AL PROPRIO RAPPORTO PERSONALE CON LA TECNOLOGIA.
    "Con bambini nella fascia 0-3 è importante che i genitori stiano attenti loro stessi a come utilizzano le tecnologie: non ci si può far vedere assorbiti dalla televisione o dal cellulare. Anche lasciare la televisione accesa in sottofondo crea un deficit di attenzione nel bambino: non può concentrarsi su quello che sta imparando. In questa età infatti sono molto attenti al mondo che li circonda: un rumore di sottofondo li distoglie dalla loro naturalità di apprendimento".
  • I GENITORI DEVONO TENERE IN MANO IL TELEFONO.
    "Se come adulti ci facciamo sempre vedere con il cellulare in mano, è naturale che i bambini lo desidereranno" quindi evitiamo di controllarlo ogni due secondi. Importante è anche che il genitore tenga il telefono sempre in mano e non lo lasci mai nelle mani del bambino.
    Ad esempio, se si usa lo stratagemma di far vedere un video al bambino mentre fa l'areosol per evitare che si muova eccessivamente, il genitore deve sempre tenere in mano il telefono. Finito il tempo dell'areosol, lo smartphone viene spento. Naturalmente il bambino protesterà animosamente, ma il genitore non deve cedere. Il compito di educare spetta a lui".

Danni causati dal cellulare sui bambini 3 - 6 anni

Dai tre anni in su vanno considerati altri rischi e messe altre regole.

"L'utilizzo, anche nella fascia 3-6, deve essere sempre limitato perché il bambino continua ad apprendere attraverso le esperienze dirette e la socialità. Per spiegarlo in maniera concreta: non serve un'app che faccia vedere ai piccoli come cucinare, hanno bisogno di sperimentarlo attraverso il gioco simbolico con pentole e cucchiai. Il "far finta di", la base del gioco simbolico, funziona solo se lo si mette in atto concretamente, possibilmente con altri bambini e possibilimente all'aria aperta".

Non sottovalutiamo l'impatto della luce blu: "Mai usare lo smartphone per far vedere video della buonanotte: la luce blu crea disturbi neurofisiologici sul sonno, e le immagini che i bambini vedono dopo cena hanno l'effetto di sovraeccitarli, non di tranquillizzarli. Per questo motivo non andrebbero mai messi  dispositivi tecnologici nella loro cameretta".

Servono poi delle regole, chiare ed essenziali e non affermazioni generiche come "smetti di stare davanti al tablet. "Le regole devono essere comprensibili e precise: niente tv in camera, il pc va tenuto in una stanza comune e utilizzato quando c'è un genitore, non esiste la necessità di avere smartphone personali fino agli 11 anni (anche se sarebbe meglio fino ai 13, prima è sufficiente dare ai figli un cellulare senza internet, eventualmente solo con whatsapp, che si trovano in commercio). Si suppone che i bambini non siano mai lasciati soli fino ai 10 anni: perché dovrebbero avere un cellulare per essere rintracciati?".

Non devono esistere affermazioni come "ridammi il cellulare": "lo smartphone va sempre tenuto dai genitori. Se si vuole lasciare un attimo in mano al bambino per fare una foto, bisogna ricordarsi poi di riprenderselo subito".

E se si vuol vedere un cartone dallo smartphone? "Lo si può vedere assieme al bambino, per mezz'ora massimo. La cosa che va assolutamente evitata sono i videogiochi, perchè con questi si entra nell'area del cervello deputata al piacere e possono diventare una dipendenza".

Come togliere il cellulare ai bambini

Una volta compresi i danni, come possiamo trovare un'alternativa allo smartphone-babysitter?

0-3: I TRAVASI:

"Se il bambino è nella fascia 0-3 e la mamma deve cucinare, basta sistemarlo sul seggiolone e dargli qualcosa si manuale da fare, come degli oggetti da incastrare, un libricino, delle matite per scrivere. Ai bambini piace vedere i genitori che cucinano: gli si può spiegare che cosa stiamo facendo e dargli qualcosa da manipolare. Se sono più grandicelli si possono dare loro degli oggetti da cucina, come pentole e cucchiai, per il gioco simbolico. In una pentolina si può mettere dell'acqua fredda e della pasta da mescolare, così da imitare quello che fa la mamma o il papà".

Il concetto è cercare di dare loro delle attività che possono gratificarli e che in qualche modo possono risultare anche utili per voi: "ad esempio potete metterli a sedere su un tavolino basso e munirli di pomodorini, una ciotolina con dell'acqua e dello scottex. Possono lavare i pomodorini passandoli dentro la ciotola con l'acqua e poi asciugarli con lo scottex, oppure metterli nella ciotola e travasarli in un'altra usando un mestolo con i buchi. E' il principio dei travasi Montessori: vedrete che si concentreranno moltissimo e saranno felici di esserci riusciti. Se si vuole evitare l'acqua, va benissimo travasare la pasta da una ciotolina all'altra".

3-6: I PICCOLI AIUTANTI.

"Nella fascia 3-6 anni i bimbi possono tranquillamente darvi una mano in cucina: provare per credere, ne saranno felicissimi. Possono apparecchiare, tagliare la frutta, aiutarvi in tante piccole mansioni. E ricordatevi che a questa età il momento della "noia" è proprio quello in cui si iniziano ad organizzare da soli per giocare in autonomia". 

AL RISTORANTE. "I locali dove per essere serviti sono necessarie lunghe attese andrebbero evitati. Se si va in pizzeria o in ristoranti family-friendly, ricordatevi sempre di portare uno zainetto con l'occorrente per intrattenere il vostro bambino, selezionandole in base ai suoi gusti.

Un blocco di fogli con matite e pennarelli a cera è un evergreen, ma non sottovalutate anche i libri con gli  stickers o il memory, con carte molto intuitive. Dai 6 anni in su vanno benissimo anche libri e giornalini con labirinti e cruciverba, il domino (esiste anche magnetico) o giochi di carte come Uno, ma anche dinosauri o pupazzetti per il gioco simbolico".

Quello che è importante è la consapevolezza della famiglia: "Il bambino sa che lo zainetto è pieno di giochi, lo smartphone non c'è e il genitore non glielo darà. Quindi il piccolo si organizza di conseguenza e non lo chiederà più".

L'intervistata


Marta Versiglia, pedagogista del CPP – Centro Psicopedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti. Ha scritto il libro "Imparare giocando. Attività Montessori per te e il tuo bambino, per crescere insieme divertendosi" e anche "Attività montessori all'aperto" (Bur Parenting).

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