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I genitori perfetti (per fortuna) non esistono: l'importanza di sbagliare e di chiedere scusa

di Luisa Perego - 24.07.2018 - Scrivici

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Fonte: shutterstock / Di Alena Ozerova
Non solo è complesso essere genitori, ma i genitori stessi vivono quotidianamente uno stress psicologico e una pressione sociale non indifferente nell'esercitare la loro funzione educativa. Rincorrendo un ideale che in realtà non esiste. I genitori perfetti non esistono ed errare è umano. Un genitore consapevole dei propri limiti dà un insegnamento prezioso al figlio che impara così a crescere

In questo articolo

Non esiste il manuale del perfetto papà o della perfetta mamma. Come non esiste un manuale per gestire ed educare i bambini. Soprattutto oggi, non è semplice essere genitori: ci sono tanti i modi di esserlo e non ce ne sono di perfetti.

È un percorso che si fa insieme ai propri bimbi, giorno dopo giorno, fatto di esperienze arricchenti e sfide quotidiane. Che... posso anche essere perse. E non bisogna fare un dramma per questo.

Come sottolinea l'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna, è importante per i genitori "non colpevolizzarsi per eventuali errori commessi, piuttosto sarebbe utile invitarli a riconoscere dove si è sbagliato, per la crescita psicologica personale e dei figli. Essere genitore comporta garantire protezione, insegnare i limiti, far sviluppare la capacità di interazione nel contesto sociale e di gestione dei conflitti, favorire esperienze di autonomia, conservando una condizione di sicurezza. Azioni che richiedono un impegno psicologico costante, non facile da sostenere nella quotidianità".

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Avere una relazione con i propri figli, riconoscere il proprio ruolo ma anche i propri limiti: sono passaggi semplici ma importanti: "il buon esempio, infatti, è più importante di molti insegnamenti verbali. E tutto questo è tanto più valido quando si parla di 'imparare a sbagliare'".

"Siamo essere umani imperfetti"

Non solo è complesso essere genitori, ma i genitori stessi vivono quotidianamente uno stress psicologico e una pressione sociale non indifferente nell'esercitare la loro funzione educativa. Ricorrendo un ideale che in realtà non esiste.

Un ideale di genitore perfetto, sempre attento, che non sbaglia mai. "Tuttavia siamo esseri umani imperfetti e l’errore è inevitabile" ricordano gli Psicologi dell'Ordine della Regione Emilia-Romagna. "Non esiste dunque il genitore perfetto, e per fortuna perché accettando i propri errori e trasformando il proprio comportamento il genitore può dare un esempio concreto di umanità matura. L'ideale, infatti, piuttosto che nell'assenza di errore, è nell'essere consapevoli e nel tentare di correggere i comportamenti negativi, insieme ai figli".

Un genitore consapevole dei propri limiti dà un insegnamento prezioso al figlio che impara così a crescere accettandosi nella propria soggettività e limitatezza fisica e psicologica.

Si sbaglia? L'importanza delle scuse

Oltre a riconoscere lo sbaglio e dove si è sbagliato, è importante la richiesta di scuse "che sono lo strumento di salvaguardia di tutti i rapporti umani e soprattutto di quello con i familiari. In assenza di tale richiesta di fronte a errori che colpiscono le persone può sorgere infatti malessere, sofferenza e rancore". Spesso, ciò che fa più soffrire nelle relazioni non è l’ingiustizia subita, ma la mancanza di riparazione da parte di chi l’ha commessa, cosa che può comportare una crescita del risentimento della persona offesa, causando in alcuni casi un impoverimento del rapporto e perfino la sua chiusura, con possibile profondo turbamento per le persone coinvolte.

Non sei più debole solo perché chiedi scusa a tuo figlio

"Molti genitori possono pensare che scusarsi con un figlio li faccia apparire deboli e meno autorevoli ai suoi occhi. Dimostrare invece di avere capito di aver sbagliato, di essere dispiaciuti di non aver avuto un comportamento rispondente al proprio ruolo e al bisogno del figlio, è indispensabile per dare un'immagine positiva".

In questo modo si insegna che la consapevolezza dello sbaglio aiuta a tollerare la frustrazione associata a esso. E guardando l'altro che sbaglia si può apprendere e crescere insieme.

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Come conclude l'Ordine, "la volontà e l’atto di riparare possono promuovere il perdono, che è l’esito di un lavoro psicologico spesso non facile. Il figlio può sperimentare così sia che si può sbagliare, sia che si può perdonare e apprendere l’importanza di una relazione basata sul rispetto e la fiducia".

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