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Come proteggere i bambini che navigano su internet: tutte le regole

di Alice Dutto - 19.01.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Dal corretto utilizzo di smartphone, tablet o pc connessi, ai consigli su come proteggere i bambini dai social network e dai cyber-attacchi. Ecco una guida completa per mamme e papà

In questo articolo

Quasi tre ore al giorno. È il tempo medio che i ragazzi passano quotidianamente su internet. Si parla invece di 4 ore al giorno sui social. Un tempo lunghissimo, che segnala quanto sia impossibile individuare un netto confine tra la realtà virtuale e quella reale. Ed è un fenomeno che coinvolge sempre più persone a livello globale: stando ai dati Unicef del 2017, nel mondo un utente di Internet su tre è un bambino.

Per questo è ormai inderogabile una riflessione su come proteggere i bambini da internet, attraverso un'educazione appropriata e la presa di coscienza che tutto ciò che fanno attraverso gli strumenti connessi ha serie ripercussioni sulla loro vita reale e viceversa.

I genitori possono fare molto per limitare i rischi della rete e aiutare i loro figli a vivere esperienze positive sul web. Per questo, in occasione del Safer Internet Day, la giornata mondiale istituita il 5 febbraio 2004 dall'Unione europea per sensibilizzare istituzioni, enti, aziende e cittadini della rete sull'importanza di creare un internet più sicuro per tutti, soprattutto per i giovani, abbiamo raggruppato gli articoli più importanti che abbiamo scritto negli anni sul tema in modo da offrire una guida completa ai genitori.

1. Protezione dei bambini che navigano su internet

Internet sicuro: il decalogo per genitori

Educare il bambino al corretto uso della rete, navigare insieme a lui sui vari siti internet, definire tempi e modi di utilizzo, creare account protetti e impostare il controllo parentale per una navigazione sicura, evitando che i piccoli abbiano accesso a determinati siti dai contenuti per adulti.

Carlo Trionfi, psicologo dell'età evolutiva della Cooperativa Minotauro, dà una serie di consigli a mamme e papà. Qui invece trovate 9 semplici regole per navigare in sicurezza della Polizia di Stato.

  1. Informati prima tu. Educare i bambini ai nuovi media spetta in primo luogo alla famiglia.
  2. Usa il parental control. Il web offre infiniti prodotti che permettono una navigazione sicura: sono software a pagamento che bloccano siti porno o immagini violente o pagine con parole chiavi sospette.
  3. Naviga insieme a tuo figlio
  4. Stai all'occhio e segnala tu per primo. Se navigando incappi in qualche sito violento segnala l'abuso alla polizia postale.
  5. Scegli il luogo giusto per il pc di casa. Il tablet e lo smartphone si portano ovunque, ma per il computer di casa scegli uno 'spazio pubblico'. Mai il pc in cameretta.
  6. Regole ferree sull'orario di utilizzo
  7. Privacyalcune informazioni NON si condividono.
  8. Posta sicura. Si possono creare su tablet per bambini account protetti.
  9. Social sì, ma non troppo.
  10. Sul web, tutto resta

Come proteggere tuo figlio dagli hacker

Scegliere baby monitor di qualità, prestare attenzione ai wifi pubblici e usare solo password complesse, prendere dimestichezza del parental control e conoscere il "phishing", ossia le comunicazioni dirette e personalizzate che nascondono però all'interno link malevoli o sistemi per sottrarre dati e password.

Sono questi i consigli stilati da Ermes Cyber Security, startup nata come spin-off del Politecnico di Torino specializzate nella difesa delle aziende da parte dei pericoli legati ai Web Tracker, per proteggere i propri figli dai cyber-attacchi di malintenzionati che possono essere interessati a sottrarre dati personali o realizzare furti d'identità.

2. Bambini e ragazzi sui social network

Come proteggere i bambini sui social network

Un quarto dei bambini fra i 9 e i 10 anni e la metà di quelli tra gli 11 e i 12 usano il social network di Mark Zuckerberg, anche attraverso dispositivi mobili. Il controllo dei genitori è fondamentale: mamme e papà devono sapere che cosa fanno i loro figli in rete e che cosa pubblicano. In più, devono stare particolarmente attenti a quali informazioni condividono loro stessi dei propri bambini sul web. Per non parlare poi dei nuovi ingressi nella famiglia dei social: Instagram, TikTok.

Ecco come muoversi per non sbagliare.

Attenzione a che cosa postate:

  • Mai geolocalizzare le foto. Mai dare informazioni precise sul luogo in cui è stata scattata la foto, meglio creare piuttosto luoghi fittizi. Evitare anche fotografie in contesti troppo riconoscibili, ad esempio di fronte alla scuola, un monumento o una strada particolare.
  • Mai pubblicare il volto dei bambini
  • Mai rendere pubbliche le foto

Inoltre i genitori devono informarsi bene, regolare l'uso della rete ai figli (e controllare quando serve!).

Adolescenti e social network

Sapete che il limite d'età minimo per accedere ai social network è 13 anni? Il limite minimo d'accesso ai social è di 13 anni, ma non c'è modo di verificare che venga rispettato: le piattaforme possono fare poco, il controllo è in mano ai genitori. 

Un genitore deve poi iniziare a preoccuparsi quando si accorge che la vita reale del figlio si sta riducendo per colpa dei social network.

Con uno sguardo d'insieme è possibile rendersi conto se si tratta di un problema transitorio o di un disagio più grande. Non esiste la dipendenza da social, non è una patologia teorizzata: può essere un comportamento spia di un problema più ampio. Spesso ci si dimentica che per aprire un dialogo basta la domanda più semplice: come stai?

3. Il cyberbullismo, come difendere i figli

Online si può anche essere attaccati dai cyberbulli, che possono danneggiare profondamente la vita di un ragazzo. Il web infatti velocizza e aumenta la portata di notizie e offese facendo cadere le vittime in un vortice da cui è difficile rialzarsi. Una volta riconosciuto il problema, però, ci si può difendere: ecco i consigli per mettere al tappeto i cyberbulli.

  1. Studiate la tecnologia che date in mano ai vostri figli. Mettere in mano un Iphone 12 a vostro figlio di 11 anni non è la stessa cosa di dargli una playstation. Gli strumenti tecnologici sono potenti: prima di regalare un nuovo smartphone a vostro figlio, studiatelo, informatevi sulle sue potenzialità e caratteristiche.
  2. Date sempre il buon esempio. Il modo migliore per avviare il vostro bambino a un uso consapevole della tecnologia è la condivisione: provate a sfruttare insieme alcune app dello smartphone o a capire insieme come funziona un social network. Grazie al passaparola, le informazioni che date a lui arriveranno anche al suo gruppo.
  3. Osservate molto. Dovete imparare a essere attenti senza dare troppo nell'occhio: osservate vostro figlio quando ha in mano il telefonino. Concentratevi soprattutto sulle sue espressioni, sulle reazioni immediate dopo che ha dato un'occhiata allo schermo. Imparate anche a conoscere i suoni delle diverse notifiche: un messaggio di WhatsApp "suona" in maniera diversa da uno di messanger o da una notifica Twitter. Se vedete che dopo una particolare notifica si rabbuia, provate a domandargli chi ha scritto, e prestate attenzione se l'episodio è ricorrente.
  4. Educate con la netiquette. Spiegate a vostro figlio che anche in Rete c'è un codice di comportamento di buona educazione: si chiama netiquette e ha alcune regole. Il maiuscolo, ad esempio, equivale a urlare, dunque non si scrivono messaggi tutti in maiuscolo. Spiegate che i social network sono come un grande bar sotto casa pieno di sconosciuti: ci metteremmo mai a gridare a tutti come ci sentiamo, che voti abbiamo preso, di chi siamo innamorati, chi non sopportiamo?
  5. Curate il tono. Uno dei grossi problemi della Rete e una delle cause per cui spesso nascono attacchi che degenerano nel cyberbullismo (critiche esagerate, prese in giro, fotomontaggi, ecc.) è che nel mondo digitale non esiste il "senso del tono". Una frase che di persona, complice lo sguardo o la modulazione della voce, può essere una innocente presa in giro, in rete è percepita in maniera ampliata.

4. Bambini, tablet e smartphone

Consigli per un uso responsabile dello smartphone

Modi, tempi e regole per usare il telefonino, soprattutto quando è connesso a internet.

Ecco le regole elaborate dal Centro Studi Erickson in collaborazione con Serena Valorzi, psicologa e psicoterapeuta, esperta in prevenzione, formazione e trattamento delle New Addictions.

  1. A che età dare il primo smartphone? Senza dubbio, prima di dare uno smartphone, dovremmo aver vissuto un periodo di transizione in cui usiamo insieme il nostro. Cerchiamo poi di essere noi dei buoni modelli. E' importante fare però un accordo: ogni tanto guarderemo i contenuti e fisseremo degli orari per evitare un accesso continuo.
  2. Per quanto si può giocare ai videogiochi? E' necessario che si impostino subito delle regole precise in termini di tempo. Meglio poi non giocare prima che vengano fatti i compiti. Funziona sempre l'adagio "prima il dovere e poi il piacere". Quando si gioca, meglio farlo assieme a un amichetto o con mamma e papà. Se, però, nostro figlio vuole giocare per molto tempo, si arrabbia quando lo chiamiamo a pranzo o a cena, sembra cupo, infelice, non ha amici con cui uscire, va male a scuola, non ci parla più… allora questi sono segnali chiari di uno stato di dipendenza.

Le regole per l'utilizzo dei dispositivi digitali

Scegliere contenuti "edutainment", di qualità, adatti all'età del bambino, bloccare i siti con contenuti inappropriati e poi dare delle regole, limitando il tempo di utilizzo e definendo i momenti e i luoghi della fruizione, che deve essere condivisa con il genitore dal bambino. Ecco le indicazioni degli esperti per un utilizzo corretto dei dispositivi elettronici in un'epoca in cui vita reale e virtuale si compenetrano.

  • Limitare il tempo di visione dei contenuti sullo schermo: le tv non si spengono da sole, quindi dobbiamo farlo noi.
  • Scegliere i contenuti prediligendo quelli "edutainment".
  • Condividere la fruizione e la visione di programmi ed esperienze schermo mediate insieme ai bambini per poterli guidare e supportare.
  • Definire i momenti e i luoghi della visione, prevedendo aree "screen free" all'interno della giornata (ad esempio, il momento dei compiti).
  • Selezionare contenuti di qualità, garantiti per la fascia d'età del bambino.

Unboxing, i rischi

Non lasciate i bambini da soli a guardare i video su YouTube: «spesso hanno un linguaggio volgare e spinto, soprattutto quando si parla di videogame».

In più, nel caso dell'unboxing, sono pieni di messaggi pubblicitari. Un modo per evitare problemi è quello di educare i vostri figli all'acquisto consapevole e a un utilizzo consapevole del mezzo.

Ma che cosa è l'unboxing? E' un video in cui adulti o bambini (di cui spesso vengono solo inquadrate le mani) scartano un giocattolo o un prodotto descrivendo ciò che stanno facendo.

L'unboxing in sé non presenta particolari rischi. Ma comunque non bisogna abbassare la guardia. Ecco gli elementi da tenere in considerazione quando si guarda un video di questo tipo.

  1. Youtube non è una babysitter
  2. Attenzione ai contenuti dei video
  3. Attenzione agli spot

5. Videogiochi, bambini e adolescenti

Come proteggere i bambini dai videogiochi online

"Non lasciate mai i bambini da soli a giocare davanti a internet". È l'appello della Polizia Postale che sottolinea come anche questi mezzi possono diventate un canale per chi cerca di adescare i bambini. Ecco i segnali a cui prestare attenzione per capire se c'è un problema.

  • il bambino/ragazzo cambia comportamento all'improvviso riguardo l'uso del telefonino o del computer: trascorre molto tempo a scrivere sms, a fare o ricevere chiamate, anche in tarda serata e resto molto connesso al Pc;
  • si allontana e apparta ogni volta che riceve o effettua una chiamata con il telefonino o si connette a Internet;
  • è molto ansioso e si rifiuta di farti vedere telefonino o schermo mentre è connesso;
  • consuma molto velocemente il credito del telefonino senza dare spiegazioni;
  • è ansioso o preoccupato quando riceve una chiamata o è connesso. E non ti spiega spontaneamente il motivo;
  • modifica i ritmi sonno-veglia (dorme troppo, dorme poco, ha incubi) o il comportamento alimentare e il rendimento scolastico.

Dipendenze da videogioco online, come intervenire

Matteo Lancini, psicologo, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Minotauro di Milano, autore di numerosi libri sull'adolescenza, spiega le regole per prevenire e risolvere problemi legati alla dipendenza dei ragazzi dai videogiochi.

Ad esempio, fornire delle alternative al gioco, definire precise regole di utilizzo e controllare gli acquisti.

Quando ci si rende conto che la passione per il videogame è totalizzante e prende ogni momento libero della giornata, quello è il momento di intervenire. In adolescenza e preadolescenza è normale che i ragazzi si appassionino a una particolare attività; non va bene, però, se la passione diventa assoluta.

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Revisionato da Luisa Perego

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