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Quarta malattia o scarlattinetta: esiste davvero?

di Valentina Murelli - 02.02.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
La cosiddetta quarta malattia - descritta come una forma lieve di scarlattina - è stata a lungo classificata tra le malattie esantematiche dell'infanzia. Per la maggior parte degli studiosi, però, non è più così: la quarta malattia non esiste e si dovrebbe parlare di esantema atipico.

In questo articolo

Una lieve eruzione cutanea, con piccole macchie rossastre che compaiono a partire dal tronco, magari preceduta o accompagnata da altri sintomi - anche loro lievi e non sempre presenti - come vomito, febbre, mal di gola, disturbi respiratori.

Fino a non molto tempo fa, di un bambino con queste caratteristiche si diceva che avesse la quarta malattia, o scarlattinetta. In pratica, una forma lieve di scarlattina (o, per alcuni, di rosolia), classificata tra le malattie esantematiche tipiche dell'infanzia. [Leggi anche: Malattie esantematiche, sintomi e cure].

In realtà, che questa malattia - descritta per la prima volta nel 1901 dal medico inglese Clement Dukes - esistesse davvero è stata a lungo questione controversa. Ora, però, la maggior parte degli studiosi è d'accordo nell'affermare che non esista, tanto che è effettivamente scomparsa dalle classificazioni più recenti della letteratura scientifica e dai manuali di pediatria.

"Al massimo, quella che una volta veniva chiamata quarta malattia può rientrare tra i cosiddetti esantemi atipici" affermano Francesco Drago e Giulia Ciccarese, rispettivamente responsabile e coordinatrice del Centro per le infezioni cutanee e le malattie a trasmissione sessuale dell'Ospedale San Martino di Genova.

Esantemi atipici, ecco cosa sono


Spiegano Drago e Ciccarese: "Si tratta di esantemi, cioè eruzioni cutanee, causati da vari tipi di agenti infettivi (virus, batteri, funghi, parassiti) o da farmaci, con aspetto più o meno differente rispetto a quello degli esantemi classici, che sono morbillo, scarlattina, rosolia, eritema infettivo, sesta malattia e varicella".

Mentre gli esantemi classici hanno un quadro clinico molto ben definito, e sono sempre causati da uno specifico virus o batterio (per esempio paramyxovirus per il morbillo e lo streptococco beta emolitico di tipo A per la scarlattina), quelli atipici hanno manifestazioni più variegate, e possono essere causati da vari agenti, che possono dare sintomi differenti.

In un'indagine condotta su 260 pazienti - bambini e adulti - con esantema atipico, Drago e colleghi hanno identificato tra le cause più frequenti di questa condizione diversi virus (soprattutto coxsackie, echovirus, adenovirus, enterovirus, rotavirus.

..) e alcuni batteri (streptococco beta emolitico, Escherichia coli, stafilococco aureo...).

Le malattie esantematiche classiche


Come ricorda un articolo pubblicato a novembre 2016 da Francesco Drago e collaboratori, gli esantemi classici sono sei e colpiscono prevalentemente durante l'infanzia. Si tratta di:
- morbillo, o prima malattia, causato da virus (paramyxovirus);
- scarlattina, o seconda malattia, causata da batteri (streptococco beta emolitico di tipo A);
- rosolia, o terza malattia, causata da virus (rubivirus);
- eritema infettivo, o quinta malattia, causata da virus (parvovirus B19);
- sesta malattia, causata da virus (Herpes virus 6B or 7);
- varicella, causata da virus (Herpes zoster).

Cosa fare se il bambino ha un esantema atipico?


Se il bambino manifesta un'eruzione cutanea, anche lieve, magari con altri sintomi, è bene avvertire il pediatra, ma non è detto che ci sia nulla di particolare da fare. "Se il medico diagnostica una malattia esantematica classica, allora si procederà con la terapia del caso, per esempio l'antibiotico nel caso della scarlattina. Altrimenti si può restare a vedere come evolve la situazione" afferma Adima Lamborghini, pediatra di libera scelta a Silvi (Teramo) e membro del Centro studi della Federazione italiana medici pediatri.

Confermano anche Drago e Ciccarese: "Spesso le forme atipiche si risolvono da sole nell'arco di 4/6 giorni, lasciando in alcuni casi un pochino di desquamazione cutanea per qualche altro giorno, ma nulla più". Se invece l'eruzione cutanea persiste o altri sintomi diventano importanti può essere il caso di fare qualche accertamento in più, a partire da un esame del sangue.

Tampone sì o no?


Un'attenzione particolare va prestata al tampone faringeo. "Oggi c'è la tendenza a farlo a tappeto, ogni volta che il bambino ha il mal di gola, magari comprandolo direttamente in farmacia senza neppure sentire il medico" sottolinea Lamborghini. L'obiettivo sarebbe individuare eventuali infezioni da streptococco, ma il punto è che circa il 15-20% dei bambini sono portatori sani del batterio. "Quindi si rischia di dare l'antibiotico a bambini che non ne hanno bisogno, o ai quali non serve, perché il batterio non verrà comunque eradicato". Tampone sì, dunque, ma solo se lo consiglia il medico, in base a una serie di sintomi che vanno oltre il semplice mal di gola.

Il bambino con esantema atipico può andare a scuola?


"Non è detto che la sua condizione sia infettiva, ma se ha un esantema significa che c'è in corso una malattia acuta" afferma Lamborghini. "Dunque sarebbe meglio che stesse a casa a riposo per qualche giorno, per lasciare all'organismo il tempo di riprendersi al meglio". [Leggi anche: Bambini con la febbre? Lasciateli oziare]

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