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Bambini e deficit d'attenzione: l'età precoce potrebbe confondere la diagnosi

di Niccolò De Rosa - 25.01.2017 - Scrivici

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Fonte: Alamy.com
I più piccoli in classe si sono mostrati essere quelli più a rischio iperattività. Secondo una ricerca ciò accade perché il normale ritardo di sviluppo dovuto all'età può essere scambiato con con sindrome ADHD

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A quanto si evince da uno studio pubblicato sul Medical Journal of Australia, l'età ridotta di uno scolaro può essere un fattore cruciale nella diagnosi riguardanti un disturbo di deficit di attenzione e iperattività.

I ricercatori della Curtin University di Perth (Australia) infatti, si sono accorti che, dati alla mano, i casi certificati di Adhd (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) sono risultati essere molto più comuni tra i bambini più piccoli della classe.

Su 311.384 studenti presi in esame e divisi in due gruppi di età (6-10 anni e 11-15 anni), ben 5.937 bambini, ossia l'1,9%, erano in cura con farmaci per il disturbo di deficit di attenzione e iperattività.

Nel gruppo di 6-10 anni,però, i bambini più piccoli avevano il doppio di probabilità di vedersi diagnosticata l'Adhd rispetto ai bambini un po' più grandi.

Secondo gli studiosi una casistica del genere è spiegabile con il fatto che tale disturbo (Es: assunzione di alcol o tabacco), può facilmente venire confuso con un normale ritardo di sviluppo legato all'età.

Comportamenti impulsivi e irrazionali dettati dall'età potrebbero dunque essere erroneamente ricondotti a disturbi trattati con farmaci di cui però non vi è alcun bisogno. Gli autori della ricerca invocano quindi maggior attenzione e strategie di rilevamento della patologia più mirate ed efficaci.

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