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6 cibi che proteggono dalle malattie: quali sono secondo le ultime ricerche

di Sara De Giorgi - 12.06.2018 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Siamo quello che mangiamo. Lo dimostrano le nuove ricerche presentato alla conferenza Nutrition 2018 di Boston, secondo cui uova, noci, latticini, verdure e persino il caffè possono proteggere da alcune malattie.

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Quello che mangiamo è fondamentale per la nostra salute. Alcuni scienziati, che espongono in questi giorni le loro ricerche alla conferenza Nutrition 2018, dal 9 al 12 giugno 2018 a Boston, stanno studiando quanto e come uova, noci, latticini, verdure e persino il caffè possano proteggere da alcune malattie.

Il congresso, organizzato dall'American Society for Nutrition, ha la finalità di presentare le ultimissime ricerche sui benefici di determinati alimenti per la nostra salute e, in particolare, su come alcuni cibi potrebbero ridurre il rischio di diabete, cancro, malattie neurodegenerative e altri problemi di salute. Ecco alcuni degli alimenti più importanti di cui hanno discusso i ricercatori a Boston.

1) Un uovo al giorno contro il diabete

I risultati di uno studio di 12 settimane effettuato da Shirin Pourafshar, dell'Università della Virginia, su individui obesi o in sovrappeso con diabete di tipo 2 dimostrano che le uova possono contribuire a ridurre i fattori di rischio associati al diabete.

Infatti, i partecipanti alla ricerca che hanno mangiato un uovo ogni giorno hanno mostrato miglioramenti nei livelli di zucchero nel sangue (a digiuno) e per quanto riguarda l'insulino-resistenza. Inoltre, mangiare uova non ha modificato in modo significativo i livelli di colesterolo.

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2) Le noci pecan, se assunte quotidianamente, abbassano i rischi cardiometabolici

Dopo quattro settimane di assunzione giornaliera di una piccola manciata di noci pecan interi, gli adulti sovrappeso di età pari o superiore a 45 anni sani hanno mostrato cambiamenti favorevoli per quanto riguarda i fattori di rischio cardiometabolico, tra cui livelli di zucchero nel sangue, l'insulino-resistenza e la funzione cellulare che produce insulina.

Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se una piccola porzione giornaliera di noci pecan contribuirebbe ad abbassare il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete di tipo 2 per gli adulti di mezza età e per gli anziani che sono in sovrappeso o obesi. La ricerca è presentata da Diane L. McKay, Friedman School of Nutrition Science and Policy presso la Tufts University.

3) Prodotti lattiero-caseari a bassa percentuale di grassi contro il cancro

Uno studio, che ha coinvolto 101.677 persone di età compresa tra 54 e 83 anni, ha scoperto che non tutti i prodotti lattiero-caseari sono uguali quando si tratta di ridurre il rischio di cancro del colon-retto. I partecipanti alla ricerca che hanno consumato prodotti lattiero-caseari a bassa percentuale di grassi o fermentati come lo yogurt hanno mostrato un più basso rischio di sviluppare il cancro del colon-retto. La ricerca è di Yumie Takata, Oregon State University.

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4) Verdure e bacche abbassano il rischi di parkinsonismo

Alcuni ricercatori hanno seguito 706 persone per una media di 4,6 anni per capire se il consumo di frutta e verdura può essere specificamente associato a un rischio ridotto di parkinsonismo (un gruppo di disturbi neurologici che causano problemi di movimento simili a quelli osservati nel morbo di Parkinson). La loro analisi ha rivelato che mangiare più verdure (soprattutto verdure a foglia verde) e bacche, ma non altri frutti, può ridurre il rischio di Parkinsonismo e rallentarne la progressione negli anziani. Lo studio è presentato da Puja Agarwal, Rush University Medical Center.

5) Funghi commestibili contro le infiammazioni

Un'analisi dei polisaccaridi PPEP-1 e PPEP-2 dal fungo commestibile Pleurotus eryngii ha rivelato che tali carboidrati complessi possono inibire le risposte infiammatorie indotte. I risultati della ricerca presentata da Gaoxing Ma, Università agricola di Nanchino e Università del Massachusetts, Amherst, dimostrano le proprietà anti-infiammatorie dei funghi ed evidenziano il potenziale di PPEP-1 e PPEP-2 come integratori alimentari al fine di ridurre le risposte infiammatorie.

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6) Caffè alleato del fegato

Uno studio condotto su oltre 14.000 persone, di età compresa tra 45 e 64 anni, ha rilevato che gli individui che bevono tre o più tazze di caffè al giorno hanno un rischio inferiore di ricoveri legati al fegato rispetto a coloro che non bevono mai caffè. Le nuove scoperte forniscono la prova che i bevitori di caffè possono avere un minor rischio di malattie del fegato.

La ricerca è di Emily Hu, la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.

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