Home Bambino Salute

La disfonia infantile: risponde la logopedista

di Vittoria Fredro - 09.04.2019 - Scrivici

linguaggiobambini.600
Fonte: shutterstock
La disfonia infantile: che cos'è, come riconoscerla, i segnali più comuni le cause e alcuni esercizi da fare. Risponde la logopedista.

In questo articolo

La disfonia infantile è un disturbo caratterizzato da un comportamento di sforzo vocale che determina una modificazione del timbro, che spesso diventa rauco e grave.

L’essere umano utilizza la parola per entrare in relazione con i suoi simili. Dunque, per rintracciare la causa della disfonia nel bambino, è opportuno analizzare la relazione che intercorre tra gli elementi che caratterizzano il bambino stesso e considerare altresì il suo contesto familiare e sociale.
Si riconoscono essenzialmente due tipi di disfonia:

  • la disfonia organica
  • e la disfonia funzionale.

Video: La disfonia nei bambini

In questo video la logopedista, la Dott.ssa Silvia Mari, ci parla di disfonia infantile. Da cosa è causata e come intervenire.

La disfonia organica

Si parla di disfonia organica, quando nel bambino è presente un’alterazione di tipo morfologico o neuromuscolare che coinvolga le corde vocali.

La disfonia funzionale

Si parla di disfonia funzionale nel caso in cui il bambino faccia un uso inappropriato degli organi deputati alla produzione della voce.
In quest’ultimo caso gli organi respiratori e laringei sono utilizzati in maniera eccessiva e ne consegue un’alterazione della qualità vocale. Tuttavia in alcuni casi possono coesistere tanto cause organiche, quanto cause funzionali, determinando così una disfonia complessa o mista.

Segni più comuni di disfonia infantile

La voce del bambino disfonico può avere le seguenti caratteristiche:

  • Voce rauca: è percepibile un tono di voce graffiante, anche in assenza di eventuali patologie respiratorie;
  • Mancanza di fiato: spesso questi bambini gestiscono male il flusso espiratorio per la fonazione, per questa ragione in alcuni casi non hanno sufficiente fiato per terminare una frase;
  • Sbalzi di intensità;
  • Affaticabilità vocale;
  • Senso di secchezza alla gola.

Cause della disfonia infantile

La disfonia ha un’eziopatogenesi multifattoriale, infatti può derivare da patologie di interesse otorinolaringoiatrico, fattori affettivi e relazionale, una predisposizione anatomica o anche squilibri posturali.

In funzione di queste considerazioni emerge chiaramente come sia necessario un approccio globale, piuttosto che l’attuazione di azioni localizzate.


Per questa ragione è opportuno effettuare in primo luogo una valutazione foniatrica e logopedica, ma, a seconda delle necessità del bambino, anche una valutazione posturale o oculistica, ortottica e odontoiatrica ecc...

Trattamento logopedico

In tale contesto il logopedista è la figura professionale che può intervenire mediante un counseling alla famiglia, al fine di favorire la presa di coscienza della genesi multifattoriale della problematica del proprio bambino, e proporre successivamente un progetto pedagogico riabilitativo, che presuppone necessariamente la motivazione del bambino stesso per migliorare la sua disfonia.


Nonostante alcuni autori sostengano che la patologia disfonica possa risolversi spontaneamente con la muta vocale, e dunque sarebbe sufficiente l’attuazione di un approccio indiretto consistente in un’attività di counseling e di modifica dell’ambiente familiare e scolastico, attualmente è dimostrata l’efficacia di interventi diretti.


Questi ultimi includono, oltre a un’attività di counseling rivolta ai genitori, un programma di educazione vocale di specifica pertinenza logopedica.
Solitamente nel bambino è riscontrabile una scarsa coscienza del sintomo disfonico, una scarsa motivazione al trattamento e un livello di attenzione piuttosto basso, dunque un tipo di terapia molto apprezzata dai bambini è quella di gruppo, che può essere utile per creare un’esperienza piacevole, per favorire l’autopercezione e l’ascolto della voce degli altri, oltre che per perseguire gli obiettivi vocali.


Esempi di esercizi che vengono proposti durante la seduta logopedica, e che sono molto apprezzati dai bambini appartengono al “Metodo Propriocettivo Elastico”, il cui protocollo terapeutico si articola in sette livelli, che consistono nel controllo fattori di rischio, nella sensibilizzazione vocale, nell’eliminazione dei meccanismi di sforzo eccessivi, nella proiezione della voce, nella sensazione di libertà, nella normalizzazione abilità fonatorie, nella discriminazione uditiva e nel miglioramento dizione e dell’intellegibilità della parola.


Secondo questo approccio risulta essere particolarmente utile la proposta di specifiche posture facilitanti; inoltre viene proposto l’uso di specifici strumenti atti a modificare la propriocezione orale e della lingua.
Infine vengono proposti al bambino esercizi basati sull’”equilibrio instabile”; ad esempio il bambino deve immaginare di giocare a bowling e di dover colpire con la sua voce i birilli localizzati nell’angolo in fondo alla stanza. Si invita il bambino a considerare la voce come una palla da bowling nelle sue mani e in seguito si invita a lanciarla in un punto in basso e dritto davanti a sé.

L’igiene vocale nei bambini

Inoltre il logopedista provvederà a fornire norme di igiene vocale.

In particolare verranno spiegati al bambino semplici concetti di anatomo-fisiologia riguardo la produzione della voce, si inviteranno i genitori ad evitare atteggiamenti repressivi e punitivi nei confronti della disfonia del proprio bambino e si sensibilizzerà il bambino stesso riguardo gli effetti che la propria voce produce sugli altri.

In aggiunta è bene specificare che può essere utile

  • predisporre umidificatori in casa,
  • evitare di fumare in luoghi frequentati dai bambini,
  • ma anche evitare l’imitazione di voci e versi goffi.

Bibliografia

-“Le disfonie infantili: una proposta terapeutica”, Roberta Mazzocchi

Sull'autrice Vittoria Fredro


Laureata con lode in Logopedia presso l’Università degli Studi di Perugia con una tesi intitolata: “Comunicazione Aumentativa e Alternativa nel paziente afasico: il ruolo delle funzioni esecutive”, attualmente frequento la Laurea Magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie presso la stessa università. Durante il mio percorso di studi ho acquisito competenze per la valutazione e il trattamento logopedico di pazienti dell'età evolutiva, adulta e geriatrica e attualmente esercito la professione in provincia di Perugia e Terni.

Crea la tua lista nascita

lasciandoti ispirare dalle nostre proposte o compila la tua lista fai da te

crea adesso

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli