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Sintomi:
Si tratta di un'infezione (virale o batterica) dell'orecchio che si verifica spesso in concomitanza o a seguito di un raffreddore o un'infezione alla gola. Il sintomo più comune è il dolore all'orecchio, che nei bambini bambini più piccoli si manifesta con la tendenza a portare una mano all'orecchio, irritabilità e pianto. Può essere presente anche febbre e, a volte, fuoriuscita di pus dall'orecchio. L'otite è molto diffusa in età pediatrica perché, a causa della sua particolare conformazione anatomica nei piccoli, è più facile il ristagno di liquidi nell'orecchio medio.
Se il bambino ha meno di un anno, presenta condizioni generali molto compromesse o c'è fuoriuscita di pus, in genere il medico prescrive subito un antibiotico (di solito amoxicillina). In tutti gli altri casi le Linee guida della Società italiana di pediatra sull'otite media acuta suggeriscono la strategia della "vigile attesa": in pratica si aspetta un paio di giorni, somministrando al massimo dell'antidolorifico (paracetamolo o ibuprofene) per vedere come evolve la situazione.
Passato questo periodo, il pediatra ricontrolla il bambino e decide se l'antibiotico serve davvero oppure no. Durante l'otite può verificarsi qualche disturbo dell'udito: se dura più di tre mesi è bene consultare un otorinolaringoiatra.
L'allattamento esclusivo al seno per sei mesi, la non esposizione al fumo passivo di sigaretta, il lavaggio frequente delle mani del bambino e la limitazione dell'uso di ciuccio e biberon sono tutti fattori che riducono il rischio di sviluppare otite.