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La tecnologia fa male ai bimbi? Quattro domande per capire se l'utilizzo è eccessivo

di Niccolò De Rosa - 07.01.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Un recente studio inglese ha evidenziato come non ci siano prove sufficienti per affermare che gli schermi di tablet e computer siano effettivamente dannosi. Piuttosto è importante chiedersi se il tempo passato davanti a simili device sia disciplinato e non sottragga energie ad attiività di maggior qualità.

In questo articolo

Secondo il Royal College of Paediatrics and Child Health britannico, lo schermo di un device tecnologico non fa male in sé, ma può risultare dannoso se il suo utilizzo va a sostituire altre attività importanti come il sonno, il movimento fisico o il tempo di qualità da trascorrere con la propria famiglia.

Quattro domande da porsi
In famiglia il tempo passato davanti ai dispositivi tecnologici è sotto controllo?
Esso interferisce con le attività famigliari?
L'uso dei device interferisce con il sonno?
Siete in grado di controllare lo stimolo a mangiare mentre usate i dispositivi?

Un diverso punto di vista

Tale nuova prospettiva - leggermente in controtendenza con l'orientamento generale che vede che negli schermi luminosi di smartphone e tablet un nemico da combattere - è emersa in seguito alla revisione di alcuni recenti studi pubblicati su Bmj Open.

Secondo tali ricerche, condotte anche dallo stesso presidente del collegio britannico Russel Viner (UCL Institute of Child Health di Londra), hanno infatti mostrato come ad oggi non esistano prove sufficienti per affermare che gli schermi luminosi siano pericolosi per la salute di bambini e adolescenti.

Certo, esiste certamente un legame tra il troppo tempo passato davanti agli schermi e problemi come obesità, malattie cardiovascolari, ansia o depressione, ma non è ancora chiaro se siano gli schermi a causare danni o se invece siano i soggetti affetti da queste patologie ad essere dipendenti da simili dispositivi.

Quattro domande risolutrici

Per gli esperti dunque imporre restrizioni draconiane sull'uso di tablet, pc o cellulari potrebbe non solo rivelarsi inutile, ma anche controproducente, poiché questi strumenti sono ormai una componente inscindibile della società moderna.

"The genie is out of the bottle" - il genio è fuori dalla lampada - ha affermato Russel Vine, ed è impossibile rimetterlo dentro!

Ma allora cosa può fare un genitore per tutelare la crescita dei propri figli? Può iniziare a porsi qualche domanda sul tipo di utilizzo adottato in casa.

I pediatri inglesi suggeriscono quattro "grandi" domande:

  1. In famiglia il tempo passato davanti ai dispositivi tecno è sotto controllo?
  2. Esso interferisce con le attività famigliari?
  3. L'uso dei device interferisce con il sonno?
  4. Siete in grado di controllare lo stimolo a mangiare mentre usate i dispositivi?

Se le risposte a questi quesiti sono tutte positive, allora non c'è molto di cui preoccuparsi.

Se invece tali domande vi hanno aperto gli occhi su abitudini poco salutari (es: merende eccessive mentre si guarda Netflix o ore piccole passate a scrollare la home di Facebook), allora sarebbe meglio intervenire.

Ma come fare? Anche in questo caso gli esperti hanno dei suggerimenti da offrirci per ridurre lo "screentime" senza apparire troppo rigidi: i momenti del pasto, ad esempio, possono costituire un ottimo intervallo in cui vietare espressamente dispositivi tecnologici.

Ma noi adulti dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio!

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