Imparare a leggere e scrivere in modo divertente, spontaneo e naturale. Sono i presupposti del metodo Siglo, ideato dal maestro di scuola primaria Giovanni Meneghello dopo molti anni di esperienza sul campo. Ha contribuito a diffondere il metodo il professor Claudio Girelli, docente e ricercatore presso l’Università di Verona, che appassionatosi al metodo ha creato tre testi, tra cui uno che consente alle famiglie di creare il contesto ideale per apprendere la lettura e la scrittura: “Le parole sono un gioco. Scoprire il piacere di leggere e scrivere il famiglia”.
Un metodo "ortogenetico"
Il nuovo approccio educativo segue il naturale processo di crescita e di sviluppo di ogni bambino, rispettando i suoi tempi e le sue caratteristiche specifiche. «Imparare giocando è fondamentale, perché la motivazione all'apprendimento rimane alta, i bambini non hanno paura di sbagliare e così imparano più facilmente» spiega la pedagogista Sara Caretta, responsabile assegnata per Progetto Siglo operante presso la Cooperativa Pedagogika di Vicenza.
È un approccio che si può utilizzare anche in età pre-scolare, fin da quando il bambino è molto piccolo (circa due anni e mezzo) e che è stato definito come “ortogenetico”, «perché sviluppa da subito le abilità corticali che il bambino possiede già fin dalla nascita, seguendo il naturale sviluppo del suo cervello».
I presupposti
Sono diverse le specificità del metodo Siglo:
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L'approccio si basa sull'utilizzo delle sillabe e non sulle singole lettere
Questo per rispettare il naturale processo di apprendimento dei bambini, che parte proprio dall'innata inclinazione a parlare usando le sillabe. Ecco allora che si utilizzano delle “sillabe globali”, basandosi cioè sulla corrispondenza tra i suoni del linguaggio parlato e i segni del linguaggio alfabetico (è più semplice imparare a leggere e scrivere la sillaba “SA” piuttosto che una sola lettera, come la “S”); -
Il metodo si basa poi sulla relazione bambino-genitore
Tutto nasce dal racconto che il bambino fa della sua giornata e delle sue emozioni. Da lì si parte per costruire le conoscenze del piccolo, rafforzando il legame tra lui e l'adulto. E questo non tanto per acquisire una tecnica, ma quanto piuttosto per aprirsi a un linguaggio che consenta di comprendere e comunicare la propria esperienza. Da qui nasce il piacere di educare, di essere genitori, vivendo pienamente il proprio essere adulti nella dimensione della genitorialità responsabile. -
L’obiettivo è che il bambino diventi il più possibile autonomo nelle proprie azioni e le possa auto verificare, questo infatti gli permette di acquisire consapevolezza delle sue capacità e di migliorare la sua autostima in modo realistico. -
Tutte le attività proposte prevedono un aumento di grado di difficoltà nel tempo.
Ma è il genitore (o l'insegnante) che valuta e adatta il percorso del bambino a seconda dei suoi progressi e rispettando i suoi tempi.
«In questo modo - riprende l'esperta - il bimbo può giocare apprendendo, in modo autonomo, che la parola parlata corrisponde a quella scritta e che ha una funzione specifica: trasmettere dei significati. A ogni suono sillabico della parola parlata, poi, corrisponde un particolare segno, anch'esso sillabico: così apprendere il linguaggio alfabetico diventa spontaneo e si può stimolare attraverso attività ludiche senza necessità di “insegnare” qualcosa, ma soltanto impegnandosi nel sostenere l'interesse e la curiosità del bambino».
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Obiettivi e risultati
Il metodo, che si articola in diverse fasi e attività, non impone dunque una tecnica, «ma offre degli strumenti per far fiorire tutte le diverse potenzialità del bambino sviluppando così una motivazione intrinseca che gli consente di comprendere che imparare a leggere e a scrivere serve a lui per comunicare le sue emozioni e i suoi vissuti. Come si può notare questo metodo porta il bambino ad amare la lettura e la scrittura prevenendo o riducendo l’insuccesso scolastico perché non è vissuto come un obbligo e un’imposizione».
Il metodo è già stato adottato da molte famiglie e scuole e non solo per imparare a leggere e a scrivere: «Consente un arricchimento della relazione genitore-figlio e un potenziamento delle abilità del bambino consentendogli di divenire un adulto del domani capace di problem solving e di un pensiero interiore unico».
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