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Bambini che bevono poco: cosa fare?

di Francesca Soccorsi - 31.10.2017 - Scrivici

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Fonte: pixabay
Come intervenire per fare assumere la giusta quantità d’acqua. Indispensabile per la crescita, ma anche per andare bene a scuola

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Il 58% dei piccoli in età scolare beve meno di un litro d’acqua al giorno (fonte Gfk): troppo poco rispetto ai livelli di assunzione indicati dalla Società italiana di nutrizione umana per la fascia di età 7-10 anni, ovvero 1800 ml.

«L’acqua è importante almeno quanto il cibo. Ogni giorno nel bambino la perdita, dovuta a diuresi, respirazione e sudorazione, è pari in media al 15% del suo peso corporeo, quindi è indispensabile reintegrarla a intervalli regolari. Tra l’altro i bambini, al pari degli anziani, sentono tardi lo stimolo della sete, cioè solo quando il corpo è già in riserva», avverte Cinzia Longobucco, biologa nutrizionista a Bari.

TUTTI I RISCHI DEL “RIMANERE SENZA” LA GIUSTA IDRATAZIONE

Perché è essenziale che il bambino beva a sufficienza? «L’acqua è fonte di minerali indispensabili, come magnesio e potassio, assicura la corretta densità del sangue, permette ai reni di eliminare le sostanze di scarto, garantisce la termoregolazione, stimola il transito intestinale e agisce da solvente per i nutrienti ingeriti. In pratica favorisce l’assorbimento di sostanze indispensabili come amminoacidi, glucosio, vitamine e sali», risponde l’esperta.

Se l’organismo ne è carente, il bimbo può quindi andare incontro a sintomi quali mal di testa, stanchezza e difficoltà di concentrazione. «Questo succede perché anche il cervello ha bisogno di un’idratazione costante: se si perdono liquidi, cala anche la lucidità. Basta una condizione di moderata disidratazione, con una perdita di circa il 2% del peso corporeo, per andare incontro, per esempio, a difficoltà nel fare i compiti.

A maggior ragione se tuo figlio fa sport, sia perché i muscoli hanno bisogno d’acqua per lavorare, sia perché il corpo non riesce a smaltire l’acido lattico prodotto durante lo sforzo, anche quello richiesto da una semplice partita di calcio fra amici», chiarisce ancora la dottoressa Longobucco. Una nuova ricerca dell’Associazione italiana per lo studio della tosse (Aist) rivela inoltre come i bimbi che non bevono abbastanza vadano incontro a episodi di tosse più I frequenti.

«Il 90% dei piccoli non correttamente idratati accusa il problema nel corso dell’anno, contro il 52% dei normo-idratati. Questo perché l’acqua protegge l’epitelio dell’apparato respiratorio e favorisce anche l’eliminazione del muco», afferma il dottor Alessandro Zanasi, presidente Aist.

«Inoltre, se l’organismo è carente di liquidi, aumenta la produzione di istamina, sostanza che favorisce anche nei più piccoli l’insorgenza di reazioni allergiche e asmatiche».

NON SOLO LIQUIDI, ANCHE CIBI

Oltre a riempire spesso il bicchiere di tuo figlio durante i pasti come al momento della merenda, puoi favorire la sua corretta idratazione proponendogli cibi “furbi”.

«Via libera alle minestrine a base di brodo, ai pomodori, che sono costituiti per il 94,2% d’acqua, e alla zucca, la cui polpa contiene circa il 95% di acqua», suggerisce la dottoressa Longobucco. In più, prova a invogliarlo a bere preparandogli l’acqua aromatizzata suggerita qui sotto dall'esperta.

Bevanda aromatizzata alla menta


Cosa ti serve:
1 l d’acqua
3 rametti di menta fresca
1 limone

Versa l’acqua in una caraffa e aggiungi i rametti di menta, quindi lascia in frigorifero per 3 ore. Poi spremi il limone nell’infuso e riempi un bicchiere, lasciando riposare 15’ a temperatura ambiente prima di farlo bere a tuo figlio.

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