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Cantare fa bene alla salute e alla psiche dei ragazzi

di Francesca Trabella - 04.05.2022 - Scrivici

cantare
Fonte: Shutterstock
Cantare non è solo divertente. Far parte di un coro fa bene alla salute e alla psiche dei ragazzi. E aiuta i timidi a farsi coraggio.

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Cantare è una sorta di gioco che aiuta a crescere

Cantare è un'attività che i bambini generalmente amano.

È un gioco, un'attività divertente, ma anche un'occasione di crescita e di benessere, tanto più se si canta insieme ad altri, in un contesto corale. Infatti, come spiega Laura Ratti, docente di scuola primaria a Erba (Como), esperta in canto e guida di un coro di oltre 100 bambini di 8-9 anni, "cantando con altri bambini, gli estroversi trovano una 86 ulteriori possibilità ulteriore di esprimersi, gli esuberanti si allenano all'ascolto e al rispetto delle regole e del prossimo, mentre i più timidi scoprono la bellezza e la forza di sentirsi parte di un gruppo".

Benefici a 360 gradi

Ma ci sono anche vantaggi trasversali, che interessano tutti i piccoli coristi al di là del loro temperamento: "Cantare stimola gli ormoni del benessere riducendo quelli legati allo stress, inoltre consente una respirazione più profonda e quindi una maggiore ossigenazione di organi e tessuti", illustra Marcella Ascari, psicologa psicoterapeuta sistemico-relazionale e mediatrice familiare a Modena.

"Non solo, esercita anche la capacità di articolare le parole, migliora la pronuncia e sviluppa il ritmo del parlato. Infine potenzia la memoria e le diverse intelligenze: emotiva, creativa, sociale".

Cantare insieme contro il bullismo

Inoltre, come racconta Anna Oliverio Ferraris nel libro Piccoli bulli crescono (Bur), la musica può avere effetti sulla sensibilità e l'intelligenza dei bambini e rappresenta uno strumento di prevenzione del bullismo.

L'educazione musicale, spiega la psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, già docente di Psicologia dello sviluppo alla "Sapienza" di Roma, educa alla concentrazione con effetti positivi anche in altri ambiti di studio: matematica, geometria, lingua... E in particolare i piccoli coristi, dovendo coordinarsi per eseguire un pezzo insieme, imparano ad apprezzare i reciproci sforzi e il gioco di squadra. "Facendo attivamente musica insieme - spiega citando Hans G.

Bastian, pedagogista e cultore di musica, coordinatore di un progetto di educazione musicale in alcune scuole primarie di Berlino - si può imparare a relativizzare la propria posizione, a darsi davvero da fare per un buon risultato di tutto il gruppo". Insomma, fare musica insieme, cantare insieme genera una comunanza di intenti, una circolarità delle emozioni che contribuisce a contrastare la noia e la violenza. In altre parole: è un modo per educare bambini e bambine più tolleranti e collaborativi.

Stonati? Benvenuti!

Forse non hai mai pensato di inserire tuo figlio o tua figlia in un coro perché credi che sia stonato o non abbia una bella voce. "Ma i soggetti veramente stonati sono rari", osserva Laura Ratti. "Nella maggior parte dei casi si tratta di bambini 'trattenuti' a livello relazionale. La loro contrazione si riversa anche nell'espressione e si ripercuote sull'intonazione. In questi casi, gli inviti al silenzio o le osservazioni a impiegare la voce in modo più preciso bloccano ulteriormente, mentre un'esperienza corale può favorire il rilassamento e l'autostima, e di conseguenza l'ottenimento di risultati canori prima impensati. Già, perché il coro è un luogo di cooperazione e di rispetto, dove bambini e bambine si sentono protetto dal gruppo. Da una parte ciascuno capisce che il suo apporto è fondamentale, dall'altra sa che, in caso di errori e incertezze, può contare sull'aiuto altrui".

Uno spunto domestico

"Cantare con altre persone favorisce il senso di unione e i legami affettivi: perché non provi a farlo con tuo figlio o con tua figlia?", propone Marcella Ascari. "Chiedi di insegnarti i brani appresi al coro, impersonando tu il ruolo di allieva e lui o lei quello di maestro o maestra. Oppure ingegnatevi a creare canzoncine vostre, inserendo testi personalizzati su melodie facili e orecchiabili 'rubate' da titoli noti".

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Consigli pratici

1) Scegli un coro realmente adatto ai bambini. Informati sul repertorio, che dovrebbe rispettare le possibilità delle corde vocali infantili e non richiedere tecniche al di là della loro portata.

2) Meglio evitare i gruppi che scimmiottano gli stili in voga e gli atteggiamenti vocali dei cantanti da hit parade: sono spesso controproducenti per la voce in formazione.

3) A casa, trattieniti dal correggere tuo figlio quando canticchia liberamente, magari mentre è impegnato nelle sue attività: è un momento sacro, in cui sperimenta il suo canale vocale. Non importa se sbaglia la melodia, il testo o entrambe le cose!

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Aggiornato il 29.08.2017

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