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Homeschooling, come funziona l’educazione parentale

di Alice Dutto - 28.06.2019 - Scrivici

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Fonte: Alamy
La legge prevede la possibilità di educare i propri figli a casa. Ecco come funziona l’educazione parentale e in che cosa differisce dalla scuola tradizionale

In questo articolo

«L’Educazione Parentale (homeschooling) è l’istruzione impartita dai genitori o da altre persone scelte dalla famiglia ai propri figli. Si può coinvolgere nell’educazione chiunque abbia la voglia e la capacità di trasmettere conoscenza e abilità, sfruttando tutte le fonti di conoscenza e competenza che sono disponibili nell’ambiente circostante alla famiglia» spiega Erika Di Martino, esperta di educazione e homeschooling e fondatrice del Network Italiano Educazione Parentale.

I dati

I ragazzi educati a casa negli negli Stati Uniti sono all’incirca 2 milioni, mentre sono pressoché 70mila in Inghilterra, 60mila in Canada, 3mila in Francia e 2mila in Spagna (dati relativi al 2012) - afferma Di Martino -. In molti Paesi siamo arrivati alla terza generazione di homeschoolers. In Italia non si hanno statistiche definitive, ma le famiglie che rifiutano la scuola sono all’incirca un migliaio».

I presupposti legislativi dell’homeschooling

Chi sceglie l'Educazione Parentale deve sottostare solo alla legislazione statale: non è quindi soggetto a norme regionali o provinciali. Con questa forma educativa si può coprire tutto il ciclo di studi di uno studente, fino all'università.

«Legislativamente, la garanzia dell'assolvimento del dovere all'istruzione avviene attraverso l'autocertificazione dei genitori di avere la capacità tecniche e economiche per provvedere all'educazione dei propri figli». Non serve quindi che i genitori siano docenti per poter insegnare ai loro figli.


Ogni anno si può scegliere di rientrare nel sistema scolastico tradizionale. «Gli esami di idoneità e quelli di licenza vengono fatti per formalizzare la carriera scolastica dello studente homeschooler o per stabilire il livello dell’apprendimento dello studente nel momento in cui si desidera farlo rientrare nel percorso scolastico tradizionale. Il bambino/ragazzo si presenta a questi esami come privatista».


Come funziona l’homeschooling

«Per fare educazione parentale non c’è bisogno di alcun permesso: è un diritto sancito dalla Costituzione. L’homeschooling è parte integrante dell’offerta formativa in Italia. Si deve semplicemente, ogni anno, mandare una dichiarazione di educazione parentale presso la propria dirigenza scolastica (quella di zona). Si tratta di una semplice notifica».

Si può fare educazione parentale dalla scuola primaria fino alla scuola secondaria di secondo grado. «Per passare da un grado all'altro basta fare richiesta di esame presentando il proprio programma personalizzato nel mese di aprile alla dirigenza scolastica della propria zona».

Per quanto riguarda l'insegnamento, non c’è un unico metodo: ogni famiglia decide i tempi e le modalità per educare i propri figli. «Alcuni preferiscono seguire degli orari giornalieri, utilizzando i testi e programmi scolastici; altri desiderano affidarsi a un apprendimento più naturale e spontaneo dove si assecondano i bisogni, gli interessi e capacità dei figli in veste di aiutanti e guide. I nostri figli non smettono mai di imparare, perché ogni cosa che fanno è un’occasione educativa».


Questo non vuol dire che i bambini siano confinati in casa: «Ci organizziamo per inserirli nella società attraverso attività mirate, come la partecipazione alle attività del quartiere o delle biblioteche, ma anche aderendo agli eventi organizzati dalla rete di homeschooler, molto attiva fin dal 2012, come compleanni, gite e attività pomeridiane sportive, culturali e artistiche».

Differenza tra homeschooling e scuola parentale

«Scuola parentale e homeschooling sono due cose diverse. La prima è formata da un’associazione di genitori che decide di educare i propri figli demandando l’insegnamento a dei docenti scelti dagli stessi membri dell’associazione. La scuola parentale ha un regime finanziario e i luoghi in cui viene svolta devono essere a norma e controllati dalla Asl. C’è dunque un insegnante, un luogo deputato all’insegnamento e un orario da rispettare. L’homeschooling, invece, si svolge in famiglia: è il nucleo familiare che si prende la responsabilità educativa dei propri figli con tempi e modi propri».

Perché scegliere l’homeschooling

«Le persone arrivano all’homeschooling per diverse motivazioni e interessi: in genere, perché i bambini hanno necessità speciali, o perché sono malati, o ancora perché le famiglie vogliono offrire un’educazione personalizzata ai loro figli» sottolinea Erika Di Martino. Con questo non vuol dire che sia una scelta migliore rispetto alla scuola tradizionale: «Si tratta di un’opportunità in più ed è importante che i genitori siano consapevoli di questa possibilità e facciano una scelta informata».

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