«Mamma, papà, mi aiutate con i compiti di analisi logica?»
Se questa domanda vi imperla la fronte di sudore e abbassa la vostra temperatura corporea di almeno cinque gradi, allora forse un bel ripasso sui predicati potrà essere un salvagente adeguato per non farsi trovare impreparati in caso d'emergenza.
Indice:
Definizione
Il predicato verbale è costituito da un verbo predicativo, che definisce una relazione tra soggetto e oggetto presenti all'interno di una frase. In sostanza ci fornisce informazioni sull'azione svolta dal soggetto.
Esempio
Il verbo può essere di forma attiva, passiva o riflessiva, transitiva (permette un complemento oggetto) o intransitiva (non permette un complemento oggetto).
Sono predicati verbali unici e completi le voci verbali costituite con verbi servili (dovere, potere, volere) o fraseologici (stare, sapere, cominciare).
Definizione
Il predicato nominale è formato, nella maggior parte dei casi, dall'unione del verbo essere ( in questo caso chiamato "còpula") ad un nome o un aggettivo che si riferiscono al soggetto, denotandone una qualità e completando il significato del verbo essere, il quale da solo non può reggere il significato della frase.
Esempio
Il predicato nominale dunque ci dice cos'è o com'è il soggetto della frase.
Oltre al verbo essere però, ci sono altri verbi, i cosiddetti verbi copulativi, che assumono lo stesso valore del verbo essere (sembrare, diventare, restare, rimanere, riuscire, vivere, morire ecc..) .
Anche in questo caso, come con il verbo essere, serve un altro elemento a cui agganciarsi per completare il senso della frase.
FONTE: Il Quaderno delle Regole di Italiano " di Milena Catucci, La Fabbrica dei Segni Editore; Treccani