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Scuola: 8 consigli per affrontare una brutta pagella

di Federica Baroni - 20.06.2017 - Scrivici

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Fonte: Di VGstockstudio / shutterstock
Il rendimento scolastico di un bambino dipende soprattutto dall'ambiente in cui cresce e dal tipo di educazione ricevuto. Ecco perché una brutta pagella può essere l'occasione per esaminare il proprio stile genitoriale e per decidere di fare dei cambiamenti. "Vostro figlio deve essere aiutato ad amare lo studio e deve ricevere un'educazione il più possibile equilibrata: né troppo permissiva né troppo rigida" spiega Isabella Milani, insegnante e autrice di "Maleducati o Educati Male?" (Vallardi).

In questo articolo

Il momento della consegna della pagella è arrivato. Ma non sempre i risultati sono positivi. E in questi casi come deve intervenire un genitore?

"Il comportamento di un figlio è il risultato di molti fattori" spiega Isabella Milani, insegnante, blogger e autrice di "Maleducati o Educati Male?" e "L'arte di insegnare" (Vallardi), "la prima cosa da fare è quindi cercare le cause che lo hanno portato a risultati scolastici negativi".

1. Riflettere sui possibili motivi

Prima di tutto dovete analizzare se dietro lo scarso rendimento scolastico di vostro figlio c'è qualche motivo famigliare. "Problemi coniugali, di salute o economici potrebbero influire sulla pagella. Ci sono famiglie dove il padre è disoccupato, la madre non c’è mai perché lavora per due; ci sono bambini piccoli che vengono affidati ai fratelli maggiori, che quindi non hanno tempo per studiare, o stanno fuori tutto il giorno senza controllo. Credo che ci siano sempre dei motivi per cui i bambini e i ragazzi hanno brutti voti o vengono bocciati. E alla fine dei conti sono motivi indipendenti dalla loro volontà. Sono sicura che, se ne fossero capaci, tutti avrebbero bellissimi voti, si comporterebbero benissimo e verrebbero promossi".

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2. Se la cultura non entra in casa il bambino fa più fatica

2. Se la cultura non entra in casa il bambino fa più fatica

Un'altra analisi da fare è analizzare quanto amore per la cultura e per la scuola gli state trasmettendo. Leggergli libri, limitare tv e tablet, stimolare la sua curiosità e la sua fantasia... sono tutte azioni che aiutano a mettere le basi per un futuro scolastico di successo. Se un bambino cresce, invece, in una casa in cui mancano libri e la cultura è considerata una noia, farà più fatica ad appassionarsi allo studio.

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3. Non siate genitori iperprotettivi

Anche essere iperprotettivi può danneggiare il rendimento scolastico. Proteggere un figlio da ogni fatica, disagio e preoccupazione non lo abitua a impegnarsi.

Inoltre i genitori iperprotettivi sono spesso critici verso l'insegnante e la scuola e questo atteggiamento è molto dannoso.

Se vostro figlio prende un brutto voto e voi screditate la maestra, non lo abituate a misurare correttamente il valore delle sue azioni ma lo fate sentire vittima di un sopruso.

Se l' insufficienza è perché non ha studiato, allora sarà un voto meritato e voi dovete spiegargli che l'impegno è indispensabile per ottenere dei buoni risultati. Mentre, se il ragazzo si è impegnato e ha preso lo stesso un brutto voto, forse è perché non ha capito l'argomento o non è capace di studiare. In questo caso non sgridatelo, ma andate a parlare con l'insegnante e lasciate decidere a lei quale strategia usare.

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4. Ma nemmeno genitori ipercritici

Il genitore ipercritico è quello al quale non va mai bene niente e che non ha fiducia nel figlio. Lo critica se prende un sei, ma anche un sette. Fa confronti con i compagni. Lo riprende continuamente nel quotidiano con frasi come: "sei il solito pasticcione", "in matematica sei una frana"... Questo atteggiamento è davvero da evitare perché si rischia che vostro figlio si convinca di essere un incapace, senza speranza di poter migliorare, e la cosa peggiore di essere una delusione per voi e di non meritare l'amore vostro e altrui se non diventa come volete voi.

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5. Quali cambiamenti attuare

Quindi una brutta pagella è l'occasione di esaminare se stessi e lo stile di vita della propria famiglia e di decidere di apportare dei cambiamenti: vostro figlio deve essere aiutato ad amare lo studio e deve ricevere un'educazione il più possibile equilibrata: né troppo permissiva né troppo rigida.

6. Né premi né punizioni

"Come ho già spiegato, se vostro figlio non ha voglia di studiare probabilmente è perché non è stato educato nel modo giusto o perché vive in un ambiente che non favorisce lo studio.

Allora perché dovrebbe essere punito, visto che non dipende da lui?

Per lo stesso motivo, se un ragazzo che ha tutte le migliori opportunità, viene promosso con buoni voti non deve essere premiato con regali. È bravo a scuola perché è fortunato. Che merito ha, in fondo?"

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"Se vostro figlio ha avuto una bella pagella ci si può congratulare, ma nulla di più. Niente regali. Semmai si può festeggiare la fine della scuola con un gelato in famiglia".

7. Una brutta pagella o una bocciatura non sono la fine del mondo

"La bocciatura o una brutta pagella non sono la fine del mondo, se non siete voi a considerarla come una vergogna e una sconfitta.

La bocciatura è una battuta di arresto e la responsabilità come abbiamo visto è un po’ di tutti.

La colpa non è assolutamente dei bambini ed è in misura molto piccola dei ragazzi, anche se vi sembra strano. I ragazzi sono ragazzi e stanno ancora imparando a vivere".

Se il vostro bambino è piccolo non sottolineate “guarda che brutta pagella! Vedi che cosa succede a non fare i compiti?”. Dite invece: “Peccato, la pagella non è tanto bella! Il prossimo anno speriamo che le cose vadano meglio!”.


Se vostro figlio adolescente è stato bocciato o deve sostenere degli esami per essere ammesso alla classe successiva, ricordate che se è successo è perché qualcosa non ha funzionato. Visto che è più grande è utile parlare con lui.
Se ha avuto delle sospensioni del giudizio o se è stato bocciato parlategli, senza rabbia. Spiegategli che se non si impegna danneggia se stesso, ed è liberissimo di farlo. L'importante è che poi non dia la colpa agli altri.

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8. L'importanza di responsabilizzare un figlio


Perché i ragazzi diventino persone responsabili devono essere responsabilizzati. Se cercate di riparare ai loro errori non impareranno mai.

Siamo noi gli adulti e dobbiamo interrogarci.

Siamo noi quelli che devono capire e spiegare al ragazzo quello che non è andato, che forse l’impegno non è stato sufficiente, che avrebbe potuto essere promosso se si fosse impegnato di più, che forse deve rivedere il modo di studiare per avere risultati scolastici migliori l’anno successivo. Dobbiamo dispiacerci insieme a loro, insomma, perché rifare le cose non è mai divertente.

Per esempio, se vostro figlio deve recuperare delle materie, ditegli che deve studiare con il massimo impegno, altrimenti non lo manderete più a ripetizione perché le lezioni costano, e se verrà bocciato sarà una sua responsabilità.

Leggi anche: Come educare i bambini alle regole secondo il metodo Montessori


Fate riflettere i figli sui risultati che hanno ottenuto in pagella e non cercate le colpe negli insegnanti".

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Aggiornato il 24.02.2020

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