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Scuola, a Firenze 900 bambini imparano a cantare l'opera lirica

di Marzia Rubega - 09.12.2014 - Scrivici

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Da nove anni il progetto-laboratorio 'All'opera' avvicina i bambini delle scuole fiorentine al mondo della lirica. Tra prove di canto, danza e costumi, ogni alunno diventa protagonista del palcoscenico. Primo assaggio: 9-14 dicembre con Le allegre comari di Falstaff al Teatro Goldoni. Nel marzo 2015, 900 alunni porteranno in scena Fidelio, il volto della libertà, da L. Van Beethoven, presso il Nuovo Teatro dell'Opera

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Nove anni intensi, di grande passione e lavoro animano, dalla sua nascita nel 2006, il progetto “All'opera” per avvicinare i bambini delle scuole fiorentine al mondo della lirica, rendendoli protagonisti del palcoscenico. Tra prove di canto, danza e costumi in classe, questo speciale laboratorio prepara 'gli artisti in erba' delle scuole selezionate dal Comune al debutto presso il Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze. Nel marzo 2015 porteranno in scena Fidelio, il volto della libertà, da L. Van Beethoven.

Dietro a questa sfida c'è tutto l'entusiasmo di Manu Lalli, regista e animatrice culturale della Compagnia Venti Lucenti, che insieme a Daniele Bacci, da sempre si spende per far conoscere l'opera ai più piccoli. “Io ho avuto un grande regalo durante l'infanzia: a sei anni sono stata avvicinata da una regista e ora sono 40 anni che faccio teatro, il mio lavoro è la divulgazione. Tutta la mia vita è pensata per restituire quel regalo e sento che sto facendo anche qualcosa di buono per il mondo”, ci racconta con grande spontaneità.

Da questo suo amore per la divulgazione, è nata l'iniziativa "All'opera" che a ogni nuova edizione incanta sempre più bimbi, insegnanti e famiglie. “Abbiamo presentato l'idea al Comune ed è stata approvata a patto che mettessimo in scena la prima opera nel cartellone del Maggio musicale di Firenze. Quel primo anno si trattava di 'L'oro del Reno', di Wagner e tutti pensavano che io fossi pazza...”, dice ridendo Manu Lalli.

E' possibile proporre l'opera ai bimbi a scuola e farla conoscere e apprezzare anche se è complicata?

“L'opera è oggettivamente difficile ma altrimenti non varrebbe la pena proporla. L'asticella andrebbe tenuta sempre in alto con i bambini, mentre ormai noi adulti, genitori ed educatori, abbiamo la cattiva abitudine di abbassare sempre più il livello, consegnando loro una sorta di Bignami per qualsiasi cosa - afferma la regista.

Il mestiere dell'arte non è facile, il nostro percorso è faticoso ma alla fine i bambini cantano, per esempio, in tedesco, e loro quasi non ci credono. All'inizio, sono incuriositi ma anche spaventati, pensano di non farcela, dopo sono contenti e stanchissimi”.

I bambini si misurano con opere 'vere' in lingua originale, anche se adattate

Le opere, infatti, sono rappresentate in lingua originale, pur se ridotte e adattate, secondo una scelta precisa. “Non voglio addomesticare le opere, preferisco che i bimbi sentano poesia e bellezza di quella lingua anche se si devono misurare con qualche difficoltà - spiega la regista. La musica, comunque, aiuta tanto a imparare le parole”.

Tutto ciò arriva dritto al cuore, non ha dubbi Manu Lalli: “per me è un regalo, non c'è prestigio che sostituisce un bambino che canta in tedesco, perché è pazzesco”.

Carmen

Carmen

Il progetto All'opera: dopo mesi di prove a scuola, i bambini riescono a cantare, ballare e stare insieme sul palco

Nell'arco di circa cinque mesi, una volta ultimate le selezioni del Comune, un gruppo di 30 professionisti della Compagnia Venti Lucenti (da novembre), tre-quattro volte alla settimana, gira tra le classi. Con l'aiuto di un plastico in legno del teatro comunale (montato ogni volta), il team svela ai bimbi tutti i segreti della struttura, dell'allestimento e della messa in scena di un'opera.

Poi, viene raccontata la storia dell'opera prescelta: quest'anno, per esempio, il Fidelio di L.Van Beethoven. L'opera è usata anche come 'pretesto' per un percorso formativo parallelo, in questo caso in collaborazione con Amnesty International per parlare di diritti umani e carcere.

Dal terzo incontro si entra nel vivo del lavoro, tra prove di canto, danza e infine costumi per preparare i bambini al debutto.

Infine, verso marzo, tutti i bambini delle varie scuole vanno in teatro per le prove finali con l'orchestra prima di andare in scena.

“Sul palco, allievi di età diverse imparano a stare insieme: questo è un momento di comunità meraviglioso e un vero esempio di integrazione nella società – sostiene Manu Lalli.

Insomma, un progetto del genere appartiene alla collettività e aiuta anche ogni bambino a capire il valore della convivenza lavorando in gruppo.

La Fiaba di Tristano e Isotta from Venti Lucenti on Vimeo.

Altri videoclip: Don Carlo da G. Verdi (marzo 2013); La meravigliosa storia del cavaliere della rosa da R. Strauss (maggio 2012); Aida da G. Verdi (marzo 2011)

Le insegnanti sono entusiaste del progetto e ogni anno, aumentano le richieste di partecipazione

Dal 2006, il progetto è diventato tra quelli di punta della città di Firenze perché piace tanto agli insegnanti della scuola primaria e delle medie. “All'inizio, i bimbi erano 300, oggi sono 900 a fronte di 2.000 richieste. Per questo siamo passati a sei rappresentazioni - il palcoscenico ha l'agibilità per 300 bambini - per dare l'opportunità di partecipare a un numero maggiore di alunni”, dice la regista.

Sulla scia di questa grande adesione, tra l'altro, il progetto offre anche una interessante opportunità alle scuole iscritte ma non selezionate. Un operatore e un musicista della Compagnia Venti Lucenti visitano le classi e insegnano un brano di riferimento dell'opera a cui si sta lavorando.

“Così, in sala, a un certo punto, il Direttore si volta e fa cantare insieme tutti i bimbi presenti, tra palco e file. La potenza della voce umana di un bambino che canta felice è indescrivibile, non ci sono parole, è un'esperienza travolgente ed emozionante”, dice Manu Lalli.

Spettacolo Aida

Aida

Sul palcoscenico, i bambini imparano la disciplina e scoprono un nuovo mondo

Le insegnanti che seguono i bambini in questo progetto, a volte restano molto stupite (“ci dicono che è un miracolo”, racconta Manu Lalli) perché anche i ragazzini più agitati si calmano.

“Quando il Maestro leva lo strumento, chi tirava i capelli alla compagna, per esempio, smette subito. Magari, ed è normale - racconta la regista - c'è comunque chi dà una botta in testa a un altro bambino ma a un certo punto tutti la finiscono e regna il silenzio”.

Secondo l'esperienza di Manu Lalli, i bambini capiscono che è un vero spettacolo, non una recita scolastica, e ci mettono la stessa serietà di un adulto. Quando invece un bimbo continua a comportarsi male, dal suo punto di vista, significa che l'adulto non dà veramente importanza a quella situazione.

Anche in questo caso, dunque, il 'segreto' per valorizzare al massimo il viaggio nella lirica è crederci davvero e mettersi in gioco, insegnanti e famiglie comprese, con i bimbi.

“Se la quantità di messaggi dedicati all'arte fosse come quella per il calcio, per esempio, sarebbe tutto immediato! Quando un piccolo sente il papà che ne parla in continuazione, percepisce che per lui è una cosa seria. In genere, invece, il teatro viene vissuto come un mondo 'strano' e lontano”, dice la regista.

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Avvicinare i bambini al teatro lirico è un dono per il presente e il futuro

Vivere quest'esperienza accanto a veri professionisti del teatro fa sentire i bambini protagonisti di qualcosa di bello e importante. “Quando si alza il sipario, a tutti tremano i polsi – dice Manu Lalli – il palcoscenico si ghiaccia perché sanno che è una cosa seria. E poi l'opera racconta storie, fiabe che diventano parte di te.

Per questo, l'insicurezza dei primi momenti si trasforma quasi in boria una volta che ce l'hanno fatta. Alla fine del progetto, i bambini ci mandano tanti bigliettini e disegni dove si raffigurano 'grandi' perché crescono sul palcoscenico, di pancia e di cuore”.

E dopo questa esperienza, un giorno, non si accontenteranno di 'prodotti' di basso livello, proprio perché hanno vissuto qualcosa di bello, significativo e indimenticabile.

L'esperienza positiva dei bambini coinvolge anche le famiglie

L'entusiasmo dei bambini contagia anche quelle famiglie che, per cultura e tradizioni, non si riconoscono in questo linguaggio artistico. E' il caso di una scuola di un quartiere della città abitato in prevalenza da cinesi - ricorda la regista - che non volevano vedere lo spettacolo.

Poi, il maestro di cinese, frequentato dai bimbi al pomeriggio, è intervenuto per dare una mano alla Compagnia e ha scritto a tutti i genitori spiegando di cosa si trattasse. Alla fine, è stato un successo le mamme sono anche andate in teatro a pettinare le figlie.

“In questi otto anni, tanta gente che vive qui in città è entrata per la prima nel suo teatro e non sapeva nemmeno dove fosse... Il bambino veicola questa bellezza e diventa l'insegnante della sua famiglia”. In fondo, secondo la regista, tutto ciò funziona perché “la musica è un grimaldello che apre a tutti la comprensione all'emotività”.

Il programma di Venti Lucenti per la stagione 2014-2015

TEATRO GOLDONI DI FIRENZE

Le allegre comari di Falstaff da G. Verdi

dal 9 al 14 dicembre 2014

TEATRO VERDI DI FIRENZE

CARMEN, da G. Bizet

sabato 7 e domenica 8 febbraio ore 16.30;

9,10,11, febbraio 2015 ALLE ore 10

NUOVO TEATRO DELL'OPERA DI FIRENZE

Fidelio, il volto della libertà, da L. Van Beethoven

dal 13 al 17 marzo 2015

ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA di ROMA

Cenerentola, da G. Rossini

22 marzo 2015 (18)

23 e 24 marzo 2015 (10.30)

TEATRO COCCIA DI NOVARA

Turandot, la principessa di ghiaccio, da G. Puccini

19 aprile 2015 (16.30)

20 aprile 2015 (9.30 e 11.00)

21 aprile 2015 (9.30 e 11.00)

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