La stessa che mia madre leggeva a me, e che io puntualmente ho letto e riletto ai miei figli la sera: tutti noi, prima o poi, dobbiamo sapere che diventeremo splendidi “cigni” anche se per qualcuno siamo dei brutti anatroccoli.
Ma chi l’avrebbe mai detto alla mia Silvia (sei anni) che avrebbe potuto diventare anche lei uno degli anatroccoli di quel laghetto calzando al volo un cappellino con il becco arancione e facendo qua-qua a Mamma anatra? O che avrebbe visto sua madre (sarei io) nei panni della gallina del pollaio che sparla (ho emesso dei co-codè davvero convincenti) del povero-anatroccolo-troppo-brutto per restare in quel laghetto frequentato da nobili pennuti? E soprattutto: chi lo avrebbe mai detto a mio marito che avrebbe potuto giocare di nuovo a fare il cacciatore impugnando uno di quei fucili giocattolo da lui tanto amati da bambino (anche se a Silvia non è piaciuto molto vederlo “sparare” alle anatre selvagge)?
Ecco come siamo diventati “spettAttori” del Brutto anatroccolo, insieme a tutte le altre famiglie con noi allo Smeraldo, che ospiterà fino a primavera altre storie “interattive” come Cappuccetto Rosso o Hansel e Gretel. Ed ecco come ci siamo non solo divertiti, ma come ci siamo scambiati i ruoli con i nostri figli: loro sono diventati adulti recitando insieme ai simpatici attori (Federico Lotteri, Giovanni Lucini, Anna Panzone, Paola Passarello), noi siamo tornati bambini facendo quello che ormai (purtroppo) non ci è più permesso più fare...
Questa è l’idea di fondo degli autori Elisabetta Milani e Giovanni Lacini, che con “La casa della storie” – Fiabe da SpettAttori – regalano a mamme, papà, figli (dai 4 ai 10 direi) e nonni un’ora e mezzo di emozionante complicità.
Allo Smeraldo di Milano fino a primavera: www.lacasadellestorie.it
Autore: Fabrizia Sacchetti
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