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Tuo figlio è un bullo? Ecco 10 cose che puoi fare

di Lorenza Laudi - 12.04.2018 - Scrivici

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Fonte: ipa / alamy
Si parla sempre più spesso di vittime di bullismo, ma che cosa fare se si scopre che il proprio figlio è un bullo? Occorre recuperare il dialogo, capire perché lo fa, dare il buon esempio. I 10 consigli di Nan Coosemans, family coach che da circa vent’anni lavora nel mondo dello sviluppo personale a contatto con bambini e adolescenti.

In questo articolo

Come riconoscere i segnali di un bullo? Che cosa fare per recuperare il ragazzo e portarlo sulla giusta strada?

“Si parla sempre delle vittime di bullismo, ma se ti chiamassero dalla scuola di tuo figlio per comunicarti che è lui il bullo, come pensi reagiresti?”, chiede Nan Coosemans, family coach che da circa vent’anni lavora nel mondo dello sviluppo personale a contatto con bambini e adolescenti aiutandoli nel proprio percorso di crescita personale e autrice del libro ‘Quello che i ragazzi non dicono’ (Sperling & Kupfer).

Riconoscere un bullo

Innanzitutto è necessario essere in grado di riconoscere se tuo figlio è un bullo. Come? “Alcuni segnali sono più indicativi di altri - spiega Coosemans - Ad esempio se parla spesso male degli altri o lo fa in modo aggressivo, se ha più vestiti, giochi, soldi o altre cose che non dovrebbero appartenergli. ‘Come li ha avuti?’ è la prima domanda da farsi”.

Una volta avuta la conferma?

E se si ha la conferma, che cosa è meglio fare? Come si può recuperare e riportare il ragazzo sui binari giusti? Coosemans non ha dubbi: partire dal dialogo. Ha quindi stilato una sorta di decalogo per aiutare concretamente i genitori a disinnescare il meccanismo.

Quindi che cosa puoi fare con tuo figlio o figlia per farlo uscire dalla logica del bullo?

1. ASCOLTALO

Innanzitutto è necessario mettersi in posizione d’ascolto: ascolta bene le sue parole, è necessario scoprire perché crede che quello che fa sia giusto. Spesso i ragazzi hanno un’ottica completamente diversa rispetto a noi al resto della società.

2. PROVA A CAPIRE PERCHE' LO FA

Prova a capire che cosa c’è dietro il suo comportamento, e spiegagli che ci sono altri modi per ottenere quello che vuole o per sentirsi meglio.

3. PARLO CON ALTRI GENITORI

Parla con gli altri genitori per capire se anche i suoi amici hanno l’atteggiamento da bulli o se lui è il leader.

4. STA FORSE TENTANDO DI DIFENDERSI?

Fai un passo indietro: è stato in prima persona vittima di bullismo in passato e adesso sta tentando di difendersi?

5. SPIEGA IL MALE CHE STA FACENDO

Spiegagli a quali conseguenze può arrivare con quello che sta facendo, magari mostragli dei video su Youtube in modo da capire meglio come si sente la vittima.

In questo modo non passi troppo da ‘insegnante’ e lui accetterà di più il confronto.

6. CERCA D'ESSERE D'ESEMPIO

Cerca di essere sempre d’ispirazione e d’esempio a casa, se c’è un comportamento che denota mancanza di rispetto o violento, i figlio lo coglieranno come un lasciapassare per certi atteggiamenti.

7. LAVORATE SU UN NUOVO OBIETTIVO

Siediti insieme a lui o a lei per lavorare su un nuovo obiettivo. Puoi anche creare un gioco dei ruoli, per aiutarlo a capire come reagire in determinati contesti, poiché spesso i ragazzi non hanno ancora gli strumenti per affrontare certe situazioni in maniera indipendente e ragionata.

8. PIU' ATTENZIONE AI COMPORTAMENTI POSITIVI

Premialo per un comportamento positivo: più attenzione viene posta sul positivo, più lui si sentirà motivato e spronato a migliorare.

9. FALLO SCUSARE

Se tuo figlio è consapevole di quello che ha fatto o sta facendo fai in modo che sia lui a scusarsi con l’altro. Anche se è un passo difficile dopo si sentirà meglio.

10. TIENI APERTA LA COMUNICAZIONE

Rimani connesso con tuo figlio, continua a parlare con lui ed ad avere una comunicazione aperta quanto più possibile priva di giudizi: deve sentirsi al sicuro per poterti parlare e individuare in te un punto di riferimento stabile.

Per finire Coosemans conclude dicendo che se anche i genitori non devono colpevolizzarsi è necessario che arrivino a individuare la causa di quell’atteggiamento, per poterlo sconfiggere. È necessario chiedersi quindi perché il proprio figlio sia arrivato a essere un bullo. “Scarsa autostima, desiderio di affermare il proprio controllo o potere, o ancora una modalità per esprimere rabbia e frustrazione, ‘richiesta’ di conferma da parte degli amici di quanto sono ‘cool’ sono spesso le leve di certi comportamenti. Non dimentichiamo però che in 5 casi su 10 il bullo è stato a sua volta vittima in passato e ha un esempio negativo in casa, che gli fa presumere che porsi in modalità prevaricatoria sia giusto, oltre che possibile”.

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